Milan, tra voci e pressioni mediatiche: la verità su Paratici e Allegri

Negli ultimi giorni, il mondo del calcio è stato invaso da una serie di notizie che vedrebbero Fabio Paratici e Massimiliano Allegri come candidati ideali per il Milan. Tuttavia, analizzando con attenzione il contesto e le dinamiche in gioco, emerge un quadro ben diverso rispetto a quello dipinto da molti organi di stampa. Più che una reale trattativa, sembra esserci una forte pressione mediatica per orientare le scelte della dirigenza rossonera.

Paratici e Allegri: tra potere politico e stampa amica

Non è un mistero che Paratici e Allegri godano di un’influenza significativa nel mondo del calcio italiano. Il loro potere “politico” è invidiabile, così come il credito riconosciutogli da molte testate giornalistiche, anche di grande rilievo, spesso diretta da giornalisti dichiaratamente amici. Questo, insieme ovviamente all’assoluto valore dei due, spiegherebbe il numero crescente di articoli che spingono il rispettivo futuro al Milan. Tuttavia, la pressione esercitata dall’esterno non significa automaticamente che la dirigenza rossonera sia sulla stessa lunghezza d’onda.

Un aspetto cruciale da considerare è che i veri colloqui tra il Milan e i possibili candidati alla direzione sportiva non sono ancora iniziati. Inoltre senza un DS, non può esistere un “candidato numero uno” per la panchina rossonera.  Di conseguenza, dare per certa la nomina di Allegri appare quantomeno prematuro.

RedBird e la sua politica: Paratici e Allegri sono compatibili?

Dall’altra parte la politica fin qui tenuta da RedBird non sembra affatto orientata verso un’operazione che coinvolga Paratici e Allegri. La linea adottata finora dal Milan ha sempre avuto come stella polare la sostenibilità finanziaria, anche a discapito del rendimento sportivo. Al contrario, Inserire due figure dalle pretese economiche e sportive elevate come Paratici e Allegri rappresenta un ossimoro.

Inoltre i due sono stati abituati per anni a lavorare con proprietà industriali (come quella della Juventus) e non con un Fondo d’Investimento, per sua stessa natura più speculativo che costruttivo. L’arrivo di Paratici e Allegri in questo senso rappresenterebbe un netto cambio di rotta difficile da immaginare.

L’italianizzazione del Milan: un’altra narrazione costruita?

Oltre alle voci su Paratici e Allegri, un altro tema ricorrente è quello della cosiddetta “italianizzazione” del Milan. Diversi giornali e opinionisti stanno spingendo l’idea che il club debba affidarsi a dirigenti e allenatori con esperienza in Serie A. Sebbene possa essere utile avere figure che conoscano bene il campionato italiano, questa spia punto esclamativo non sembra aver fatto ancora capolino sul quadro della macchina guidata da Cardinale. La ricerca di “italianità” appare anche in questo caso più frutto di una costruzione mediatica che di una reale esigenza della società.

Conclusione

Con questo non vogliamo entrare nel merito del lavoro compiuto dalla stampa italiana nello sponsorizzare il nome di due profili di altissimo valore come Paratici e Allagri. Va tuttavia chiarito che la forte spinta mediatica a favore dei due ex Juve non trova al momento conferme nei fatti. Il Milan non ha ancora avviato un processo decisionale definitivo e, considerando la politica di RedBird, la possibilità di vedere entrambi in rossonero appare meno scontata di quanto venga raccontato.

È bene che tutti ne siamo coscienti, quando sarà il momento di fare i conti con la verità. 

Tags AC Milan

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici