Milan, c’è Tony D’Amico in pole per il ruolo di ds: serve liberarlo dall’Atalanta

Il Milan continua la ricerca del nuovo direttore sportivo, una figura chiave per consolidare la struttura dirigenziale e garantire un equilibrio tra squadra, allenatore e proprietà. La decisione dovrebbe arrivare entro la fine di aprile, ma la situazione è ancora in divenire con diversi candidati valutati dalla società rossonera.

La necessità di una figura esperta

Dopo mesi di riflessioni, la sensazione è che il Milan abbia bisogno di un dirigente capace di fare da collante tra le varie componenti del club. La gestione sportiva, infatti, ha subito cambiamenti significativi negli ultimi anni, con Geoffrey Moncada e Jovan Kirovski ammessi al corso di formazione per dirigenti sportivi organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Unisalento. Tuttavia, non è detto che saranno loro a ricoprire il ruolo di direttore sportivo.

Zlatan Ibrahimovic, ora Senior Advisor del club, ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra nelle dinamiche societarie. “Non sono qui per salvare nessuno, ma per imparare e aiutare”, ha dichiarato in una recente intervista a GQ Italia. Le sue parole fanno trasparire un ruolo di supporto strategico più che di direzione sportiva diretta.

I nomi per il nuovo DS: sfuma Berta, sale Tony D’Amico

Il profilo più ambito sembrava essere quello di Andrea Berta, ex Atletico Madrid, che ha però già un accordo con un club estero. Il club rossonero si trova così costretto a valutare altre soluzioni.

Tra i nomi ancora in lizza troviamo Fabio Paratici, ex Juventus, che sarà nuovamente disponibile nel luglio 2024 dopo aver scontato la squalifica di 30 mesi, e Igli Tare, ex Lazio, entrambi profili di grande esperienza nel panorama calcistico italiano. Inoltre, si parla di un possibile tandem tra Moncada e Francois Modesto, ex direttore sportivo del Monza, con cui Moncada ha un ottimo rapporto di collaborazione.

Un’altra opzione percorribile è quella di Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Atalanta, che ha dimostrato grandi capacità di scouting e gestione del mercato. D’Amico ha avuto un ruolo determinante nelle operazioni che hanno portato a Bergamo giocatori come Charles De Ketelaere, Mateo Retegui, Raoul Bellanova e Lazar Samardzic.

Come cambia il Milan col nuovo DS

Il Milan vuole riportare Moncada al suo ruolo originario di capo scout, per concentrarsi maggiormente sulla ricerca di talenti. L’idea della società è quella di rafforzare la catena decisionale con una figura che sappia agire con tempestività e autorevolezza, garantendo una presenza costante a Milanello.

Nel frattempo, Ibrahimovic continua a esercitare un’influenza significativa nella dirigenza rossonera. Secondo Enzo Raiola, lo svedese sta imparando il mestiere e ha già portato a casa il primo trofeo della sua “gestione”. Sebbene la squadra sia uscita dalla Champions League, il Milan – afferma il fratello di Mono – guarda avanti con fiducia e lavora per consolidare la propria struttura interna.

Il futuro direttore sportivo del Milan resta dunque ancora un’incognita, ma le prossime settimane saranno decisive per definire la strategia della società. L’esigenza di un profilo esperto e presente quotidianamente a Milanello è chiara, così come la volontà di riportare Moncada al suo ruolo di capo-scout. La partita per la nuova dirigenza è ancora aperta, con diverse opzioni sul tavolo e una decisione che il club non può più rimandare.

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