Conceicao apre all’idea di dimissioni: “Basta una parola e vado via”

La sconfitta per 2-1 contro il Bologna ha rappresentato un colpo durissimo per il Milan di Sergio Conceicao, che vede ormai sfumare le residue speranze di un piazzamento tra le prime quattro in Serie A. L’allenatore portoghese non ha nascosto la propria frustrazione nel post-partita, lanciandosi in un’accorata difesa della sua squadra e del proprio operato.

Una sconfitta pesante e polemiche arbitrali da parte di Conceicao

Arrivato allo Stadio Renato Dall’Ara con l’obbligo di vincere per mantenere viva la corsa Champions, il Milan sembrava aver imboccato la strada giusta grazie al gol iniziale di Rafael Leao. Il vantaggio rossonero, però, non rifletteva pienamente l’andamento della gara, con il Bologna che si è dimostrato combattivo sin dalle prime battute. Nella ripresa, il match ha preso una piega drammatica per i rossoneri: Santiago Castro ha trovato il pareggio in circostanze controverse, mentre nel finale Dan Ndoye ha completato la rimonta, infliggendo al Milan la seconda sconfitta in sei giorni.

Conceicao ha puntato il dito contro alcuni episodi chiave della partita, soffermandosi in particolare sull’azione del gol del pareggio: “Dico che c’è stato un fallo di mano palese sul primo gol, avremmo dovuto fare di più anche su questi errori. Tutti gli episodi negativi per noi capitano poi decisivi per l’avversario”. Parole che evidenziano il senso di frustrazione per una gara in cui, a suo dire, alcune decisioni arbitrali hanno penalizzato il Milan.

La gestione della partita e il crollo nella ripresa

Dal punto di vista tattico, Conceicao ha difeso l’approccio della sua squadra, riconoscendo però alcune difficoltà nella ripresa: “Nel primo tempo il Milan ha giocato bene, nel secondo? Abbiamo fatto errori, ma ci sono stati anche errori di un’altra squadra. Questi piccoli episodi alla fine sono decisivi”. L’allenatore ha sottolineato l’importanza della tenuta mentale e fisica, lasciando intendere che il peso della stagione e delle critiche esterne possa aver inciso sulla prestazione: “Siamo connessi al gioco, siamo compatti, sappiamo dove pressare l’avversario. Ma poi ogni tanto capitano questi episodi, sia per colpa nostra che per colpa degli altri”.

Il futuro di Conceicao al Milan

Le voci sul futuro dell’allenatore portoghese continuano a rincorrersi, ma lui ha voluto chiarire la sua posizione con parole nette: “Mi dicono ‘Non c’è più bisogno di te’, allora prendo la mia valigia e me ne vado. Non guadagnare nemmeno un euro in più. Sono tranquillo, voglio rassicurare le persone”. Conceicao ha poi ricordato i suoi successi passati, sottolineando la propria esperienza e il valore del suo percorso: “Non vengo dal nulla: ho quasi 100 partite in Champions League, ho vinto 13 trofei. Ma ogni giorno si divertono a parlare di me. Ho una famiglia, le persone vicine a me vedono così tanta negatività su di me e non è giusto”.

Un Milan in crisi e un allenatore sotto pressione

La sconfitta contro il Bologna lascia il Milan in una situazione complicata, lontano dal quarto posto e con il morale a terra. La difesa appassionata di Conceicao rappresenta il tentativo di blindare il proprio lavoro e quello della squadra, ma la pressione su di lui è ormai evidente. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il tecnico riuscirà a risollevare il Milan o se il suo futuro sia già segnato.

Quello che è certo è che la sua determinazione non è in discussione: “So cosa voglio, quindi cosa posso fare”. Un messaggio chiaro, che suona come un’ultima chiamata prima di un possibile addio.

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