Sergio Conceicao per nulla soddisfatto del pareggio del Milan. Il tecnico dopo la gara ha fatto un’analisi della partita, strigliando anche la squadra e soprattutto gli attaccanti
Partita sottotono
Il tecnico rossonero ha parlato dei ritmi di gara e di cosa non ha funzionato: “Il ritmo è stato basso, a volte i nostri difensori potevano portare palla perché avevano 20 metri davanti. Il primo tempo non mi è piaciuto per niente, un po’ meglio il secondo ma dobbiamo fare di più. Ci sono tante cose da migliorare.
Ci sono mancate cose importanti, siamo qua per lavorare anche se il tempo è quello che è. Dobbiamo passare questo messaggio ai giocatori affinché capiscano e accettino quel che si deve migliorare, perché è stato fin troppo visibile. Anche uno che uno che non capisce così tanto di calcio lo vede”. LEGGI QUI: L’analisi di Milan-Cagliari
Si guarda avanti per migliorare
“C’è bisogno di un po’ di tutto. Dobbiamo vedere ogni partita come una finale, non possiamo lasciar passare il tempo e andare al 60%. Dobbiamo andare al 110%, nemmeno al 100%. Ci sono momenti del gioco che dobbiamo migliorare tanto perché nella fase offensiva quando perdevamo palla il recupero era sempre troppo basso. Anche con la palla il ritmo deve essere più alto, dobbiamo fare dei movimenti per far muovere la difesa avversaria.
Dobbiamo essere intelligenti, lavorare. Anche sul piano tecnico abbiamo sbagliato cose semplici, complicando il momento quando si poteva giocare semplice. Non era tutto una bellezza perché abbiamo vinto la Supercoppa, non è adesso un disastro. Serve essere equilibrati”. CONTINUA DOPO LA FOTO

Strigliata agli attaccanti
“La sensazione è che loro sono altruisti. Questo va bene, mi piace un giocatore così. Ma ci sono momenti in cui devono essere più semplici, sembra che devono fare il tocco magico, ma il calcio è semplice. Davanti alla porta devi essere egoista, l’esterno deve andare uno contro uno con l’avversario. Cerchiamo cose difficili a volte e a me non piace, il calcio è semplice”.
Le regole dure per gli allenamenti
“È il mio modo di fare da tanti anni, non è che arrivo qua e devo farlo per forza. Per me sono cose semplici: orari, allenamento, essere coinvolti nel lavoro giorno per giorno. Se sono qua a metà stagione è perché qualcosa non andava: dobbiamo prenderci tutte responsabilità. Se saremo rigorosi ed esigenti fuori dalla partita allora lo saremo anche in partita.
Io devo scegliere gli uomini adatti che penso siano adatti e loro tutti devono salire di livello, in tutti i sensi: fisico, tecnico, tattico, atteggiamento. Loro hanno voglia e accettano il nostro messaggio, solo che i tempi sono quelli che sono: ma non è una scusa, sapevo del poco tempo e delle tante partite impegnative. Neanche ci sono scuse di Riyad. Dobbiamo fare molto di più e basta”