Ecco come agirà il Milan con Conceicao e sul mercato. La strategia di Gerry Cardinale è abbastanza chiara e ha già provocato danni in questa stagione, sia dal punto di vista sportivo che mediatico.
Proviamo a indovinarci ancora? La strategia di Cardinale, se vogliamo chiamarla strategia, al momento non ha dato proprio i frutti sperati. Già ad inizio stagione avevamo scritto un articolo in cui era spiegavamo come l’acquisto di Morata fosse sbagliato sotto molti punti di vista, anagraficamente, finanziariamente e anche a livello di numeri. Magicamente si è avverato tutto, con i rossoneri che dopo anni e anni di parametri zero e svincolati ultratrentenni, ancora non ha un numero nove affidabile per il presente e il futuro.
Ad agosto avevamo anche scritto che Fonseca, preferito ai vari Conte e Allegri per risparmiare e non avere richieste di mercato da accontentare, sarebbe stato sacrificato per Natale. A dire il vero è durato una settimana in più, ma la sostanza è quella. Ora seguiamo il filo conduttore e proviamo ad individuare il resto della stagione milanista.
Sergio Conceicao
Partiamo dall’atteggiamento di Ibrahimovic e di Cardinale. Sergio Conceicao arriva al Milan chiaramente: il tecnico era già libero a giugno perché si era svincolato dal Porto. Eppure il quadro dirigenziale rossonero ha preferito Fonseca, che è stato liquidato al più presto quando le cose sono andate (prevedibilmente) male. Conceicao sa già quindi di essere un piano B e di non poter fare richieste per il mercato di gennaio. Così come è consapevole che la pressione sarà tutta su di lui e che il Milan non si farà troppi problemi a farlo saltare, magari già a giugno o anche prima.
Inoltre è stato sotto gli occhi di tutti il trattamento ricevuto da Fonseca, abbandonato nell’ultima conferenza stampa sull’orlo dell’esonero e salutato con un grazie e arrivederci di circostanza. Ecco, avere un proprietario negli Stati Uniti, operatori di mercato vincolati al risparmio e al saldo e Ibrahimovic al proprio “fianco” non è forse la migliore situazione per un allenatore. Eppure Conceicao farà meglio di Fonseca, porterà entusiasmo inizialmente, forse arriverà anche ad agguantare un quinto posto e un trofeo (Coppa Italia? Supercoppa?).
Il massimo che i rossoneri possono ottenere con questa gestione e con questa rosa. Ogni cambio di allenatore porta una temporanea ventata di freschezza: i giocatori inizieranno a parlare bene dei metodi di allenamento, per qualche tempo sembrerà che addirittura che il peggio sia alle spalle. Ma la sostanza non cambia e mese dopo mese i limiti della squadra emergeranno tali e quali. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
I prossimi a saltare
Sarà Conceicao il prossimo capro espiatorio? Probabile, del resto è un traghettatore a meno che non inizi a fare i miracoli come Pioli (anch’esso seconda scelta dopo Spalletti, abbandonato, quasi scartato per Rangnick e lasciato in mezzo agli squali con una squadra non all’altezza). Di certo se i lportoghese dovesse ottenere una qualificazione in Champions League verrà subito confermato, scaricando le colpe sui punti persi in precedenza con Fonseca. Ma soprattutto evitando di spendere soldi per un nuovo allenatore e altri giocatori da acquistare. Così da ripetere lo stesso inizio di stagione di quest’anno e dell’anno scorso.
Se analizziamo gli ultimi anni di Milan, con la gestione Elliott e RedBird, possiamo provare a comprendere meglio. Ricordiamo che RedBird è indebitato con i Singer, i quali sicuramente possono condizionare certe strategie economiche e societarie. Negli ultimi anni “americani” il copione previsto ha portato all’esonero di Gattuso, Giampaolo (situazione simile a Fonseca), Pioli e Fonseca. Nonostante la resistenza eroica di Pioli, il Milan con Conceicao ha avuto 5 allenatori diversi in 6 anni e mezzo.
In un certo senso, distogliendo lo sguardo dagli obiettivi sportivi, è come se la proprietà provasse a spremere al massimo l’allenatore di turno caricandolo di tutte le responsabilità anche quando le cose vanno male. La sostituzione arriva quando la situazione mediaticamente è insostenibile, quindi si fa piazza pulita e si ridà per qualche tempo un segnale e entusiasmo all’ambiente, senza tuttavia rinforzare la rosa.
Successivamente si cercano altri capri espiatori. Dal 2019 il Milan, per diversi motivi, ha fatto saltare a livello dirigenziale Leonardo, Boban, Maldini e Massara. Tutti e quattro si sono dichiarati in disaccordo con la politica di Elliott o RedBird per il futuro del club. Se nel gioco delle parti si dovesse scommettere un euro, si potrebbe puntare su Ibrahimovic a giugno o Moncada. Sono due pedine a cui si può dare la colpa di un mercato inconsistente, mentre difficilmente cambierà la composizione del Consiglio d’amministrazione, ovvero la parte che veramente decide in questo Milan. Al di là delle prese in giro.
Completamente d’accordo se poi si guarda anche al centravanti un miracolo aver trovato il francese in quelle condizioni penso che non se lo aspettava nessuno e’ da anni che ci manca una vera punta ed è inutile rinvangare l’errore di aver mandato via Boban prima e Maldini dopo, quello che manca davvero e’ una dirigenza all’altezza senza tirare in ballo quella di Berlusconi
Ecco perché è in corso una contestazione del tifo organizzato che spero prosegua indipendentemente dai risultati in campo.