Moncada

Milan, ora a traballare è Moncada: senza acquisti non rinnoverà

Il mercato di gennaio è il banco di prova finale per Moncada. In caso di fallimento per il Diavolo anche il suo futuro è a rischio, o quasi

Mentre ci avviciniamo alla scadenza del calciomercato invernale (3 febbraio), il Milan è ancora alla ricerca di colpi in entrata che possano completare la rosa a disposizione di Sergio Conceicao. A meno di cinque mesi di distanza il Diavolo si trova oggi a rivalutare completamente il proprio operato sul mercato, dopo aver fatto lo stesso con il progetto tecnico.

Calciatori come Loftus-Cheek, Chukwueze, Okafor e Jovic (arrivati due estati fa) non rientrano più nei piani del Milan, mentre i neo-acquisti Pavlovic, Morata, Abraham ed Emerson Royal si sono rivelati dei profili inadeguati.

Il licenziamento di D’Ottavio e le chiavi del mercato a Moncada

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Il Milan d’altro canto il progetto tecnico l’ha già cambiato passando da Fonseca a Conceicao, ma ha anche parzialmente rivalutato il proprio operato sul mercato cacciando il direttore sportivo D’Ottavio e consegnando l’intera area a Geoffrey Moncada, uomo di fiducia di Elliott e poi di Red Bird.

Questa sessione invernale è dunque la prima totalmente gestita dall’ex talent scout che, pur avendo avuto importante voce in capitolo anche nelle precedenti finestre di calciomercato, si gioca la permanenza in rossonero.

Moncada infatti vedrà il proprio contratto scadere tra meno di sei mesi (30 giugno) e ad oggi nessuna trattativa per il rinnovo sembra essere stata intavolata dalla proprietà. Il motivo è chiaro: il Milan non è ancora sicuro delle qualità dell’osservatore francese.

Geoffrey, d’altro canto in questo gennaio ha visto fallire gran parte delle trattative intavolate soprattutto in uscita (vedi Okafor al Lipsia ed Emerson Royal al Galatasaray) riuscendo oggi 27 gennaio, a mettere a segno il solo colpo Kyle Walker.

Il laterale inglese potrebbe anche essere un upgrade per il Milan, ma sicuramente non una priorità considerando la grande (almeno numericamente) concorrenza già presente in quel ruolo.

Moncada: una settimana per salvare il posto…

A sette giorni dalla chiusura del mercato il Milan si trova dunque impegnato su più fronti sia in campo che sul mercato con diversi tavoli aperti per obiettivi più disparati. Da Gimenez ad Orsolini passando per Joao Felix e Arda Guler, il Diavolo tratta tutti ma non compra nessuno anche a causa delle restrizioni economiche imposte da Red Bird.

Una limitazione che Moncada conosce bene e che non può essere usata come alibi in questo mercato ad oggi “mutilato”. Il Milan è attivo ma non protagonista limitandosi a “restare alla finestra” in operazioni in cui il coltello dalla parte del manico ce l’hanno gli altri.  Un contesto non facile ma pur sempre ancora “salvabile”, ma occorrerà dimostrare di saperci fare, cosa che Moncada in qualità di direttore sportivo non ha ancora provato.

Ma per quanto il contratto in scadenza rappresenti un bivio fondamentale per il futuro del dirigente francese, un’altra ipotesi sta prendendo piede alimentata da alcune indiscrezioni.

…oppure no

L’indiscrezione raccolta dalla nostra redazione riguarda infatti l’interesse neanche così sottaciuto del Milan nei confronti dell’ex ds dell’Atletico Madrid Andre Berta. Come vi avevamo anticipato in tempi non sospetti, Berta è oggi libero e sarebbe stato individuato dal Milan (e non solo) come profilo ideale a cui affidare le chiavi del calciomercato dalla prossima estate.

Il successo del progetto Atletico Madrid è stato proprio preso come modello da Red BIrd anche nella costruzione del Milan che oggi con Conceicao in panchina ha un punto in più in comune. Il tecnico portoghese ha infatti tanti punti in comune, sia nelle idee di calcio che caratteriali, con l’allenatore dei Colchoneros, uomo con cui Berta ha lavorato meravigliosamente negli ultimi 11 anni.

La sintonia tra il ds italiano e l’allenatore argentino è stata altissima e comprovata dalla totale alchimia tra il mercato e il campo. Nel corso del decennio passato in Spagna infatti Berta ha saputo costruire una squadra totalmente aderente alle idee del tecnico che somigliano, neanche tropo vagamente, a quelle di Conceicao.

Berta può ridare un ruolo a Moncada

L’arrivo di Andrea Berta, non facile vista la concorrenza di United e altri Top Club, rappresenterebbe una possibile via di salvezza anche per Moncada. Con l’arrivo di un direttore sportivo esperto e di qualità come l’italiano infatti l’ex Monaco tornerebbe a ricoprire il ruolo che più gli si confà: quello di talent scout.

D’altro canto Geoffrey ha dimostrato in questi anni di saper trovare il talento dove gli altri solo lo intravedono. Questo è avvenuto con Kalulu, Theo, Tomori, Leao Bennacer ma anche Pulisic, Reijnders e Fofana più recentemente.

Il francese ha occhio ma non carisma e strategia, ciò che invece Berta avrebbe da vendere soprattutto quando è il momento di fare cassa per poi reinvestire sul mercato. In questo scenario occorre dunque chiarire perché Berta sia considerato dal Milan il profilo perfetto per ricoprire il ruolo di ds. Per fare questo però occorre partire con l’elencare le convergenze tra l’Atletico di Simeone il nuovo Milan di Conceicao.

Conceição e Simeone sovrapponibili

Diego Simeone e Sergio Conceição rappresentano due esempi di allenatori che incarnano una filosofia simile, basata sull’alto pressing, la cattiveria agonistica e un approccio tattico estremamente organizzato. Entrambi privilegiano una squadra compatta, aggressiva e pronta a combattere su ogni pallone, esigendo dai propri giocatori un livello massimo di impegno e concentrazione.

Il “Cholismo” di Simeone si è affermato nel corso degli anni come una mentalità che pone al centro la solidità difensiva e la capacità di ribaltare rapidamente l’azione. Conceição, dal canto suo, si è ispirato a questa filosofia, portandola a un livello personale, con un approccio che alterna la forza fisica e la verticalità a un pressing feroce per recuperare il pallone in zone avanzate. Entrambi puntano sull’intensità e su una preparazione maniacale dei dettagli, creando squadre che riflettono il loro carattere combattivo.

Gestione dello spogliatoio: leader intransigenti

Sul piano caratteriale, Simeone e Conceição condividono una leadership forte e un controllo totale dello spogliatoio. Entrambi sono allenatori che richiedono il massimo rispetto delle regole e che non tollerano atteggiamenti poco professionali. Simeone, noto per la sua carica emotiva e il suo rapporto viscerale con i giocatori, è capace di tirare fuori il meglio anche da elementi apparentemente di seconda fascia. Conceição, allo stesso modo, è un motivatore eccezionale, capace di stringere un rapporto diretto con i suoi uomini, ma altrettanto pronto a mettere in discussione chiunque non rispetti le sue aspettative.

Mercato e profili ideali

Anche sul fronte del calciomercato, i due tecnici condividono idee simili, prediligendo giocatori con caratteristiche precise: determinazione, resistenza fisica, e una mentalità guerriera. Simeone ha costruito il suo Atlético Madrid puntando su giocatori come Diego Costa, Koke e Saúl, capaci di incarnare il suo spirito combattivo. Allo stesso modo, Conceição ha mostrato una predilezione per elementi di grande intensità fisica e tattica, come Mehdi Taremi, Varela e Otávio ai tempi del Porto, e ora cerca di plasmare al Milan giocatori come Rafael Leao, Reijnders e Morata. Entrambi preferiscono calciatori in grado di adattarsi a più ruoli e di sacrificarsi per il bene della squadra.

In conclusione

Compresa la perfetta aderenza tra Simeone e Conceição possiamo dunque comprendere il motivo per cui il modo di lavorare di Berta possa combaciare anche con il progetto tecnico del nuovo Milan. Un’assonanza che lo stesso ds italiano conosce bene e che l’affascina non poco. Vedremo se farà la differenza quando le offerte inizieranno ad ammassarsi.

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