Ieri sera Fonseca si è lasciato andare ad uno sfogo duro nei confronti dei propri giocatori nonostante la vittoria, acciuffata nei minuti finali, contro la Stella Rossa in Champions League.
Il tecnico portoghese se l’è presa con l’approccio tenuto nel corso della partita (soprattutto nella ripresa) dai calciatori rossoneri.
“Si trattava di una partita importante per noi, dovevamo dare il massimo e non l’abbiamo fatto” ha detto Fonseca in conferenza, senza fare nomi ma proviamo a capire a chi si riferiva.
I giocatori che potrebbero essere tacciati di “lassismo” e di non impegnarsi al massimo in campo sono diversi, da questi escludiamo Reijnders e Fofana anche ieri tra i migliori in campo (soprattutto il francese), così come escludiamo chi per infortunio ha lasciato il campo prima che scoccasse la mezz’ora di gioco: Loftus-Cheek e Morata (qui i tempi di recupero).
Forse ‘graziato’ a metà Rafael Leao, autore comunque del primo gol e unico ad aver realmente impensierito dal difesa serba per gran parte del match. Discolpato anche Abraham, autore del gol partita e – in generale – uno dei pochi ad aver approcciato veramente bene la gara.
A chi si riferiva Fonseca
Tra i giocatori di movimento restano Calabria, Thiaw, Gabbia e Theo, quindi l’intero pacchetto difensivo a cui si aggiungono Musah e i subentrati Chukwueze ed Emerson Royal. Nessuno di loro ieri sera ha veramente brillato ma per stringere ancora di più il cerchio proviamo ad analizzare la altre parole pronunciate da Fonseca.
“Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro, lo farò. Senza problemi”. Provando a forzare un po’ la mano è probabile che Fonseca faccia riferimento con questa frase a Theo Hernandez e alla possibilità, già discussa in passato, di sostituirlo con Alex Jiemenz, attualmente legato proprio al Milan Futuro.
Già in estate Ibrahimovic, che ne aveva curato il riscatto dal Real Madrid, aveva ipotizzato per Jimenez un futuro importante a partire da questa stagione: “Sarà il vice-Theo Hernandez”. Fonseca però non la pensava così e infatti Alex è rimasto legato alla squadra di Bonera senza mai esordire in prima squadra.
Il malessere di Theo
Non è un segreto infatti che le prestazioni e l’atteggiamento mostrato in campo da Theo Hernandez nelle ultime settimane, per non dire mesi, sia per lo più insufficiente. Il francese appare solo l’ombra del ‘miglior terzino sinistro al mondo’ ammirato nelle passate stagioni.
I motivi sono plurimi a partire da quelli ambientali, le accuse – a suo dire documentate – di Fabrizio Corona, un rapporto non propriamente sbocciato con Fonseca e le trattative per il rinnovo sempre più complicate.
Theo è legato al Milan ma è anche voglioso di guadagnare di più oppure mettersi alla prova in altri contesti. In patria c’è suo fratello che chiama da Parigi (PSG), ma gli estimatori non mancano anche in Germania dove il Bayern in estate ha già provato a fare carte false per averlo.
Sogni e ambizioni che però cozzano però con il rendimento insufficiente tenuto da Theo in questa prima metà di stagione. I problemi sono tanti, ma nessuno di questi è un alibi anche per Fonseca che ora prova a stuzzicarlo – come fatto con Leao – per metterlo in discussione.
Il futuro di Theo Hernandez oggi resta comunque incerto con la società che starebbe valutando l’idea di una cessione, magari previo rinnovo, per riuscire a far felici tutti intascando una cifra il più vicino possibile a 60 milioni.
I giovani che ci mettono il cuore
La frase sul chiamare Primavera e Milan Futuro di Fonseca può però essere interpretata anche in un altro modo. Ieri sera a togliere di fatto le castagne dal fuoco al Milan è stato un sedicenne, Francesco Camarda, con una spizzata di cuore e voglia in mezzo a quattro avversari.
Il fenomeno del Milan Futuro ha visto per la seconda volta in un mese vedere frantumarsi il proprio sogno di diventare il più giovane marcatore nella storia della Champions e sapete come ha reagito? Esultando. La sua traversa ha infatti dato il là al gol di Abraham che ha regalato tre punti fondamentali al Milan, perché per lui prima di se stesso c’è la squadra.
Ciò che per Fonseca manca a questo Milan è proprio questo: l’atteggiamento di chi ha ancora tutto da dimostrare, perché indossare la maglia del Milan ha un valore altissimo.
Se per far sì che ciò accada occorrerà chiamare 3-4 “Camardiani”, bene venga. Parafrasando cosa ha recentemente detto Maldini “il Milan va guadagnato”.
Eh sì che Fonseca resti o meno c’è da fare un po’ di pulizia nel gruppo c’è chi non merita la maglia.