Rafael Leao

Rafael Leao parla di “crisi superata” con Fonseca e punta tutto sul Milan

Rafael Leao ha parlato del suo rapporto con l’allenatore del Milan Paulo Fonseca ammettendo di essere felice in rossonero. 

Per Leao è stato sicuramente l’inizio di stagione più turbolento da quando è arrivato al Milan (2019-20) visto anche il rapporto travagliato instaurato con il connazionale Fonseca.

L’esterno è partito per tre partite consecutive in panchina, cosa che sembrava impensabile in passato, persino contro avversari del calibro del Napoli.

Tuttavia contro Real Madrid e Cagliari Rafael Leao sembra aver trovato una discreta continuità segnando due gol e rendendosi protagonista di altre tre reti. Le prossime gare ci diranno se il “trattamento Fonseca” avrà sortito benefici sul lungo periodo per Rafa che ora però si gode l’affetto di tutto l’ambiente.

Due giorni prima della partita di Nations League contro la Polonia, Rafael Leao è intervenuto in conferenza stampa dal ritiro del Portogallo rispondendo ad alcune domande riguardanti la sua esperienza al Milan.

La leggenda del Milan Alessandro Costacurta ha recentemente criticato il tuo contributo, parlando di mancanza di intensità. Cosa ne pensi?

“Sono chiaramente in disaccordo. Sto vivendo delle grandi stagioni al Milan. La stagione è appena iniziata. Ovviamente non sono il giocatore perfetto, ci sono momenti in cui posso fare molto meglio anche perché sono molto autocritico.

“Queste critiche però non mi scuotono. Ho persone nel Milan e nella Nazionale che mi aiutano a crescere. Da una parte queste critiche mi aiutano, mi motivano a crescere ancora di più in campo.”

Come valuti la stagione finora?

“Penso sempre avanti. Sono contento di quello che ho fatto nelle ultime due partite. Non penso alle partite precedenti, penso alla prossima e ora a quelle qui con la nazionale.

“Nel complesso sta andando bene, certo potrebbe andare molto meglio perché voglio fare grandi cose con il Milan e con la Nazionale”.

Cosa pensi dell’allenatore del Milan Paulo Fonseca e delle difficoltà che hai incontrato con lui?

“Sono cose che succedono. Non ho niente contro l’allenatore. È una questione risolta. Non mi piace stare in panchina, mi piace sempre aiutare la squadra. Le decisioni devono essere prese dall’allenatore. Sia in nazionale che al Milan, cerco sempre di dare il massimo per aiutare la squadra.”

In nazionale sei più sereno?

“Indipendentemente dal fatto che io giochi bene o male, mi piace molto stare al Milan. Cerco di dare il massimo. Non credo che la Nazionale sia una via di fuga. Sento molta fiducia in entrambe le squadre. 

“Quando le cose non vanno bene, la gente critica. Sono al Milan da cinque anni e mi sono abituato a quella pressione.”

Le parole di Ibrahimovic alla UEFA

Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista della UEFA Champions League, a Ibrahimovic, Senior Advisor di Red Bird, è stato chiesto cosa pensasse della direzione intrapresa dal Milan.

“Credo nel progetto, credo in quello che rappresenta Milano e credo di condividere la stessa visione delle persone che ci lavorano e della proprietà perché vogliono fare cose straordinarie”. 

“Vogliono fare la storia, vincere, e quando si tratta di vincere, è allora che mi sento vivo, perché voglio vincere, farò di tutto per vincere e non mi arrenderò finché non vincerò. Lavoriamo sodo e abbiamo grandi ambizioni, come ho detto.

“I risultati devono arrivare perché, se non vinci, non ottieni nulla in cambio. Quest’anno mancano alcuni risultati, ma ci sono tante novità nel club.”

Per quanto belle siano le sue dichiarazioni, è chiaro che per il Milan le parole non bastano. Zlatan è molto convinto dei piani della proprietà, ma i risultati sportivi ad oggi non vanno di pari passo con le sue ambizioni.

Il Milan, ad esempio, ha gestito l’ultima sessione estiva di calciomercato con una strategia di attesa alla ricerca di sconti andando spesso a prendere seconde o terze scelte perché economicamente più vantaggiose.

L’ambizione della proprietà dunque non sembra andare di pari passo con il creare una rosa più competitiva spendendo di più per calciatori già affermati. Anche della scelta dell’allenatore, per quanto ponderata, è stata fatta in funzione di una spesa minore rispetto ad altri possibili candidati.

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