Tijjani Reijnders rinnova con il Milan: “Un club che è casa mia”

Tijjani Reijnders ha ufficialmente rinnovato il suo contratto con il Milan fino al 2030. Il centrocampista olandese, arrivato nell’estate del 2023 dall’AZ Alkmaar, si è imposto come uno dei giocatori più costanti della squadra rossonera e tra i migliori centrocampisti d’Europa in questa stagione. Il suo prolungamento contrattuale rappresenta un chiaro segnale della fiducia che il club ripone in lui, blindandolo dalle avances dei top club europei.

Nel corso di un’intervista a Milan TV, Reijnders ha espresso la sua gioia per il rinnovo: “È davvero un momento speciale firmare il rinnovo contrattuale con il Milan: sono molto orgoglioso di restare ancora più a lungo in questo bellissimo club insieme alla mia famiglia”. Le sue parole confermano il forte legame creatosi con l’ambiente rossonero, al punto da considerare la squadra una vera e propria seconda casa.

Un momento difficile, ma con fiducia nel futuro

Nonostante il rinnovo sia motivo di celebrazione, Reijnders non nasconde le difficoltà attraversate in questa stagione: “Al momento in campo stiamo attraversando un momento difficile. Ma credo ancora che possiamo fare meglio e so che sarà molto meglio”. Tuttavia, il centrocampista olandese non perde l’ottimismo: “Possiamo ancora vincere qualcosa questa stagione, la Coppa Italia. E dobbiamo essere pronti anche per la prossima stagione”.

Uno degli aspetti più significativi della sua esperienza milanista è il rapporto con i compagni di squadra: “Sono come la mia famiglia, perché nell’ultimo periodo li ho visti più di mia moglie o mio figlio”. Un segnale di quanto l’olandese si senta integrato nello spogliatoio e di quanto consideri il Milan un ambiente familiare e stimolante.

Dopo un primo anno di adattamento, Reijnders si sente ora più libero e sicuro in campo: “Questa stagione mi sento molto più libero, questo ha portato a più gol e prestazioni più convincenti”. Il centrocampista è consapevole di aver compiuto un passo importante nella sua carriera: “In questo club posso giocare sul palcoscenico più alto: per me questo è il contesto migliore per continuare a migliorare come giocatore”.

Il messaggio ai tifosi

Reijnders ha voluto anche ringraziare i tifosi per il loro costante supporto: “Sento il loro supporto in ogni partita, anche nei momenti peggiori. Faremo sicuramente meglio, ora e la prossima stagione. Forza Milan!”. Un messaggio di speranza e determinazione che punta a rassicurare il popolo rossonero.

Bufera sulla quarta maglia del Milan: polemiche e contestazioni

Se il rinnovo di Reijnders è una nota positiva, l’ambiente milanista sta vivendo un momento turbolento anche a causa della controversa scelta della quarta maglia. La divisa, frutto della collaborazione tra PUMA e Off-White, ha scatenato un’ondata di critiche da parte dei tifosi. La combinazione cromatica, con una predominanza di rosso e verde accompagnata da dettagli giallo-neri, è stata giudicata poco rappresentativa della tradizione rossonera.

“Sembriamo il Portogallo”

La reazione del pubblico è stata feroce, con commenti ironici e critiche dirette sui social: “Solo per queste maglie oscene meritano di perdere” o “In 60 anni non ho mai visto una maglia più orrenda”. Anche il noto DJ Ringo ha espresso il suo dissenso: “È criminale giocare con il DNA e la storia del Milan”.

La protesta della Curva Sud del Milan

La disapprovazione dei tifosi si è manifestata in modo evidente durante la partita contro la Lazio, con la Curva Sud che ha lasciato il proprio settore vuoto per i primi 15 minuti del match. La situazione è peggiorata dopo la sconfitta subita al 98° minuto, in seguito a un rigore controverso. Il giorno successivo, la Curva ha rincarato la dose pubblicando un video su Instagram con un messaggio chiaro: “Indegni! Se siamo arrivati a questo punto, è solo colpa vostra!”.

Il Milan vive un periodo contraddittorio: da un lato, la soddisfazione per il rinnovo di uno dei suoi migliori giocatori; dall’altro, il malcontento crescente dei tifosi, che vedono nella scelta della quarta maglia un simbolo di una gestione distante dalla tradizione del club. La dirigenza dovrà ora lavorare per ricucire il rapporto con la tifoseria e restituire alla squadra un’identità chiara dentro e fuori dal campo.

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