Le frequenti rotazioni di Fonseca, soprattutto in difesa non sembrano aver premiato la continuità di rendimento della retroguardia del Milan.
La Gazzetta dello Sport parla di “democratizzazione del Milan” da parte di Fonseca, il quale ha chiarito che per lui mettere in panchina Rafael Leao è una cosa normale, così come non ha avuto problemi a scegliere di schierare dal primo minuto il 16enne Francesco Camarda con il Cagliari.
Il portoghese vede tutti i giocatori della squadra come utili, nessuno indispensabile. Concetto che si può rivedere anche nel minutaggio concesso ai propri calciatori.
La top five per minuti complessivi giocati in tutte le competizioni dai giocatori del Milan è la seguente: Christian Pulisic è in testa (1.168 minuti), seguito da Youssouf Fofana (1.139), Tijjani Reijnders (1.094), Theo Hernandez (1.026) ed Emerson Royal (976).
I giocatori meno utilizzati sono per problemi di infortunio: Ismael Bennacer (60), Luka Jovic (78) e Davide Calabria (221). Per il resto, nelle 15 partite finora disputate nel 2024-25, tutti hanno accumulato almeno 350 minuti.
Alcuni di questi sono anche riserve dichiarate. Filippo Terracciano per esempio è a 359′, Yunus Musah a 396, Tammy Abraham a 482, Samuel Chukwueze a 549 e Noah Okafor a 446.
I minuti dei difensori centrali raccontano una storia a sé . Fikayo Tomori (905 minuti) è seguito da Strahinja Pavlovic (722), Malick Thiaw (547) e Matteo Gabbia (539), quest’ultimo fuori da un po’.
Il Milan non sa difendere sui ribaltamenti
MilanNews racconta di come il Milan abbia frequentemente dimostrato dei problemi nel non farsi trovare impreparato sui ribaltamenti di fronte avversari.
Sono tanti i gol arrivati con cross da destra a sinistra, e viceversa, ultimi i due incassati con il Cagliari che hanno portato a 9 le reti di questo tipo subite in stagione.
Tutti i primi sei gol subiti in questa stagione sono stati pressoché identici, un problema che Fonseca sembrava essere stato in grado di arginare fino alla sfida di sabato all’Unipol Domus di Cagliari.
Serie A, 1° partita, Milan-Torino 2-2
Minuto 30′: cross di Duvan Zapata dalla sinistra, Bellanova riceve sulla destra e colpisce di testa, Thiaw non riesce a liberare sulla linea.
Serie A, 1° partita, Milan-Torino 2-2
Minuto 68: cross dalla sinistra di Lazaro, trova Duvan Zapata sulla fascia opposta, liberissimo di colpire di testa e segnare.
Serie A, seconda partita, Parma-Milan 2-1
Minuto 2: Emanuele Valeri sfonda sulla sinistra, crossa basso sulla fascia opposta e Dennis Man devia di sinistro.
Serie A, seconda partita, Parma-Milan 2-1
Minuto 77: contropiede partito dalla sinistra con Pontus Almqvist che trova Matteo Cancellieri sulla fascia opposta, completamente libero di segnare.
Serie A, terza partita, Lazio-Milan 2-2
Minuto 62: Nuno Tavares si lancia sulla sinistra, crossa al centro e serve Taty Castellanos che di destro segna l’1-1.
Serie A, terza partita, Lazio-Milan 2-2
Minuto 66: altro attacco di Nuno Tavares sulla sinistra, palla sulla fascia opposta dove arriva Boulaye Dia che con il destro batte Maignan.
Champions League, terza partita, Milan-Club Brugge 3-1
Minuto 51: Tzolis si lancia sulla sinistra e trova Vetlesen al centro, che lavora la palla e la passa sulla destra a Kyriani Sabbe che batte Maignan.
Serie A, 12ª partita, Cagliari-Milan 3-3
Minuto 2: corner dalla sinistra di Viola, sulla fascia opposta si piazza Zortea, calcia e segna.
Serie A, 12ª partita, Cagliari-Milan 2-2
Minuto 89: Cross dalla sinistra di Augello, Zappa riceve sulla destra, si sistema e calcia al volo, mandando la palla in rete.
Problemi difensivi: le possibili soluzioni
Calciomercato.com ha individuato in Cagliari-Milan quattro problemi che Fonseca sarà obbligato a risolvere nel corso della sosta per le nazionali. Il primo è rintracciabile in occasione del gol di Zortea, arrivato con una difesa statica a meno di due minuti dall’inizio; gli altri due segnai d’allarme arrivano dai già citati ribaltamenti di fronte che hanno portato alle due reti siglate da Zappa.
Attribuire tutta la responsabilità agli errori individuali sarebbe fuorviante. Invece, è importante evidenziare la difficoltà di comunicazione tra i due reparti (difesa e centrocampo) che ha portato a questa fragilità ormai comune.
Per il gol del 3-3, quando arriva il cross nell’area rossonera ci sono Pavoletti, Lapadula e Gaetano contro i soli Pavlovic e Thiaw. Theo. I tre difensori sono obbligati a stringere per difendere in parità numerica lasciando così libero Zappa di colpire sul palo lontano. In questo caso la marcatura del laterale del Cagliari sarebbe dovuta essere di Okafor, che invece è rimasto molto dietro nell’azione.
Il Milan ha segnato 20 gol in questa stagione (di cui 14 in campionato) in 15 partite. I rossoneri sono solo la settima miglior difesa del campionato e in sette occasioni hanno subito due o più gol.
Il Milan è la squadra che, nelle ultime tre stagioni, ha subito il maggior numero di gol (10) nei primi cinque minuti di gioco, un dato che esprime le difficoltà dei rossoneri nell’approcciare nel modo più corretto ogni gara.
Inoltre, il Diavolo è tra le grandi squadre ad aver subito il maggior numero di tiri in porta (3,6 a partita) e, come già detto, a subito nove gol in modo molto simile , ovvero dopo un ribaltamento da sinistra a destra.
La frequenza dei cambi e delle rotazioni in difesa è elevata. Solo in tre occasioni, da una partita all’altra, Fonseca ha scelto di confermare la stessa coppia di difensori centrali. Le diverse scelte del tecnico portoghese non hanno portato alla tanto desiderata solidità del reparto.
In cinque partite Gabbia è stato al fianco di Tomori, in quattro partite è toccato invece alla coppia Thiaw-Pavlovic, in tre occasioni Tomori-Pavlovic, in due Tomori-Thiaw, mentre solo contro il Venezia il tecnico ha scelto l’inedita coppia Gabbia-Pavlovic. Risultato: solo quattro clean sheet.
Il Milan deve lavorare duro ogni giorno per trovare il giusto equilibrio e la giusta chimica soprattutto in difesa. La squadra ha l’obbligo di diventare più compatta con meno spazi tra i reparti in modo da rendere meno gravi gli inevitabili errori individuali.
La possibile soluzione
La possibile soluzione, approfondita in questo articolo, ce l’ha suggerita lo stesso Fonseca nella strepitosa vittoria ottenuta meno di una settimana fa in casa del Real Madrid. In quell’occasione i rossonero si sono schierati con un’inedita difesa a 5, o meglio dire a tre, con due terzini tutta fascia che rispondevano al nome di Theo e Musah.
Un approccio apparentemente più difensivista ma che, come mostrano Atalanta e Inter, può essere visto anche come molto offensivo se si considera l’assenza di un difensore e l’aggiunta di un giocatore di movimento dalla cintola in su.
Che si chiami 3-4-3, 3-5-2 o 5-4-1 avere tre difensori fissi permetterebbe al Milan di non farsi trovare puntualmente in inferiorità numerica quando colpito in contropiede e inoltre permetterebbe alla squadra di poter seguire con maggiore facilità gli inserimenti degli esterni avversari diventati letali a causa dei ribaltamenti tramutati in gol subiti.
Il passaggio alla difesa a tre non cambierebbe molto inoltre dal punto di vista offensivo ma anzi, come detto, aumenterebbe il numero di unità potenzialmente offensive a disposizione di Fonseca. A nostro parere inoltre l’utilizzo di esterni tutta fascia, alla Dimarco per intendersi, esalterebbe le qualità di Emerson Royal e Theo Hernandez, due giocatori di gamba e dotati di grande resistenza.
Ovviamente non si tratta di un automatismo e Fonseca per operare questo cambiamento dovrà lavorare molto anche sui movimenti dei singoli, ma quanto visto contro il Real Madrid è più di un assaggio per i tifosi del Milan e per il tecnico stesso.