Il Milan per poter cambiare davvero registro deve puntare su Paratici e Allegri. Per quanto non entusiasimono sarebbe l’unica scelta giusta.
Il futuro del Milan sembra destinato a un nuovo capitolo all’insegna dell’italianità. Dopo anni in cui la squadra ha visto una diminuzione della presenza di talenti nostrani, il club sembra voler riprendere il filo con la propria identità storica. Un segnale forte è rappresentato dalla presenza di Matteo Gabbia, una delle poche bandiere tricolori nella rosa rossonera. La volontà di riconquistare la propria anima italiana emerge anche fuori dal campo, con cambiamenti significativi attesi sia nella dirigenza che nella guida tecnica.
Nuova dirigenza italiana? Paratici e Tare concordano su Allegri
Dopo le recenti riunioni in America, Giorgio Furlani continua a guidare la dirigenza milanista, ma il club sta cercando un nuovo direttore sportivo per rafforzare la struttura societaria. Tra i nomi più accreditati emergono Fabio Paratici e Igli Tare, entrambi con un background solido nel calcio italiano. Paratici, con un palmarès di nove scudetti e diciannove titoli complessivi, garantirebbe esperienza e una mentalità vincente. Tare, pur avendo ottenuto meno successi, rappresenta un’opzione interessante visti gli ottimi risultati ottenuti in una società come la Lazio.
Allegri in pole position per la panchina
Sul fronte tecnico, il profilo più probabile per la panchina del Milan è Massimiliano Allegri. Con quattordici titoli conquistati in carriera e due finali di Champions League raggiunte, Allegri rappresenta una figura di esperienza che potrebbe riportare stabilità e competitività alla squadra. La sua nomina sarebbe coerente sia con l’eventuale arrivo di Paratici, con cui ha già lavorato, sia con la visione di Tare, che più volte l’ha definito il miglior allenatore in circolazione.
Tuttavia, l’ombra di Cesc Fabregas si fa sempre più presente, e il match di questo fine settimana potrebbe rivelarsi un’occasione cruciale per l’ex centrocampista di dimostrare il proprio valore e magari avviare contatti più concreti.
I nomi di Kroesche e Thiago Scuro prendono terreno
Da quando Red Bird ha preso il controllo del Milan, il club ha seguito una linea aziendale precisa: puntare su giovani ancora acerbi o su scarti di altri club, con una valutazione inferiore ai 20 milioni di euro. Una scelta che, se da un lato riduce i rischi finanziari, dall’altro ha portato il Milan a una situazione sportiva preoccupante. Oggi, la squadra rossonera appare priva di una fisionomia chiara, piena di riserve e senza pilastri solidi su cui costruire il futuro.
Le voci su Markus Kroesche e Thiago Scuro come possibili nuovi dirigenti non sembrano offrire una vera inversione di rotta. Entrambi sono profili validi, ma rischierebbero di ripetere gli stessi errori commessi dal fondo americano fino a oggi. Il problema principale non sta infatti nelle capacità individuali dei dirigenti, bensì in una filosofia aziendale che sembra dare più importanza ai conti che ai risultati sul campo. Il Milan non può permettersi un’altra stagione di transizione, ma necessita di una svolta immediata per rimanere competitivo ad alti livelli.
Allegri e Paratici sarebbe una (giusta) scelta di rottura

La situazione economica del club non è delle migliori, con un buco di 80 milioni di euro nei conti della prossima stagione dovuto alla mancata qualificazione alla Champions League. L’amministratore delegato Giorgio Furlani, con il suo background economico, potrebbe comprendere che per far crescere il valore del Milan è necessario investire. Non basta gestire il club come un’azienda finanziaria: senza risultati sportivi, anche il valore economico della società rischia di calare.
Tra le possibili soluzioni, spiccano due nomi che potrebbero garantire stabilità e competitività immediata: Massimiliano Allegri e Fabio Paratici. Allegri, sebbene non sia noto per un gioco spettacolare, è una garanzia di solidità difensiva e ha già dimostrato di saper gestire ambienti ad alta pressione, anche al Milan. Paratici, invece, ha avuto un bilancio altalenante alla Juventus dopo l’era Marotta, ma il suo lavoro precedente dimostra che può costruire squadre vincenti giocando un ruolo da protagonista nel mercato europeo.
Se il Milan vuole davvero tornare ai vertici, deve cambiare approccio. Servono investimenti mirati e un management che non sia solo di transizione, ma capace di garantire competitività immediata. In caso contrario, il rischio è quello di un ammutinamento su larga scala da parte dei tifosi, stanchi di vedere il loro club galleggiare nell’incertezza.
Il ruolo di Ibrahimovic nella nuova era rossonera

Zlatan Ibrahimovic, tornato al Milan in un ruolo dirigenziale, sta vivendo un periodo di forti critiche. Fonti affidabili lasciano pensare ad un ridimensionamento del suo potere decisionale in futuro, ma lo svedese è determinato a dimostrare di avere un ruolo chiave nella rifondazione del club. Secondo quanto riportato da Calciomercato.com, Ibrahimovic non intende arrendersi e ha già elaborato nuovi piani per un “nuovo Milan”.
La sua strategia parte dalla costruzione di una struttura più organizzata, a partire dalla nomina di un nuovo direttore sportivo e dall’aumento delle responsabilità di Jovan Kirovski. Tuttavia, il suo rapporto con Giorgio Furlani sembra essere teso, e la prossima settimana potrebbe essere decisiva per chiarire la situazione.
Una stagione di cambiamenti e decisioni cruciali: da Paratici ad Allegri passando per Tare
Il Milan si avvicina a un’estate di trasformazioni radicali, con decisioni che potrebbero ridefinire il club per anni a venire. L’arrivo di un nuovo allenatore e di un nuovo direttore sportivo rappresenta solo il primo passo di un reset necessario per riportare struttura e coerenza alla gestione tecnica e societaria.
Oltre ai cambiamenti sul campo, il club sta anche affrontando questioni legate allo stadio. Il progetto del “Nuovo San Siro” rimane in bilico, con il Consiglio Comunale ancora in attesa di un’offerta ufficiale. Nel frattempo, l’idea di San Donato, che sembrava ormai tramontata, continua a essere presa in considerazione, lasciando aperti diversi scenari sul futuro della casa rossonera.
Con un clima di frustrazione e incertezza, il Milan si prepara a una fase di rinnovamento che potrebbe segnare un nuovo inizio. Le prossime mosse della dirigenza saranno decisive per riportare il club ai vertici del calcio italiano ed europeo. La pressione è alta, ma le scelte fatte nei prossimi mesi definiranno il destino dei rossoneri per il prossimo decennio.