Il Milan esce con le ossa rotte dalla trasferta in Croazia. La sconfitta per 2-1 contro la Dinamo Zagabria rappresenta una delle delusioni più grandi della stagione rossonera, un ko che rischia di compromettere seriamente il cammino in Champions League e avere ripercussioni sul morale della squadra in vista del derby contro l’Inter.
Un’occasione sprecata
I rossoneri sapevano di dover vincere per proteggere un piazzamento tra le prime otto nella fase a gironi, ma l’approccio alla gara è stato decisamente insufficiente. Dopo un inizio shock, con il gol subito da Baturina e il cartellino rosso per Yunus Musah, la squadra di Conceição non è riuscita a reagire adeguatamente. Nonostante il pareggio momentaneo di Christian Pulisic, un gol dell’ex Serie A Marko Pjaca nella ripresa ha sancito la sconfitta definitiva.
Maignan e Conceição: umore basso, ma nessuna resa

Mike Maignan, intervenuto ai microfoni di MilanTV, ha ammesso lo stato d’animo negativo nello spogliatoio: “Abbiamo sbagliato, potevamo finire tra le prime 8. Una partita da dimenticare, potevamo fare meglio. Il morale è basso, ma dobbiamo reagire subito per la prossima partita. Non possiamo mollare, siamo il Milan”.
Dello stesso avviso anche l’allenatore Sergio Conceição, che in conferenza stampa non ha nascosto la sua frustrazione: “Tutti gli episodi della partita sono stati a nostro sfavore, ma con questo non voglio nascondere la mancanza di aggressività nel primo tempo. Quando manca la base è difficile: il calcio è fatto di continui duelli. Abbiamo reagito, ma perché siamo costretti a reagire? Noi avevamo molta più motivazione di loro”.
Gli errori individuali pesano, ma non per Conceição
A pesare sulla sconfitta sono stati alcuni episodi chiave: l’errore di Matteo Gabbia che ha portato al primo gol avversario, l’espulsione ingenua di Musah e una generale mancanza di intensità da parte del Milan. Il tecnico portoghese non ha voluto colpevolizzare singoli giocatori, ma ha sottolineato la necessità di cambiare approccio alle partite: “Non massacro Gabbia, che ci ha dato tanto. Il primo cartellino di Musah era evitabile. Un errore e un gol da parte loro al primo tiro. Noi come squadra abbiamo fatto questi errori. Mettiamoci una mano sulla coscienza”.
Santiago Gimenez e le incertezze di mercato

Oltre alla delusione sportiva, la sconfitta potrebbe avere conseguenze anche sul mercato. L’infortunio di Santiago Gimenez, attaccante seguito dal Milan, potrebbe complicare eventuali trattative. Conceição ha lasciato intendere che sarà necessario un confronto con la dirigenza per valutare le prossime mosse: “Farò una chiacchierata con la dirigenza per capire dove dobbiamo migliorare. Stiamo cercando soluzioni che possano aiutarci”.
Testa al derby
Ora il Milan deve voltare pagina e prepararsi per il derby contro l’Inter. La partita contro i nerazzurri diventa cruciale per riscattare la delusione europea e ritrovare fiducia. “Non è finita”, ha detto Maignan, “Sappiamo che in questi momenti è difficile ma non dobbiamo mai mollare”. Concetto ribadito da Conceição, che ha messo in discussione chi non dimostra il giusto atteggiamento in campo: “Dobbiamo cambiare il modo in cui iniziamo le partite. Se chi gioca dal primo minuto non è disponibile a farlo, ne metteremo in campo altri”.
Conceição in conferenza stampa
Al termine dell’ultima giornata della fase a gironi di Champions League, Sergio Conceição ha commentato la prestazione del Milan nella sconfitta per 2-1 contro la Dinamo Zagabria. L’allenatore portoghese non ha nascosto la delusione per un risultato che complica il percorso europeo dei rossoneri.
Un primo tempo senza mordente

Conceição ha sottolineato la mancanza di aggressività della squadra nei primi 45 minuti: “Tutti gli episodi della partita sono stati contro di noi, ma con questo non voglio nascondere la nostra mancanza di aggressività nel primo tempo. Quando manca la base è difficile: il calcio è fatto di duelli costanti, difensivi e offensivi. Abbiamo reagito, ma perché siamo costretti a reagire? Avevamo molte più motivazioni di loro”.
Il tecnico ha poi evidenziato le difficoltà del campo e dell’arbitraggio: “Anche il terreno di gioco non era buono, l’arbitraggio non è stato al livello. Si può dire tutto, ma io non voglio entrare in queste cose”.
“Se no si può cambiare allenatore, venire il migliore del mondo, ma è difficile. Il problema è la base. Veramente: io, giocare una partita di Champions così, entrare in una maniera come la nostra, è difficile..
Le incognite del mercato secondo Conceição
Un altro tema affrontato in conferenza stampa è stato l’infortunio di Santiago Gimenez, che potrebbe influenzare le strategie di mercato del club: “Ho parlato con la dirigenza per capire i punti dove migliorare. Stiamo cercando di trovare soluzioni che ci possano aiutare, un po’ più forti. Noi abbiamo ancora tutto in mano, sia in campionato che in Champions League”.
Errori individuali e responsabilità collettiva
Sulla prestazione dei suoi, Conceição ha difeso Matteo Gabbia e Yunus Musah, protagonisti in negativo di alcuni episodi chiave: “Non massacro neanche Gabbia, che ci ha dato tanto. Il primo cartellino di Musah era evitabile. Loro hanno segnato al primo tiro, ma siamo stati noi come squadra a commettere questi errori. Mettiamoci la mano sulla coscienza. Io sono qui davanti a voi e vi dico che sono il responsabile. Poi nello spogliatoio ci dobbiamo guardare in faccia”.
Conceição ha poi ribadito la fiducia nel suo gruppo, rispondendo a chi gli chiedeva se i giocatori credessero ancora nel suo lavoro: “Non ho dubbi. Ho visto giocatori veramente dispiaciuti e delusi per questa partita. Se i giocatori non credessero in me, non avremmo vinto la Supercoppa, a Como o col Parma con reazioni importanti. Dobbiamo cambiare l’approccio alla partita. Se chi gioca dal primo minuto non è pronto, metteremo in campo altri. La fiducia c’è tra staff e giocatori”.