Il Milan soccombe contro il Feyenoord: le dure critiche degli ex rossoneri

Per comprendere meglio la sconfitta subita dal Milan in casa del Feyenoord facciamo riferimento alle parole degli esperti. Ecco cosa hanno detto le leggende.

Il Milan esce sconfitto per 1-0 dall’andata dei playoff di Champions League contro il Feyenoord, al termine di una prestazione opaca e priva di mordente. La squadra di Sergio Conceição paga a caro prezzo un errore clamoroso di Maignan e un atteggiamento troppo morbido per una gara di tale importanza. Ora il discorso qualificazione si fa tutto in salita, ma il ritorno a San Siro lascia ancora aperta una speranza.

Le parole degli ex milanisti

Dopo appena tre minuti, una grave incertezza di Mike Maignan spiana la strada al Feyenoord, che trova il vantaggio e imposta la gara sul proprio ritmo. Come sottolineato da Fabio Capello su La Gazzetta dello Sport, l’errore ha permesso agli olandesi di chiudersi e ripartire in velocità, sfruttando il disequilibrio di un Milan sbilanciato in avanti. “La qualità la metti quando comandi il gioco” ha dichiarato Capello, evidenziando come i rossoneri abbiano sofferto la mancanza di controllo del match.

Un Milan senza identità

Boban

Duro il commento di Zvonimir Boban negli studi di Sky Sport 24: “Il Milan continua a essere una squadra senza identità, idee e incapace di interpretare le partite importanti.” Boban ha puntato il dito sull’approccio della squadra, troppo passiva e incapace di imporre il proprio gioco. Una critica che trova riscontro anche nell’analisi di Clarence Seedorf su Prime Video, il quale ha sottolineato la scarsa incisività del reparto offensivo: “Mi aspettavo di più dai singoli: il Milan ha avuto poche occasioni e non le ha sfruttate.”

Leao, Joao Felix e Pulisic: stelle spente secondo Seedorf

Il quartetto offensivo del Milan, con Leao, Joao Felix, Pulisic e Reijnders, non ha brillato. Leao è stato l’unico a tentare qualche iniziativa, ma senza precisione nell’ultimo passaggio, come evidenziato da Filippo Galli su Milan TV: “Sembravamo un pugile all’angolo. Leao creava, ma mancava sempre l’ultimo tocco.” Joao Felix e Pulisic, invece, hanno sofferto l’obbligo di rincorrere più che creare, finendo per mettere in difficoltà anche i compagni in fase difensiva.

Pavlovic e Walker: note positive in difesa

Nonostante la sconfitta, la retroguardia rossonera ha retto l’urto delle ripartenze olandesi grazie a un Pavlovic solido e a un Walker esperto, che ha saputo limitare le incursioni del pericoloso Igor Paixao. Boban ha lodato la prova del serbo, definendolo “concreto e decisivo in un paio di interventi chiave”.

Centrocampo in difficoltà e identità smarrita

Capello

La coppia Fofana-Reijnders ha sofferto l’intensità del Feyenoord, vittima di uno squilibrio generale che ha esposto il centrocampo a continue ripartenze. Fabio Capello ha sottolineato il problema collettivo: “Non è colpa dei singoli, ma dell’impianto generale di gioco.” Anche Massimo Ambrosini su Prime Video ha evidenziato la mancanza di trame efficaci nel primo tempo, con un leggero miglioramento nella ripresa.

Conceição e un Milan senza anima

Sergio Conceição, alla guida del Milan da questa stagione, ha portato qualche risultato, come la Supercoppa e il passaggio del turno in Coppa Italia, ma il gioco latita. Boban e Capello concordano: il Milan sembra ancora legato alle iniziative dei singoli più che a un’idea collettiva. “Manca l’identità, e così è dura trovare continuità” ha sentenziato Capello.

Ritorno: servirà un altro Milan

Con il Feyenoord in vantaggio, la qualificazione si complica, ma non è compromessa. Boban e Seedorf chiedono più rabbia e determinazione a San Siro: servirà un Milan feroce, attento e capace di ribaltare il risultato. Il pubblico rossonero farà la sua parte, ma spetterà ai giocatori dimostrare di valere il passaggio del turno.

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