Theo Hernandez agente

Incontro decisivo con l’agente di Theo Hernandez: cosa si è deciso

Secondo quanto rivelato da Marca è in programma un incontro tra Manuel García Quilón, agente di Theo Hernandez, e la dirigenza del Milan.

Il vertice si è tenuto oggi a Casa Milan e, nonostante le smentite, ha registrato una distanza netta tra le parti per quanto riguarda le possibilità di rinnovo ed una convergenza ancora non totale sulla possibilità di un addio a gennaio o in estate.

In questo senso va ricordato che Theo Hernandez ha un contratto in scadenza con il Milan nel 2026 e negli ultimi giorni ha perso la titolarità. Il laterale transalpino è arrivato in rossonero nell’estate del 2019 e ha già giocato 174 partite di Serie A, con 29 gol e 26 assist al suo attivo. In questa stagione Theo ha disputato 12 partite, ma le sue prestazioni non sono mai state di livello.

L’incontro avvenuto oggi sancisce una rottura tra il Milan e Theo, oltre al rapporto con Fonseca ai minimi storici. D’altro canto ieri il francese ha perso il posto nell’undici titolare in favore di Alex Jimenez, attualmente promosso dal Milan Futuro.

La verità è che la proprietà del Milan non chiude mai la porta all’idea di generare un’importante plusvalenza e dunque resterà con le orecchie drizzate nel caso dovessero arrivare ricche offerte. Sul fronte rinnovo ad oggi le parti sembrano essere ferme sulle medesime posizioni con l’entourage di Theo che chiede circa 6-7 milioni a stagione, una cifra che in questo momento il Diavolo non crede che il laterale meriti.

Non solo Theo Hernandez: tutto quello che non va nel Milan

Theo Hernandez Fonseca Cardinale

La Gazzetta dello Sport ricorda come al Milan oggi manchino diverse componenti essenziali per essere competitivi in campionato: non ha leader, non vince le partite sporche, manca di forza e personalità e la società non comunica attraverso i dirigenti, lasciando i tifosi all’oscuro.

Scelte del club:  Questo Milan ha perso tutto l’amore dei tifosi e non dà mai l’impressione di voler andare in una direzione con forza. I dirigenti non parlano mai e le loro decisioni in fatto di trasferimenti e ingaggio di Paulo Fonseca stanno iniziando a suscitare critiche.

L’allenatore e il rapporto con Theo Hernandez e Leao

I tifosi non hanno problemi con Fonseca e apprezzano la sua onestà, ma l’allenatore è il simbolo della crisi in cui riversa il Milan. In estate i tifosi chiamavano a gran voce il nome di Antonio Conte, poi è arrivato Fonseca.

Il tecnico ha tuttavia saputo mostrare mano ferma con Leao e Theo, cosa apprezzata dai tifosi, ma i pareggi contro Torino, Cagliari e Genoa, più le sconfitte contro Parma, Fiorentina, Napoli e Atalanta hanno indebolito la sua posizione.

Leader

Al Milan manca un gruppo di leader che sappiano mettere sulle proprie spalle la squadra nei periodi difficili. Leao, capitano ieri, è un giocatore molto forte ma non un leader. Calabria e Theo sono ai minimi storici con Fonseca e Reijnders non ha una personalità carismatica. Maignan e Morata sarebbero i candidati ideali ma al momento hanno mostrato solo a sprazzi qualche dote di leadership.

Errori

In questa stagione i rossoneri hanno subito molti gol evitabili e pressoché identici. L’unico giocatore affidabile sembra essere Gabbia mentre Theo rappresenta un vero problema difensivo. A destra Emerson Royal è altalenante e la coppia di difensori centrali è cambiata di continuo. Fofana e Reijnders devono sempre giocare e difendere per tre.

L’attacco

Sembrava che il Milan non avesse problemi a segnare gol, eppure in otto partite di campionato su 15 la squadra ha lasciato il campo a secco di reti. Contro il Genoa è stato Morata a sbagliare più di tutti ma è lampante che le cose in quel senso non vadano bene già da tanto tempo. Lo spagnolo e Abraham hanno totalizzato solo sei gol in campionato, la metà di quanto ha fatto il solo Retegui all’Atalanta.

Cosa succederà?

Il Milan giocherà il 29 dicembre contro la Roma in trasferta, paradossalmente il modo migliore di chiudere l’anno considerate le contestazioni viste a San Siro. I tifosi se la prendono con la proprietà che ora ha una patata bollente da trattare: il “vendor loan” da rimborsare ad Elliott (circa 700 milioni) entro il 31 agosto.

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