Milan ci risiamo: si seguono due DS stranieri da “Scudetto del bilancio”

Negli ultimi giorni, il nome di Markus Kroesche ha fatto capolino tra i candidati per un ruolo chiave nella dirigenza del Milan. L’attuale direttore sportivo dell’Eintracht Francoforte potrebbe rappresentare la scelta ideale per la filosofia di Red BIrd,  grazie a un curriculum da talent scout da “Europa League”.

La situazione dirigenziale del Milan sta vivendo un periodo di fermento, con vari nomi in ballo per la definizione di un assetto stabile e competitivo. Zlatan Ibrahimovic sembra essere stato il catalizzatore di questo processo, ma è Giorgio Furlani ad aver ricevuto la promozione ufficiale e a dover prendere decisioni strategiche per il futuro del club. Tra le opzioni valutate, oltre a Kroesche, figura anche quella di Thiago Scuro, ma di quest’ultimo parleremo più avanti.

Markus Kroesche: l’artefice del “sorprendente” Eintracht Francoforte

Kroesche si è distinto negli ultimi anni per il suo lavoro di scouting e gestione sportiva, sia con il RB Lipsia che con l’Eintracht Francoforte. Durante la sua esperienza con il club della Red Bull, ha portato a termine colpi che hanno reso dal punto di vista finanziario come Dani Olmo, Christopher Nkunku e Angelino. Tutte operazioni strategiche che hanno permesso al club di monetizzare, come accaduto anche con Lookman e Samardzic.

La sua svolta di carriera è però arrivato con l’Eintracht Francoforte, costruendo una squadra capace di vincere l’Europa League grazie a giocatori come Randal Kolo Muani. L’ovvia cessione del francese non ha destabilizzato il club, che ha puntato su Omar Marmoush, oggi l’ultimo prezioso asset del club teutonico.

La sua filosofia di mercato e il suo occhio clinico per i talenti potrebbero fare al caso di un Fondo di investimento come Red Burd, usa società che punta al bilancio prima che al risultato sportivo. In questo senso l’abilità di Kroesche nel valorizzare i giovani e massimizzare il rendimento economico del club lo rende un profilo ideale.

Thiago Scuro l’alternativa ancora più low cost del Milan

Oltre a Kroeshce, Giorgio Furlani guarda con interesse anche a Thiago Scuro. Il brasiliano, attuale dirigente dell’AS Monaco, è un altro Ds capace di generare profilo nei club per cui lavora.

Dopo i recenti sviluppi societari, la ricerca di un nuovo direttore sportivo è diventata una priorità per il Milan. La scelta di un profilo adatto è ora nelle mani di Giorgio Furlani, che sta valutando diverse opzioni in sinergia con Gerry Cardinale, proprietario di RedBird. La priorità purtroppo è sempre la stessa: individuare un dirigente capace di creare asset economici prima ancora che sportivi.

Chi è Thiago Scuro?

Thiago Scuro ha maturato un’esperienza significativa nel mondo del calcio internazionale. La sua carriera ha avuto inizio in Brasile, dove ha lavorato con il Red Bull Bragantino, squadra che rappresenta l’equivalente sudamericano del progetto Red Bull Lipsia e Salisburgo. Nel 2015 è entrato stabilmente nel network Red Bull, contribuendo alla crescita del club brasiliano con una gestione basata sull’acquisizione e valorizzazione di giovani talenti.

Nel 2023, Scuro ha fatto il salto in Europa, assumendo la direzione sportiva del Monaco al posto di Paul Mitchell, un dirigente molto stimato. In soli 18 mesi, il brasiliano è riuscito a ricostruire la squadra con acquisti mirati e un lavoro strategico sui talenti già presenti in rosa. Il suo operato ha riportato stabilità e ambizioni al club monegasco, che aveva attraversato un periodo turbolento dopo il progetto ambizioso, ma problematico, della fine degli anni 2010.

Ciò che rende Scuro un candidato interessante per Red Bird è la sua capacità di lavorare con giovani calciatori e di sviluppare progetti sostenibili. Il dirigente brasiliano ha dimostrato di saper gestire il mercato con attenzione, puntando su giocatori con meno di 27 anni e massimizzando il loro valore sia tecnico che economico. Niente di nuovo sotto il sole.

Scelte da Fondo di investimento per il Milan

Sia nel caso di Markus Kroesche che di Thiago Scuro si tratta di due profili sicuramente validi, ma che andrebbero a ricalcare gli stessi errori compiuti nel recente passato da Red Bird. Il fondo americano da quando si è insediato al Milan ha tenuto fede alla filosofia aziendale di puntare su giocatori ancora non maturati, o scarti di altri club. Calciatori dalla valutazione inferiore ai 20 milioni di euro per correre il rischio di prendere una cantonata dal punto di vista sportivo, ma non da quello finanziario.

Una scelta che ha portato il Milan dove è oggi, una squadra stracolma di riserve e senza una fisionomia chiara, né pilastri su cui ergersi in futuro. Gli errori sul mercato sono tanti e non dipendono dalla competenze di chi li fa, ma dalla filosofia aziendale di un fondo poco legato ai risultati del campo e più a quelli finanziari.

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