Pagelle di Slovan Bratislava-Milan 1
2-3: i rossoneri sono riusciti a vincere senza convincere. Si salvano in pochi questa sera.
Maignan 6: Nessuna colpa sui gol, così come nell’occasione poi salvata sulla linea da Pavlovic. E’ difficile essere un buon portiere quando la tua difesa non ti supporta per niente.
Calabria 5: Sarebbe stata la sua occasione per mettere pressione al titolare Emerson Royal e ha fallito. Impacciato in fase di copertura così come con la palla tra i piedi. (75′ Emerson Royal sv).
Pavlovic 5: Costantemente in ritardo e fuori posizione in quasi tutte le chiusure. A differenza del suo compagno di reparto prende un voto in più per aver salvato sulla linea su tiro di Strelec.
Tomori 4,5: Fonseca vuole la difesa alta e lui risponde presente. Peccato che nella propria metà campo è un fantasma e di lavoro fa il difensore centrale.
Theo Hernandez 5: La peggior stagione da quando è al Milan. Il dramma vero è che non dà neanche segnali di cambiamento.
Fofana 5,5: Nemmeno la cerniera francese riesce a reggere contro la scellerata tattica di Fonseca. (Dal 75′ Musah sv)
Reijnders 6,5: L’unica (o quasi) nota positiva della serata. L’olandese propizia quasi tutte le azioni da gol del Milan confermandosi tra i più in forma.
Chukwueze 5,5: Ad inizio gara qualcosa l’ha mostrato con i soliti dribbling inebrianti, peccato che poi non portino mai a niente.
Pulisic 6: Gli unici due tiri nel primo tempo del Milan portano la sua firma, tanto basta per prendersi la sufficienza stasera. (Dal 75′ Lofuts-Cheek sv)
Okafor 5: Parte bene e finisce male. (Dal 45′ Rafael Leao 6,5: il suo ingresso in campo cambia la partita. Il portoghese ora ha affinato anche l’arte del movimento senza palla, una sua carenza)
Abraham 5: Come l’ex Roma sia riuscito a fare 17 gol tre stagioni fa è un mistero. Tenuto a bada agilmente dalla non formidabile difesa dello Slovan, direi che basta per non dargli la sufficienza. Il gol è un retropassaggio sbagliato di un centrale avversario, lesto lui ma non lo salva. (84′ Camarda sv)
Fonseca 4: Tralasciando gli orrori tattici di questa sera, che poi approfondiremo, con tutta la stima e la simpatica che riponiamo nell’uomo, ha rischiato grossissimo. Con lui alla guida il Milan si è trovato a venti minuti dalla fine quasi senza obiettivi stagionali (e siamo a novembre). Rafael Leao gli salva la faccia e il lavoro, ma ancora per quanto?