Il Milan è ormai in piena crisi. La sconfitta contro la Juventus ha accentuato una situazione già critica, con la zona Champions League che sembra allontanarsi sempre di più. La squadra rossonera oggi si ritrova a lottare per non uscire dal giro delle competizioni europee.
Anche la Champions si allontana
Il campo ha restituito un’immagine di incertezza e disorganizzazione che fa a pugni con le ambizioni dichiarate. A far più rumore è la figura di Cardinale, proprietario del Milan, che sembra sempre più lontano dalla realtà del club. Ogni settimana, la contestazione dei tifosi cresce, ma l’eco di queste critiche non sembra arrivare all’orecchio del presidente. La mancanza di una visione chiara e di un progetto a lungo termine è ormai evidente a tutti, e la frustrazione dei tifosi è palpabile. La gestione sembra quasi dilettantistica, con continui errori in campo e una dirigenza incapace di fornire risposte concrete.
Rosa con molti limiti
In questo scenario si inserisce anche la figura di Zlatan Ibrahimovic. Il suo ruolo da dirigente, che doveva fungere da punto di riferimento per la squadra, è diventato sempre più ambiguo. Lo svedese non sa più come giustificare le scelte di mercato e tattiche della dirigenza, sempre più lontana dalle necessità reali della squadra.
Ma il problema più grande, in realtà, risiede nella rosa. Pioli e Fonseca, in passato, avevano già messo in evidenza come la squadra non fosse all’altezza delle aspettative. A sei anni dall’acquisto da parte di Elliott prima e Cardinale poi, il Milan non ha mai trovato (e cercato) il bomber che mancava, quel centravanti di livello che avrebbe potuto cambiare le sorti della squadra. L’attacco rossonero continua a soffrire la mancanza di un giocatore in grado di fare la differenza, con l’incessante ricerca di parametri zero, prestiti e giocatori a fine carriera. LEGGI QUI: Le dichiarazioni di Conceicao
Il pasticcio dei terzini
In aggiunta, la proposta di cedere Tomori alla Juventus, per ricostituire la coppia difensiva che aveva portato il Milan allo scudetto, è l’ennesima mossa incomprensibile di una dirigenza che sembra non capire la gravità della situazione. Fare cassa per l’azienda Milan. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Rinforzare una rivale diretta, dopo aver appena subito una pesante sconfitta, è un errore che rischia di costare caro, per quanto i due difensori abbiano commesso diversi errori nell’esperienza in rossonero.
E se davvero dovesse arrivare Kyle Walker, la situazione in difesa si farebbe paradossale: con ben sette giocatori che potrebbero giocare da terzini (tra cui Emerson Royal, Terracciano, Florenzi, Calabria, Jimenez, Theo Hernandez e, appunto, Walker), la confusione regnerebbe sovrana, con difficoltà a trovare un equilibrio tattico.
Di sicuro ci sarebbe qualche cessione, ma provare il settimo terzino dimostra la totale incompetenza nella gestione e scelta di Royal e Terracciano, e nella superficiale gestione di situazioni come quella di Theo Hernandez con Fonseca e di Calabria, “capitano” con problemi di rinnovo.
SOCIETA’ VERGOGNOSA DIRIGENTI INCOMPETENTI E PER NULLA INTERESSATI HAI COLORI DEL MILAN SE NE DEVONO ANDARE VIA AL PIU’ PRESTO HANNO ROVINATO UNA SQUADRA CHE CON TRE ACQUISTI DI LIVELLO POTEVA ESSERE COMPETITIVA.LA CESSIONE DI KALULU E DEL BELGA ALLA ROMA GRIDANO VENDETTA E POI MANDANO TERRACCIANO IN CONFERENZA SONO PURE VIGLIACCHI.