C’è un Milan che fatica sul terreno di gioco e uno che fuori dal campo vola alto. Come scrive la Gazzetta dello Sport, se i risultati sportivi hanno lasciato qualche delusione, il brand rossonero continua a crescere a livello globale, con particolare attenzione al Medio Oriente. Lo dimostrano i dati di audience, il consolidamento delle partnership e i nuovi progetti che la dirigenza sta sviluppando in un mercato sempre più strategico.
Milan a Dubai, crocevia del successo commerciale
L’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, è appena rientrato da Dubai, dove ha trascorso giorni intensi tra incontri con partner e nuove opportunità di sviluppo. Il club rossonero ha da tempo puntato su questa regione, tanto da aprire nel novembre 2023 un proprio ufficio nella metropoli emiratina. Il primo club italiano a farlo. Una scelta vincente: il Milan si conferma il club più rilevante della Serie A nel Medio Oriente, con oltre 6 milioni di tifosi e un’audience televisiva che nella stagione 2023-24 ha toccato i 25 milioni di spettatori nella regione MENA. Numeri da capogiro che consolidano la strategia commerciale della società.
Emirates e non solo: il valore del brand Milan
Tra le partnership di maggior rilievo c’è quella con Emirates, rinnovata due anni fa fino al 2026, ma destinata a proseguire ben oltre. La compagnia aerea di Dubai ha espresso l’intenzione di restare sponsor principale dei rossoneri per altri 3-5 anni, con un accordo che porterà nelle casse del Milan oltre 30 milioni di euro annui, superando i 100 milioni complessivi fino al 2030. Un legame forte, nato nel 2007 e che continua a generare valore reciproco.
Ma non è solo Emirates a credere nel Milan. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, anche Kerzner International, colosso del settore alberghiero di lusso, ha rafforzato i legami con il club, in particolare attraverso Siro, un hotel a cinque stelle in cui il brand rossonero è parte integrante del concetto di fitness e lifestyle. La collaborazione prevede sessioni di allenamento basate sui programmi dei giocatori del Milan, un segnale chiaro della volontà di espandere l’influenza del club oltre il calcio giocato.
Investire per tornare a vincere
Se sul campo il Milan sta attraversando una fase complessa, il piano della società è chiaro: tutto ciò che verrà incassato grazie alle sponsorizzazioni e all’aumento di visibilità nel Medio Oriente sarà reinvestito per rafforzare la squadra. Il club punta a tornare competitivo ai massimi livelli in Italia e in Europa, e per farlo sa che l’area commerciale e quella tecnica devono viaggiare di pari passo.
In quest’ottica, oltre agli accordi commerciali, grande attenzione è riservata allo sviluppo delle Academy rossonere. La Milan Academy Kuwait, attiva da 15 anni, ha formato oltre 5.000 giovani talenti, mentre dal 2024 è operativa la Milan Academy Pro Bahrein. Un investimento sul futuro che potrebbe portare alla scoperta di nuovi talenti pronti a calcare i campi europei.
Oltre il calcio: la strategia
Il Milan non si limita al calcio giocato. La presenza rossonera in Medio Oriente passa anche attraverso eventi non sportivi, che vedono la partecipazione di testimonial e figure di spicco legate al club. Una strategia di marketing ben precisa, che punta a rafforzare l’identità del Milan come marchio globale.
Dopo il viaggio negli Emirati, Furlani è tornato a Milano e si prepara ad affrontare un’altra sfida: trovare il nuovo direttore sportivo. Un segnale chiaro che il club non si ferma, e che l’ambizione di tornare al vertice non passa solo dalle sponsorizzazioni, ma anche dalla costruzione di una squadra sempre più forte.