La panchina del Milan è ancora un rebus. Secondo alcune indiscrezioni Conte non sarebbe troppo affascinato dall’idea di accasarsi in rossonero, stessa cosa per Allegri.
Il Milan continua a navigare in acque agitate nella ricerca del prossimo allenatore. Dopo settimane di indiscrezioni e nomi che si sono susseguiti con intensità variabile, la situazione resta ancora in bilico. Se inizialmente Antonio Conte sembrava un’opzione concreta per guidare il nuovo progetto rossonero, questa ipotesi sembra ormai sfumata. Al momento, le candidature più accreditate sono quelle di Massimiliano Allegri e Cesc Fabregas, anche se entrambi presentano criticità che potrebbero complicare il loro approdo a San Siro.
Allegri e il Milan: un ritorno possibile?

L’ex tecnico della Juventus è stato spesso accostato alla panchina del Milan negli ultimi anni, e il suo nome torna ora con forza dopo le indiscrezioni che vogliono Sergio Conceição lontano dal progetto rossonero. Tuttavia, nonostante il fascino che Allegri esercita su una parte della tifoseria, il suo possibile ritorno appare tutt’altro che scontato. Il suo ex mentore, Giovanni Galeone, ha rilasciato dichiarazioni pungenti sulla gestione del club, sottolineando come finora non ci siano stati contatti ufficiali tra le parti.
“Se fosse stato il Milan, sarei corso. Ma poi abbiamo parlato e mi ha detto che non ci va,” ha affermato Galeone in un’intervista al Corriere della Sera. Una frase che lascia intendere come, almeno per ora, le porte di Milanello restino chiuse per il tecnico livornese. Inoltre, le parole critiche di Galeone nei confronti della società rossonera, che ha recentemente affidato un ruolo di rilievo a Zlatan Ibrahimovic dopo l’allontanamento di Maldini e Massara, non fanno che gettare ulteriori ombre su questa trattativa.
Sfumati Conte e Allegri, è Fabregas, l’uomo giusto per la rivoluzione?
Tra le alternative più suggestive per la panchina del Milan spicca il nome di Cesc Fabregas. L’ex centrocampista spagnolo ha intrapreso da poco la carriera da allenatore e sembra godere della stima di Giorgio Furlani, uno degli uomini chiave della dirigenza rossonera. Tuttavia, il suo legame con il Como, club con cui ha un rapporto consolidato, potrebbe rappresentare un ostacolo significativo al suo possibile arrivo a Milano.
Nonostante il gradimento di una parte della dirigenza, Fabregas rappresenterebbe una scommessa: un tecnico giovane e senza esperienza ad alti livelli, chiamato a gestire una squadra che punta a tornare protagonista in Italia e in Europa. Resta quindi da capire se il Milan sia disposto a correre questo rischio o se preferirà affidarsi a un profilo più esperto.
Il nodo direttore sportivo: senza di lui, nessuna scelta definitiva

A complicare ulteriormente il quadro è l’assenza di un direttore sportivo definito, elemento fondamentale per prendere una decisione chiara e strategica sul nuovo allenatore. Come sottolineato da Luca Bianchin a Radio Punto Nuovo, senza una figura dirigenziale solida, ogni nome emerso finora resta solo un’ipotesi.
“Senza DS, il nuovo allenatore non si può scegliere. Il nome di Allegri affascina i tifosi del Milan, poi sappiamo cosa è successo tra Conte e il Milan la scorsa stagione. Ad oggi, vedo l’ex Chelsea più tra Napoli e Juventus, ma nel calcio, mai dire mai,” ha dichiarato Bianchin.
Questa incertezza rallenta inevitabilmente il processo decisionale, lasciando il Milan in una fase di stallo in cui qualsiasi ipotesi appare plausibile e al tempo stesso difficilmente realizzabile.
Conclusione: Conte e Allegri si sfilano dalla corsa?
In questo scenario complesso, il Milan si trova a un bivio cruciale. La scelta dell’allenatore sarà determinante per il futuro del club e dovrà essere presa con attenzione, senza lasciarsi trascinare da facili entusiasmi o soluzioni di comodo. Allegri, Fabregas o una sorpresa dell’ultimo momento? L’unica certezza è che, fino alla nomina di un direttore sportivo, la panchina rossonera resterà un enigma senza soluzione.