La storia di Pellegrino e Noa Lang si intreccia ad un passato recente del Milan, quello di Maldini e Massara. Per entrambi possibile futuro in rossonero?
Il calcio è fatto di scelte, alcune delle quali possono segnare il destino di un club. Lo sanno bene i tifosi del Milan, che negli ultimi anni hanno visto sfumare diversi talenti potenzialmente decisivi. Due storie in particolare, quella di Noa Lang e Marco Pellegrino, offrono uno spunto di riflessione tra rimpianti e speranze future.
Noa Lang, il punitore della Juve scelto da Maldini
Quando Noa Lang ha guidato il PSV Eindhoven alla vittoria contro la Juventus, molti tifosi rossoneri hanno ricordato i suoi precedenti collegamenti di mercato con il Milan. L’olandese, protagonista in Eredivisie con otto assist e cinque gol, oltre a un gol e due assist in Champions League, ha dimostrato di essere un’ala capace di fare la differenza. La scelta dell’allenatore Peter Bosz di liberarlo dai compiti difensivi per esaltarne il talento offensivo si è rivelata vincente.
Nel gennaio scorso, il Napoli aveva avanzato un’offerta verbale di 25 milioni di euro per Lang, il doppio di quanto il PSV aveva pagato al Club Brugge per acquistarlo. Tuttavia, Bosz si è opposto alla cessione, ritenendolo imprescindibile per il progetto tecnico. Non è stata la prima volta che un club italiano ha mostrato interesse per l’attaccante: nell’estate del 2022, il Milan di Paolo Maldini e Ricky Massara era convinto che Lang potesse brillare in Serie A, soprattutto per l’intesa con Charles De Ketelaere. Tuttavia, la scelta finale ricadde sul belga, considerato un profilo caratterialmente più gestibile. Un errore che ha avuto un peso nella successiva separazione tra Maldini, Massara e il club, dopo una stagione deludente di De Ketelaere, pagato 38 milioni.
Marco Pellegrino si espone: “Voglio tornare al Milan”

Se Lang rappresenta un rimpianto, la storia di Marco Pellegrino è quella di una speranza ancora viva. Arrivato al Milan dal Platense, il giovane difensore argentino ha vissuto mesi difficili in rossonero, con una sola presenza ufficiale contro il Napoli, segnata da un infortunio. Senza spazio a Milano, il prestito alla Salernitana si è rivelato complicato a causa della situazione instabile della squadra e dei continui cambi di allenatore.
Il ritorno in Argentina, prima all’Independiente e poi all’Huracán, ha segnato una svolta. Dopo un periodo difficile in patria, Pellegrino ha trovato continuità all’Huracán, collezionando sei presenze e segnando un gol contro il Boca Juniors. In un’intervista a MilanNews, il difensore ha raccontato le sue esperienze, sottolineando quanto sia stato importante giocare con continuità per maturare. “Voglio tornare al Milan da giocatore più esperto”, ha dichiarato, mostrando determinazione nel conquistare un posto in rossonero.
Nonostante le difficoltà iniziali, Pellegrino conserva ottimi ricordi del periodo al Milan, dove ha avuto l’opportunità di allenarsi con campioni come Theo Hernández, Olivier Giroud e Mike Maignan. L’integrazione nel gruppo è stata facilitata anche dalla conoscenza dell’italiano, appresa in soli due mesi grazie all’aiuto di compagni come Davide Calabria e Tommaso Pobega.
Tra Rimpianti e Prospettive
Le storie di Lang e Pellegrino rappresentano due facce della stessa medaglia per il Milan: da un lato, il rimpianto per un talento sfumato che sta brillando altrove; dall’altro, la speranza che un giovane difensore possa ancora scrivere pagine importanti con la maglia rossonera. Il calcio, però, offre sempre una seconda possibilità.