Il Milan vive uno dei momenti più difficili degli ultimi anni. La sconfitta contro il Napoli per 2-1 non è solo un brutto colpo per il morale, ma una vera e propria condanna alle speranze europee. Con 47 punti in classifica e un distacco di quattro lunghezze dall’ottavo posto, i rossoneri rischiano seriamente di restare fuori da tutte le competizioni continentali nella prossima stagione. Un epilogo che avrebbe del clamoroso e che rende la Coppa Italia l’ultimo spiraglio per salvare la stagione.
Un Milan irriconoscibile a Napoli: il primo tempo da incubo
La trasferta di Napoli ha messo in luce tutti i limiti del Milan di Sergio Conceiçao. Sotto dopo appena due minuti, la squadra non è mai riuscita a entrare veramente in partita nel primo tempo. Fabio Capello, ex allenatore e attento osservatore del calcio italiano, non ha risparmiato critiche sulle scelte di Conceiçao, definendo “scandalosa” la prestazione dei primi 45 minuti.
Leao, escluso inizialmente dall’undici titolare, ha poi dato un impatto positivo entrando nella ripresa, ma il suo contributo non è bastato per ribaltare il risultato. “Leao ha qualcosa in più, ma la continuità non è il suo forte”, ha commentato Capello, aggiungendo un’altra nota critica: “Joao Felix titolare contro un Napoli che corre così tanto è stata una scelta discutibile”.
Difesa fragile e attacco sterile: i mali di un Milan senza identità
Non è solo l’attacco a preoccupare, ma soprattutto la fase difensiva. La fragilità del reparto arretrato è emersa in modo drammatico contro il Napoli, e non è certo una novità. Tra l’era Fonseca e quella di Conceiçao, i progressi in difesa sono stati minimi. Capello ha evidenziato anche l’assenza di Tomori, ormai ai margini della rosa senza spiegazioni chiare.
A peggiorare la situazione ci sono state scelte incomprensibili anche dagli undici metri: Gimenez ha sbagliato un rigore decisivo, e Capello si è chiesto perché non abbia calciato Pulisic, considerato un rigorista affidabile. “Aiutare un attaccante in crisi è giusto, ma ci sono momenti e momenti”, ha sottolineato Capello, puntando il dito anche sulla mancanza di leadership in panchina.
Calendario ostico e derby decisivo: la Coppa Italia unica speranza

Guardando al futuro, la strada appare tutta in salita. Le prossime partite contro Fiorentina e Atalanta potrebbero già essere decisive per il destino europeo del Milan, mentre la sfida contro l’Udinese è da non sbagliare. Ma il vero crocevia sarà il doppio derby di Coppa Italia contro l’Inter, un’occasione per salvare l’onore e strappare un pass per l’Europa.
31ª giornata, Milan – Fiorentina
32ª giornata, Udinese – Milan
33ª giornata, Milan – Atalanta
34ª giornata, Venezia – Milan
35ª giornata, Genoa – Milan
36ª giornata, Milan – Bologna
37ª giornata, Roma – Milan
38ª giornata, Milan – Monza
Capello ha sottolineato come l’Inter, forte di un gioco veloce e incisivo, possa rappresentare una montagna difficile da scalare. Tuttavia, i derby sono sempre partite imprevedibili e, nonostante tutto, Conceiçao dovrà cercare di motivare al massimo i suoi uomini.
L’ombra della mancata Europa e il rischio di un ridimensionamento
Con un campionato praticamente compromesso, il rischio di restare fuori dalle coppe europee non è solo un fallimento sportivo, ma anche economico. Dopo anni in cui il Milan aveva ritrovato prestigio internazionale, l’ipotesi di una stagione senza Europa sarebbe un duro colpo anche per l’immagine del club. La società è chiamata a una riflessione profonda, e Sergio Conceiçao dovrà dimostrare di essere l’uomo giusto per ripartire, evitando che questa annata si trasformi in un totale naufragio.
La palla passa ora al campo e alla reazione dei giocatori, ma la sensazione è che il destino del Milan si deciderà già nei prossimi giorni, tra il derby e un calendario fitto di insidie. Il rischio è che il progetto tecnico venga completamente stravolto in estate, qualora non arrivasse almeno un segnale forte dalla Coppa Italia.