Il Milan dopo la sconfitta con l’Atalanta è considerato fuori dalla lotta Scudetto. Cerchiamo di capire, aiutandoci con le statistiche, come sia potuto accadere.
Parlando semplicemente il Milan non ha avuto la giusta costanza ma, a discapito di quanto detto con Fonseca, non è solo con le piccole che i rossoneri hanno faticato.
È vero il Diavolo ha perso punti facili, come la sconfitta con il Parma o il pareggio di Cagliari, ma guardando gli scontri con le prime otto di Serie A, le cose non migliorano.
Un confronto inglorioso
In molti dei big match di questa stagione si è avuta la sensazione che il Milan non sia riuscito ad ottenere il massimo, il confronto effettivo esplicitato nella tabella sottostante lo dimostra in modo inconfutabile.
Come si può notare nei confronti con le prime otto il Milan ha ottenuto un solo successo, nel derby contro l’Inter, raccogliendo un passivo di -0,67 nel PPG (punti per partita). Negli scontri diretti con le prime otto solo un’altra squadra ha fatto peggio del Milan: il Bologna che, non ha caso, è al momento anche lei fuori dalla zona Uefa.
Naturalmente in questo confronto occorre anche sottolineare che il Milan ha disputato più big match della Fiorentina, ad esempio, e che l’ultimo confronto sarà quello con il Bologna, l’unica del lotto contro cui nessuna delle prime otto ha mai perso in questa prima parte di stagione.
Ma anche in questo caso significherebbe apporre alibi, il Milan contro le pari grado ha fallito miseramente. Non riuscire a vincere contro cinque delle prime otto squadre che ti precedono in classifica è un dato allarmante già di per sé.
Problemi su tutti i fronti
In cinque delle sei partite prese in esame i rossoneri hanno subito due gol, probabilmente a causa dell’eccessiva rotazione della difesa da parte di Paulo Fonseca. In sei delle sfide disputate infatti il tecnico ha utilizzato ben quattro combinazioni di centrali diverse (Tomori-Pavlovic, Tomori-Gabbia, Gabbia-Pavlovic, Thiaw-Gabbia).
Restando sul fronte delle reti subite, solo il Bologna ha subito un pari numero di gol. Dato ulteriormente aggravato dal fatto di aver giocato anche uno scontro diretto in più rispetto ai rossoneri.
Passando all’attacco però le cose non migliorano: i rossoneri hanno infatti segnato sei gol in queste partite, alla pari della Fiorentina e peggio solo dal Bologna (tre gol in quattro partite). Quindi i rossoneri non solo subiscono più gol rispetto ai rivali, ma segnano anche meno.
Il dato diventa ancora più preoccupante se si guarda l’andamento delle prime due in classifica: Atalanta e Napoli. La Dea ha infatti segnato nove gol in cinque partite (1,8 media gol per gara) e ne ha subiti otto (1,6), mentre il Napoli ha segnato sei gol in cinque partite (1,2 GpG) e ne ha subiti cinque (1 GApG). Entrambe hanno tenuto un rendimento gol fatti/subiti contro le pari grado migliore del Milan (1 media gol subiti e 1,67 media gol fatti).
Tutto questo senza focalizzarci sul distacco di punti, rispettivamente 12 e 10, che Atalanta e Napoli hanno maturato nei confronti del Milan.
La dura realtà per il Milan
Per concludere, chi sostiene che i Rossoneri abbiano “perso il treno Scudetto” semplicemente perché non sono riusciti a fare punti contro le piccola sbaglia di grosso. Il caso più lampante è l’Atalanta che dista i rossoneri in classifica di 12 lunghezze; ebbene sapete quanti punti ha guadagnato la Dea sui rossoneri solo confrontando le sfide con le prime otto della classifica? Undici (11).
Quindi caro Fonseca, se è vero che “giocare contro il Monza è più difficile che sfidare il Real Madrid” allora come ti spieghi tutto questo?