Milan, la caccia confusa al ds: spuntano altri due nomi

VERONA, ITALY - MARCH 17:Giorgio Furlani CEO of AC Milan interacts with Zlatan Ibrahimovic during the Serie A TIM match between Hellas Verona FC and AC Milan at Stadio Marcantonio Bentegodi on March 17, 2024 in Verona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nelle ultime settimane il tema che tiene banco in casa Milan è quello riguardante il nuovo direttore sportivo. Nelle ultime ore sono spuntati altri due nomi nuovi.

La sensazione mediatica che il Milan si sia messo alla ricerca di un nuovo direttore sportivo è emersa immediatamente dopo la realizzazione del fallimento del progetto tecnico rossonero di quest’anno. Fuori dalla Champions League e fuori dal quarto posto: a marzo la squadra allenata da Sergio Conceicao si è ritrovata già senza obiettivi (fatta eccezione per la Coppa Italia).

Il gruppo di lavoro formato da Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada ha fallito su ogni fronte, come ammesso dallo stesso amministratore delegato in una recente dichiarazione: “Quando le prestazioni e i risultati sono così al di sotto delle aspettative, non c’è un colpevole solo. Siamo tutti colpevoli, anche io che sono l’amministratore delegato mi metto nel calderone. Giusto che i tifosi siano delusi, dobbiamo provare a fare bene da qui alla fine“.

Che confusione

La notizia della ricerca di un nuovo direttore sportivo da parte del Milan è figlia soprattutto di una logica mediatica. E’ parso evidente a tutti che una delle più grandi lacune di questa stagione sia stata la mancanza di una figura di riferimento nell’area sportiva che facesse da collante tra i giocatori e la società. Ma le modalità con cui si sta imponendo oggi questa notizia lasciano ancora perplessi. Il gruppo di lavoro ha dimostrato finora un mix di inesperienza e goffaggine preoccupanti per il tifoso rossonero, a tal punto da portarlo a diffidare di molte notizie riguardanti la loro intraprendenza decisionale.

Il grande sospetto riguarda le metodologie e l’organizzazione dei processi decisionali di questo gruppo di lavoro. Dalle scelte dell’allenatore a quelle sul mercato, arrivando fino agli innesti dirigenziali. Chi prende le decisioni in questo Milan? Quanto queste decisioni sono figlie di un sapiente ed equilibrato teamwork e quanto invece figlie di fiammate individualiste e capricci portati avanti per fare passare le proprie convinzioni?

Altri due nomi nel calderone

Immediatamente dopo la notizia della ricerca di un nuovo direttore sportivo da parte del Diavolo, sono contestualmente anche usciti i nomi dati per favoriti dalla stragrande maggioranza dei media. Stiamo parlando di Fabio Paratici e Igli Tare. Negli ultimi giorni si è parlato tanto di una corsa a due tra l’ex dirigente bianconero e l’ex ds della Lazio, con tanto di toto-allenatore seguendo entrambi gli scenari.

Le parole del CEO Furlani però non sembrano trasmettere una visione strategica chiara come invece emerge dai giornali: “In questo momento non abbiamo preso decisioni sulla figura del direttore sportivo, se ci sono figure che possiamo portare nel club che ci aiuteranno a raggiungere i risultati che vogliamo ottenere le consideriamo. In questo momento non è stata presa nessuna decisione su questo profilo, tutte le decisioni passano da me“.

Se fino a poco tempo fa la corsa per il ruolo di direttore sportivo del Milan sembrava una sfida a due tra Paratici e Tare, l’inserimento di nuovi candidati come Markus Krösche, attuale responsabile di mercato dell’Eintracht Francoforte ed ex Lipsia, e Thiago Scuro, direttore generale del Monaco, aggiunge più dubbi che certezze. Il fatto che la lista continui ad allungarsi dà la sensazione di un casting senza fine piuttosto che di una ricerca guidata da una visione strategica chiara. Più nomi emergono, più appare evidente che la direzione del Milan sia tutt’altro che definita.

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