Giocatori, dirigenza e allenatore al tribunale della Curva del Milan: i verdetti

Uno degli episodi più rilevanti della settimana ha riguardato la festa dei 125 anni del Milan e la protesta dei tifosi che l’ha accompagnata fuori dal locale ubicato in via Tortona. 

La Curva Sud ha scelto di far sentire di nuovo la propria voce dopo quanto accaduto domenica a San Siro al termine di Milan-Genoa. I supporter rossoneri hanno intonato cori critici nei confronti della dirigenza e proprietà risparmiando però diversi giocatori, oltre al tecnico Paulo Fonseca che non è stato preso di mira dalla contestazione.

La protesta pacifica può risultare una sorta di termometro della base riguardo a chi è considerato maggiormente colpevole per la stagione negativa vissuta dai rossoneri. Prima di addentrarci nei casi specifici occorre però sottolineare come la Curva Sud non rappresenti tutti i tifosi, ma solo la parte più “rumorosa”.

Le stelle del Milan

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il primo ad essere considerato è Mike Maignan. L’estremo difensore rossonero ha ricevuto un’accoglienza mista, frutto delle positive prestazioni sul campo e delle buone notizie provenienti dal fronte rinnovo. Il francese ha infatti trovato l’accordo con il club rossonero e, come Reijnders, verrà ufficializzato a stretto giro.

Theo Hernandez come prevedibile non ha ricevuto una buona risposta da parte della frangia di tifosi presenti fuori dalla location di via Tortona. Il francese non sta sicuramente vivendo il suo miglior momento da quando è al Milan, ma sta ugualmente lavorando per il prolungamento del proprio contratto.

Nel caso di Theo è molto probabile che, come fatto da Fonseca, la Curva abbia deciso di spronare il ragazzo al fine di rivederlo giocare prestazioni di alto livello come fatto in passato. Il terzino francese tuttavia ha visto dalla panchina il match contro il Genoa ed è destinato al medesimo epilogo anche nella trasferta di Verona.

Rafael Leao è stato bersaglio di critiche da parte dei tifosi del Milan all’inizio dell’anno, tuttavia la “cura” Fonseca sembra averlo spronato a fare meglio. Ora il portoghese ha trovato maggiore continuità anche e soprattutto in zona gol, come sottolineato dalle due reti messe a segno negli ultimi due match di Champions League.

Nemmeno l’ala portoghese ha ricevuto un’accoglienza positiva lunedì sera, con i tifosi presenti che hanno urlato a gran voce a Leao di “uscire gli attributi” in vista delle prossime gare.

Chi sta vivendo il momento più delicato

Tra i giocatori che riversano in una situazione più complicata c’è sicuramente Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo è stato autore di soli tre gol da quando è al Milan e domenica contro il Genoa si è divorato almeno due palle gol nette.

Il 32enne è uno dei pochi giocatori esperti e vincenti presenti nella rosa del Milan, un leader annunciato che però fatica ancora a far emergere il proprio talento e la propria voce all’interno dello spogliatoio. Una problematica che i tifosi rossoneri hanno voluto ribadire a chiare lettere lunedì cantando “Fuori i c******i”.

Anche Davide Calabria sta forse vivendo il momento peggiore da quando è al Milan. Il capitano rossonero è apparso scuro in volto quando domenica ha lasciato il campo nei minuti finali di Milan-Genoa. Tuttavia nessuno può contestare l’attaccamento alla maglia che ha caratterizzato la vita di Calabria sin da quando era bambino: una storia d’amore, quella con il Milan, che dura ormai da 17 anni.

Anche Emerson Royal e Marco Sportiello hanno ricevuto un’accoglienza negativa; così come Fikayo Tomori, tra i più contestati del reparto difensivo. Il calciatore inglese sembra ormai aver perso la propria titolarità al Milan e la sua permanenza in rossonero sembra essere sempre più vicina alla fine.

Gli applausi

Oltre alle contestazioni ci sono però stati anche applausi per Youssouf Fofana e Tijjani Reijnders, i due acquisti più apprezzati di quest’estate. L’impegno del tandem di centrocampisti non è in discussione, così come i loro livelli prestazionali.

Il vero problema, e senza dubbio questo contribuisce all’ostilità rivolta nei confronti della dirigenza, è che mancano delle riserve adeguate. In tutta la rosa del Milan mancano infatti dei sostituti naturali di Reijnders e Fofana, motivo per cui Fonseca gli utilizza in ogni partita.

Chi sicuramente ha vissuto un momento memorabile lunedì è Francesco Camarda accolto con una vera ovazione da parte dei tifosi presenti. “Vogliamo 11 Camarda” ha urlato la Curva Sud mentre il 16enne faceva il proprio ingresso sul red carpet di via Tortona.

Applausi anche per Christian Pulisic, il capocannoniere del Milan di questa stagione. L’americano è attualmente infortunato e la sua assenza è ben percepibile soprattutto in zona gol. Per i supporter rossoneri Capitan America è sicuramente un elemento prezioso per il Milan, apprezzato sia nel presente che nel futuro.

Il suono del silenzio al Milan

Strahinja Pavlovic, Yunus Musah e Ismael Bennacer sono stati accolti in maniera neutra dalla Curva. I tre calciatori non sono stati, per motivi diversi, giudicati colpevoli per i pessimi risultati della squadra e il silenzio che ha attorniato il loro ingresso lascia presumere la volontà del popolo rossoneri di attenderli.

Ultima considerazione relativa a Paulo Fonseca, accolto anche lui in silenzio dai tifosi presenti lunedì sera. Il tecnico sembra non essere considerato il principale colpevole ma solo il “parafulmine”, che però si sta rivelando duro a morire.

Il silenzio della Curva ci appare come una dimostrazione di approvazione nei riguardi dei tentativi di “raddrizzamento della baracca” operati da Fonseca nelle ultime settimane. Il tecnico lusitano si è rivelato ben meno “Yes man” di quanto si pensasse entrando anche in aperto contrasto con diversi senatori presenti al Milan.

A differenza di Ibrahimovic, Moncada e Furlani inoltre Fonseca c’ha sempre messo la faccia, compreso lunedì sera, pur rischiando di ricevere bordate di fischi. Al contrario invece il trittico di dirigenti rossoneri ha deciso di accedere alla festa dei 125 anni da un’entrata secondaria sfuggendo così alla contestazione e, per i tifosi presenti, anche alle proprie responsabilità.

 

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