Milan-Lazio 1-2, Conceicao parla di “atmosfera negativa” e Furlani fa ‘mea culpa’

Un’altra notte amara per il Milan, un’altra occasione sprecata e un altro risultato che complica ulteriormente una stagione già di per sé deludente. La sconfitta contro la Lazio, maturata nei minuti finali con un rigore trasformato da Pedro al 98°, ha lasciato l’ennesima ferita in una squadra che fatica a trovare una propria identità. L’1-2 dell’Olimpico non solo condanna i rossoneri all’ennesima battuta d’arresto, ma li relega anche al nono posto in classifica, allontanandoli sempre più dalla zona Champions League.

L’accusa di Conceicao: “L’atmosfera negativa influisce sulla squadra”

Nel post-partita, Sergio Conceicao ha rilasciato un’intervista a DAZN in cui ha espresso tutta la sua frustrazione per la situazione che sta vivendo il Milan. Il tecnico portoghese ha sottolineato come l’ambiente pesante che circonda il club abbia un impatto diretto sulle prestazioni dei suoi giocatori.

“Il momento non è per niente facile, lo sappiamo. I giocatori sentono cosa sta succedendo intorno al club. C’è solo una strada: lavorare e avere il massimo orgoglio per questi colori che difendiamo, dando il massimo ogni giorno per cambiare la situazione”, ha dichiarato. Conceicao ha poi evidenziato la difficoltà nel preparare le partite in un contesto così teso, ammettendo che i suoi giocatori spesso si trovano in difficoltà nei momenti cruciali dei match.

Gabbia e le difficoltà della squadra: “Non può essere normale partire sempre male”

Anche Matteo Gabbia, intervenuto ai microfoni di DAZN, ha analizzato il momento difficile del Milan, non risparmiando critiche all’approccio della squadra alle partite. Il difensore rossonero ha sottolineato come ormai sia diventata una costante vedere il Milan giocare male il primo tempo per poi cercare disperatamente di rimediare nella ripresa.

“È diventato normale che il secondo tempo sia molto meglio del primo, ma non è un bene che sia così. Dovremo parlare con l’allenatore per vedere dove abbiamo sbagliato. Spesso dipende anche da noi e da cosa mettiamo in campo, anche noi giocatori dobbiamo prenderci le nostre responsabilità”, ha affermato Gabbia.

Una dichiarazione che suona come una risposta velata a Conceicao, che aveva parlato di “mancanza di fondamenta” nel gruppo rossonero. Il difensore, però, ha voluto smorzare le polemiche, ribadendo la compattezza della squadra e la volontà di uscire da questa crisi con il lavoro.

Furlani: “Stagione insufficiente, ma siamo tutti colpevoli”

Prima del match, l’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, aveva già fatto un’ammissione chiara ai microfoni di DAZN: la stagione del Milan è stata ben al di sotto delle aspettative, nonostante il trionfo in Supercoppa Italiana.

“A inizio stagione le aspettative erano alte, le premesse c’erano. Finora non abbiamo fatto quello che volevamo. In tutta onestà, la valutazione è decisamente insufficiente, nonostante la vittoria della Supercoppa Italiana. Dobbiamo guardare avanti, non possiamo tornare indietro. Dobbiamo chiudere la stagione con onore, a partire da stasera”, ha dichiarato il dirigente.

Furlani ha poi sottolineato come la delusione non sia solo dei tifosi, ma anche all’interno della società stessa, confermando che tutte le decisioni passano attraverso di lui e che quindi si assume le proprie responsabilità. Tuttavia, ha negato possibili tensioni interne, escludendo che ci siano fratture tra lui, Ibrahimovic e lo staff tecnico.

Il futuro: Lecce e una rincorsa disperata all’Europa

Ora il Milan deve guardare avanti e tentare di raddrizzare la stagione, almeno per ottenere un piazzamento in Europa League. La prossima sfida vedrà i rossoneri affrontare il Lecce, squadra in lotta per la salvezza e quindi tutt’altro che semplice da affrontare. Un altro passo falso potrebbe sancire definitivamente il fallimento della stagione rossonera, rendendo inevitabile una riflessione profonda sulle scelte societarie e tecniche.

L’unica certezza, al momento, è che il Milan sta vivendo una delle stagioni più difficili degli ultimi anni e che il tempo per rimediare si sta esaurendo rapidamente.

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