Il Milan sprofonda sempre più giù: cosa dicono i giornali italiani oggi

Il Milan esce con le ossa rotte dallo Stadio Renato Dall’Ara, sconfitto 2-1 dal Bologna in una partita che ha di fatto chiuso ogni speranza di rientrare tra le prime quattro. La squadra di Sergio Conceição, dopo essere passata in vantaggio con Rafael Leao, si è sciolta nella ripresa, subendo i gol di Santiago Castro e Dan Ndoye. La vittoria porta il Bologna a tre punti di vantaggio sui rossoneri e condanna il Milan a un futuro sempre più incerto.

Il film della partita

L’approccio iniziale del Milan sembrava promettente. Conceição aveva chiesto ai suoi giocatori di sfruttare la profondità e colpire in transizione. Già nei primi minuti, Reijnders ha cercato Musah con un passaggio filtrante, ma il tentativo si è concluso con un cross impreciso per Gimenez, il grande investimento di gennaio che ancora fatica a lasciare il segno. La strategia si è ripetuta poco dopo con Joao Felix, fermato solo da un fallo.

Il gol del Milan è arrivato poco prima dell’intervallo: un lancio lungo di Maignan ha trovato Gimenez, bravo a servire Leao. Il portoghese ha superato De Silvestri in velocità e aggirato Skorupski, depositando la palla in rete. Sembrava il preludio a una serata positiva, ma nella ripresa lo scenario è drasticamente cambiato.

Crollo rossonero nella ripresa

Il Bologna è tornato in campo con un’intensità diversa e ha colpito subito. Un fallo di Theo Hernandez ha concesso una punizione ai padroni di casa: De Silvestri ha colpito di testa, la palla è rimbalzata su Fabbian e Castro ha insaccato da distanza ravvicinata. Il VAR ha confermato la validità della rete, nonostante le proteste del Milan.

Conceição ha provato a cambiare le carte in tavola inserendo Pulisic per Joao Felix e ridisegnando il centrocampo, ma le mosse non hanno sortito effetti. All’82’, il colpo di grazia: Cambiaghi ha superato Jimenez sulla fascia e ha servito un assist perfetto per Ndoye, che ha battuto Maignan da pochi passi. L’ingresso immediato di Calabria non ha potuto cambiare il destino della gara.

Un Milan senza identità

Le modalità con cui il Milan ha subito i gol sono sintomatiche della crisi: una punizione e una rimessa laterale, segni di una squadra che manca di organizzazione difensiva. Conceição era stato scelto proprio per la sua capacità di motivare e dare ordine tattico, ma i risultati finora non gli danno ragione. La sua media punti in campionato è di 1,56 a partita, inferiore persino a quella del suo predecessore Fonseca (1,59 in 17 gare).

Con questa sconfitta, il Milan scivola all’ottavo posto, a ben 16 punti dall’Inter capolista. Più che la lotta per la Champions, ora l’obiettivo realistico sembra essere un posto in Europa League e la conquista della Coppa Italia. Il futuro di Conceição appare segnato: resta solo da capire se l’esonero arriverà a breve o alla naturale scadenza del contratto a giugno.

Come titolano i giornali italiani dopo Bologna-Milan

La disfatta di Bologna non può essere attribuita solo all’allenatore. I giocatori non stanno rispondendo alle aspettative, con prestazioni inconsistenti e una fragilità mentale evidente. I tifosi sono sempre più delusi e i media italiani non risparmiano critiche. “Incubo Milan”, titola oggi La Gazzetta dello Sport, sottolineando come il club abbia di fatto detto addio alla Champions.

Un tono simile è anche quello de il Corriere dello Sport che scrive: “Conceiciao. Il Bologna cancella il Milan. Rossoneri allo sbando”. 

A concentrarsi invece sul contestato gol del pareggio rossoblù è Tuttosport che critica infatti il VAR del Dall’Ara:  “Bologna, colpo di mano. Addio Milan. Il recupero della nona giornata affonda Conceiçao. Castro e Ndoye rispondono dopo Leao (2-1). Rossoneri furiosi con l’arbitro”.

In un campionato dove le avversarie dirette corrono, il Milan sembra un pugile alle corde, incapace di reagire. La stagione rischia di diventare un fallimento totale e il tempo per invertire la rotta sta per scadere.

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