Conceicao disegna il Milan anti-crisi: come giocherà con il Lecce

Sono passati solo 63 giorni da quando Sergio Conceicao si è seduto sulla panchina del Milan, ma il tecnico portoghese ha vissuto emozioni degne di un’intera carriera. Gioia, rabbia, desolazione e rassegnazione hanno scandito questo periodo, tra successi inaspettati e crisi improvvise. L’ex allenatore del Porto ha provato a imprimere la sua filosofia, ma la sua esperienza in rossonero si è trasformata rapidamente in un percorso a ostacoli.

Conceicao, un Inizio da Sogno: La Supercoppa Italiana, poi il nulla

Conceicao aveva iniziato la sua avventura nel migliore dei modi, conquistando la Supercoppa Italiana solo una settimana dopo il suo arrivo. Le rimonte contro Juventus e Inter avevano infuso entusiasmo, facendo sperare che il Milan potesse cambiare marcia e lottare su tutti i fronti. Tuttavia, quel successo si è rivelato un’illusione, con la squadra che ha mostrato presto i suoi limiti.

Dopo un iniziale pareggio casalingo con il Cagliari, il Milan ha alternato vittorie e sconfitte, senza mai trovare una continuità di rendimento. Il successo a Como ha lasciato spazio alla bruciante sconfitta contro la Juventus, mentre in Europa la squadra ha gettato via un passaggio agli ottavi di Champions League che sembrava già in tasca. La sconfitta con la Dinamo Zagabria ha portato il Milan ai playoff, dove il Feyenoord ha sancito la fine del sogno europeo.

Regole e Tensioni: La Mano Dura di Conceicao

L’allenatore portoghese ha cercato di imprimere subito il suo marchio con una disciplina ferrea. Ha introdotto il ritiro obbligatorio pre-partita, sessioni di allenamento più lunghe e intensificate, e ha persino richiesto ai giocatori di allenarsi con i parastinchi per aumentare l’intensità. Tuttavia, la rigidità del suo approccio ha portato anche a tensioni, culminate nell’alterco con Davide Calabria dopo la gara con il Parma.

Conceiçao ha provato a modificare l’assetto tattico del Milan, abbandonando il posizionismo di Paulo Fonseca per un calcio più aggressivo e conservativo. Gli arrivi invernali di Santiago Gimenez, Joao Felix e Kyle Walker hanno portato un’ulteriore rivoluzione, ma i risultati non hanno premiato i cambiamenti. L’idea dei “Fab Four” in attacco è rimasta solo un’illusione: quando hanno giocato insieme, hanno prodotto pochissimi gol.

Il Presente: confusione e cambiamenti per invertire la rotta

Dopo tre sconfitte consecutive e una squadra scivolata al nono posto, Conceiçao sta preparando una rivoluzione tattica in vista della sfida contro il Lecce. La formazione anti-crisi prevede un 4-2-3-1 inedito, con Sportiello in porta, Bartesaghi sulla sinistra (in sostituzione degli squalificati Maignan e Theo) e Thiaw-Gabbia centrali. A centrocampo, Bondo affiancherà Reijnders, mentre in attacco Joao Felix e Leao potrebbero partire dalla panchina, lasciando spazio a Jimenez, Sottil e Pulisic dietro Tammy Abraham.

Con il Milan ormai fuori dalla Champions League e lontano dalla lotta scudetto, l’unico obiettivo rimasto è la Coppa Italia. Il 2 aprile si giocherà la semifinale d’andata contro l’Inter, una gara che potrebbe ridare un senso alla stagione rossonera. Conceicao ha parlato di unità e vuole ricompattare il gruppo, ma la società sta già pianificando il futuro. Costruire una squadra vincente mentre i dirigenti guardano oltre è una sfida ardua, ma il tecnico portoghese è determinato a lottare fino all’ultimo giorno.

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