Tare sceglierà il prossimo allenatore del Milan in estate. Visti i precedenti è molto probabile che il dirigente albanese punterà sul proprio intuito.
L’ipotesi di un futuro al Milan per Igli Tare si fa sempre più concreta. L’ex direttore sportivo della Lazio, dopo anni di successi e intuizioni vincenti, potrebbe approdare in rossonero per ricoprire lo stesso ruolo, portando con sé la sua grande esperienza nella scoperta di talenti e nella costruzione di squadre competitive. La sua eventuale nomina avrà inevitabilmente un impatto anche sulla scelta del prossimo allenatore, un tema centrale in vista della prossima stagione.
Tare e la scelta degli allenatori: un curriculum vincente
Nel corso della sua carriera da dirigente, Tare ha dimostrato una notevole capacità nel puntare su tecnici di talento seppur inesperti. Uno dei suoi colpi più significativi è stato l’affidamento della panchina della Lazio a Simone Inzaghi, che allora guidava la Primavera biancoceleste. Una scommessa rivelatasi vincente: Inzaghi ha allenato la prima squadra per cinque stagioni, portando trofei e garantendo un’identità chiara alla Lazio.
Sempre Tare ha scelto di rilanciare Maurizio Sarri in Serie A dopo le difficili esperienze alla Juventus e al Chelsea. Con l’allenatore toscano, la Lazio è riuscita a chiudere la stagione con un sorprendente secondo posto in campionato. Sarri, proprio per il suo stile di gioco e la sua esperienza, potrebbe essere tra i candidati principali per la panchina del Milan nel caso in cui l’ex dirigente biancoceleste approdasse in rossonero.
Un altro nome che porta la firma di Tare è quello di Stefano Pioli. Prima di vincere lo Scudetto con il Milan, il tecnico parmigiano ha avuto una tappa importante alla Lazio, dove ha trovato il primo grande trampolino di lancio della sua carriera.
Scommessa da ripetere per Tare
Visti i precedenti è altamente probabile che Tare affiderà la panchina del Milan ad un allenatore in cui crede fortemente, anche se possibilmente privo di vittorie significative in carriera. Proprio per questo motivo il nome di Sarri, tra i papabili, non risulta essere quello in pole per sostituire Conceicao a giugno.
Il dirigente albanese vorrebbe portare al Milan Cesc Fabregas, ma la resistenza del Como è forte, ma piacciono anche Roberto De Zerbi e altri due tecnici italiani come Vincenzo Italiano e Raffaele Palladino.
Il fiuto per i talenti e i colpi sfiorati

Oltre alla scelta degli allenatori, Tare ha costruito squadre competitive grazie a un’eccezionale capacità di scouting e gestione del mercato. Nel corso della sua esperienza alla Lazio, ha rivelato di aver sfiorato alcuni grandi colpi di mercato, tra cui Pastore, Cavani e Kim Min-jae, giocatori che poi hanno fatto le fortune di altre squadre. Nonostante questi rimpianti, il suo lavoro ha portato alla Lazio giocatori di altissimo livello come Milinkovic-Savic, la cui valutazione ha raggiunto i 100 milioni di euro, con Lotito che ha preferito trattenerlo come atto d’amore nei confronti dei tifosi.
L’eredità lasciata alla Lazio e il possibile futuro al Milan
Con Tare, la Lazio ha vissuto un periodo di grande crescita, sia dal punto di vista sportivo che gestionale. Il dirigente albanese ha saputo muoversi con intelligenza e visione, rendendo il club capitolino competitivo su più fronti. Ora, l’ex ds laziale è pronto a una nuova avventura e il Milan potrebbe rappresentare il contesto ideale per mettere nuovamente in mostra le sue capacità. Se i rossoneri cercano un esperto di talenti e un dirigente capace di costruire squadre vincenti, il curriculum di Igli Tare parla da solo.