Tempo di giudizi sul Milan: le parole di Capello e altri esperti

In vista della sfida del prossimo fine settimana contro la Juventus, Fabio Capello ha ammesso che il Milan dovrà giocare come ha fatto contro il Real Madrid se vuole ottenere un risultato positivo. 

Questa stagione è già stata piena di alti e bassi per il Milan che ha già dimostrato di poter competere con i migliori ma anche di soffrire le squadre che si chiudono.

Nel corso di una stagione, la brillantezza delle vittorie contro Inter e Real significa poco se gli obiettivi non vengono raggiunti a causa di scarse prestazioni in match sulla carta più abbordabili.

I conti si tireranno a fine anno ma per valutare nel complesso il Milan di Fonseca occorrerà vedere cosa riuscirà a portarsi a casa a livello di trofei.

Un’eminenza del calcio come Fabio Capello si è così espresso sul prossimo big match tra due squadre che conosce bene avendole allenate entrambe: Milan e Juventus.

Capello a La Gazzetta dello Sport

Fabio Capello sa tutto di Milan-Juventus…

“Sono passati molti altri anni, ma non so perché ricordo meglio le sfide da giocatore. Milan-Juve del 1971 mi sembra ieri: vincemmo 4-1 a San Siro e Bettega segnò di tacco. Se chiudo gli occhi, ricordo anche la vittoria del 1995, quando allenavo i rossoneri, con gol di Simone, Weah e Del Piero per i bianconeri.

“Indimenticabile anche la vittoria del 2005, quando allenavo la Juve: l’assist rovesciato di Del Piero e il colpo di testa di Trezeguet. David non perdonava. Vlahovic dovrebbe guardare i filmati del francese e di Ibra.”

Non sono sufficienti i nove gol segnati da Vlahovic in questo inizio di stagione?

“Dusan si muove molto bene in area e per certi aspetti ricorda Trezeguet. Deve migliorare nel gioco di squadra e i movimenti di Ibrahimovic sono come il manuale di un grande attaccante. Vlahovic sarà una delle chiavi di Milan-Juventus”.

In che modo?

“Se il Milan insiste sul fuorigioco esasperato, Vlahovic sarà decisivo attaccando la profondità. Gran parte di Milan-Juve passerà da queste situazioni.”

Chi giocherà di più nel big match in programma per la ripresa?

“Milan. Chi viene sconfitto rischia di perdere l’ultimo treno per lo scudetto. Vale per tutti, soprattutto per Fonseca. La Juventus è ancora imbattuta e se vincesse a San Siro darebbe un segnale forte a tutto il campionato. La classifica davanti è corta. Potenzialmente, per rosa ed esperienza, la favorita è ancora l’Inter.”

Fonseca e Motta sono alla loro prima stagione con Milan e Juventus: chi è più avanti nel progetto?

“Milan e Juventus sono ancora due squadre in laboratorio. La squadra di Fonseca sembrava sbocciare al Bernabeu, poi a Cagliari è tornata indietro. Segnano tanto, ma subiscono troppo. Thiago Motta ha la miglior difesa della Serie A e sta lentamente iniziando a trovare più gol.

“A San Siro mi aspetto che la Juventus gestisca il gioco e il possesso palla, aspettando il momento giusto per sorprendere la difesa alta rossonera con Vlahovic o con gli inserimenti di Koopmeiners. I bianconeri arrivano da un derby dominato: ho visto la miglior Juve della stagione contro il Torino.

“Per far vincere Fonseca servirà un Milan stile Bernabeu, più coperto e attento in fase difensiva”.

Da allenatore, quanto ti saresti arrabbiato per i gol subiti dal Milan a Cagliari?

“Con me sarebbero stati più attenti… La sensazione è che i difensori del Milan guardino troppo la palla e troppo poco l’uomo. E in area, come dico sempre, la palla non entra se non c’è un avversario che la spinge”.

Potresti prestare a Fonseca e Motta una stella del Milan e della Juventus che hai allenato per il big match di San Siro?

“A Fonseca servirebbe tutto il blocco difensivo: Tassotti, Baresi, Costacurta e Maldini. A Thiago presterei Trezeguet. Oppure Puma Emerson, grande giocatore.”

Se tornassi in panchina, per quale giocatore del Milan e della Juventus faresti una follia sul mercato?

“Reijnders e Koopmeiners. Non lo dico perché sono olandesi, ma perché sanno giocare a calcio e sono completi in entrambe le fasi. Reijnders si integra benissimo con Fofana: una bella coppia.
Koop è un top player, ora gli manca solo un gol: gli avrei trovato posto anche nella mia Juve di Emerson e Vieira, magari più avanti.

“Koopmeiners come intelligenza calcistica ricorda Raul del Real Madrid: lo juventino è più potente, lo spagnolo è stato più goleador.”

Chi è meglio, Conceiçao o Leao?

“Perché scegliere? Conceiçao a destra e Leao a sinistra: sono portoghesi molto diversi. Lo juventino non è veloce, ma ha qualità e palleggio ed è sempre fastidioso. Leao ha potenza assoluta, ma per il momento ha sfruttato solo il 75 per cento delle sue potenzialità: gli manca continuità. Nelle ultime partite mi è sembrato in crescita e con la testa più lucida, vediamo se si confermerà contro la Juventus. Thiago Motta dovrà stare attento al portoghese.”

A bruciapelo: Pulisic o Yildiz?

“L’americano è più pronto, ma Yildiz è talentuoso e il futuro sarà suo.”

Se fosse la Juve, temerebbe di più l’ex Morata o magari un gol del giovane Camarda?

“Morata nelle grandi partite e contro le ex squadre è esaltato. Alla Juve lo conoscono bene e non saranno certo contenti di affrontarlo. Camarda è molto giovane, ma a Cagliari l’ho osservato con attenzione e si è mosso bene. Bello vedere un 16enne a Milano”

Due infortuni al crociato in quattro mesi: dopo Bremer, Motta perde anche Cabal.

“La perdita di Bremer è stata un duro colpo e lo stop di Cabal restringe ulteriormente le soluzioni in difesa. Nel mercato di gennaio bisogna prendere delle certezze.”

Stai pensando a Skriniar?

“La Juve andrebbe sul sicuro con lui: ha giocato all’Inter, conosce le pressioni della Serie A e dei top club. Al Psg gioca poco, credo che anche Skriniar sarebbe contento di tornare in Italia”.

Ordine sulla “poca credibilità” del Milan nella corsa Scudetto

I rossoneri si trovano già a otto punti di distanza dalla capolista Napoli e, nonostante abbiano una partita da recuperare (Bologna), questo ridurrebbe il distacco solo a cinque punti. In altre parole i rossoneri dovranno rosicchiare sempre più punti se vorranno rientrare in lotta per il titolo.

La sosta per le partite internazionali in corso offre una buona opportunità per valutare la situazione attuale e, durante la puntata di questa mattina di Maracanà condotta da TMW, Ordine ha parlato della stagione del Milan.

Queste le parole del giornalista: “Milan da Scudetto? Non è credibile. Innanzitutto perché bisogna tenere conto che ha ancora una partita da recuperare, è lontana dalla vetta e dalle inseguitrici del Napoli. Poi finora si è dimostrata una squadra inaffidabile. E poi imprevedibile e indifendibile”.

Elementi preziosi: Reijnders e i suoi inizi all’AZ

In un inizio di stagione tra alti e bassi ci sono però stati alcuni giocatori che, più di tutti, hanno mostrato una crescita importante in maglia rossonera. Il più palese esempio è stato Tijani Reijders che ieri ha ricevuto parole al miele anche da uno dei suoi ex allenatori.

Intervistato da MilanNews Martin Haar, tecnico dell’olandese nelle giovanili dell’AZ, ha parlato della crescita mostrata dal suo ex giocatore.

Hai visto Tijjani Reijnders sbocciare nella squadra giovanile dell’AZ. Che ricordi hai?

“Lo ricordo quando aveva 20 anni, era un giocatore che voleva emergere, migliorare continuamente. Era allo Jong AZ, poi è stato mandato in prestito al RKC Waalwijk e quando è tornato ha iniziato ad alternarsi tra la prima squadra e lo Jong Az. Quando Fredrik Midtsjo, che era il titolare a centrocampo, è stato trasferito in Turchia, allora Tijjani ha fatto il salto definitivo, diventando titolare e giocando sempre meglio.”

Cosa ti ha colpito di Reijnders?

“Sono sempre stato colpito dalla sua mentalità, è un vero lavoratore e aperto ad ascoltare ogni suggerimento. Questo lo ha portato dove è ora. La cosa grandiosa è che il modo in cui lo vedi ora era anche a 20 anni. Soprattutto, la sua gentilezza e umiltà, una merce rara tra i calciatori che sono per lo più arroganti.”

Il Milan lo prese a 25 anni, solitamente un calciatore olandese di alto livello lascia il paese prima…

“Anche in Olanda c’era qualche perplessità, si diceva che il Milan fosse troppo per lui. Ma Tijjani ha dimostrato di sapersi ambientare subito e arrivare al livello. È questo il bello di lui, cresce costantemente, impara subito.”

Di solito un giocatore olandese di alto livello ha già giocato per Ajax, PSV e Feyenoord. Reijnders è stata l’eccezione ed è rimasto all’AZ fino all’età di 25 anni…

“Mi sorprende che abbia lasciato l’Olanda così tardi, hanno dormito tutti, dai grandi olandesi al Bayern e al Borussia Dortmund. Bravo al Milan per aver colto l’attimo e state certi che nonostante abbia già 26 anni, il meglio deve ancora venire”.

In questa stagione le sue prestazioni in maglia rossonera migliorano di giorno in giorno…

“Oggi Tijjani è uno dei migliori giocatori del Milan ma penso che tra uno, o al massimo due anni ci sarà un ulteriore salto, ne sono sicuro. Real Madrid o Manchester City, quello sarà il suo livello .”

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