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Scacco matto Fonseca: le mosse che hanno cambiato il Milan (per sempre?)

Fonseca contro il Real ha apportato delle modifiche strutturali al Milan disegnando una innovativa difesa a cinque e un maggiore compattamento dei reparti.

Il Milan si ritrova in una posizione ideale dopo 4 gare disputate in questa Champions League. Dopo un inizio difficile scandito dalle sconfitte contro Liverpool e Leverkusen (immeritatamente), i rossoneri si sono riscattati con il Bruges e vincendo a sorpresa in casa del Real Madrid.

Un successo che permette ora al Milan di guardare alle future sfide europee con l’ambizione di poter qualificarsi alla prossima fase senza grossi patemi. Le prossime gare contro Slovan Bratislava, Stella Rossa, Girona e Dinamo Zagabria sono 12 punti potenziali per il Milan, ma occorrerà avere la stessa concentrazione e convinzione vista con il Real Madrid.

Proprio la vittoria di Madrid darà un contributo fondamentale anche a livello motivazionale per gli uomini di Fonseca. Vediamo cosa di buono possiamo apprendere dalla sfida del Bernabeu.

1. Surf al Bernabeu

Tutti gli occhi erano puntati su Vinicius Jr., chiamato a riscattarsi dopo la delusione per il mancato Pallone d’Oro, eppure il proscenio è stato tutto per Rafael Leao, protagonista di praticamente ogni attacco del Milan.

Il portoghese è stato messo in panchina un paio di volte da Fonseca nel tentativo di provocare una reazione che al Bernabeu c’è stata eccome.

Leao si è, nell’ordine, procurato il corner che ha dato il là al gol di Thiaw; fatto il tiro ribadito in rete da Morata e immesso l’assist per la terza rete di Reijnders. Per non parlare del gol sfiorato dal portoghese di testa che, insieme all’occasione sprecato da Loftus-Cheek, avrebbe potuto rendere il punteggio ancora più ampio.

Per quanto questa vittoria debba rappresentare una svolta per i rossoneri, deve esserlo anche per Leao, che deve continuare a giocare con la stessa determinazione.

2. Anche il cast di supporto fa miracoli

Ma l’attacco del Milan non è stato solo Rafael Leao, oltre al portoghese anche Pulisic e Morata hanno disputato un’ottima partita. Per l’americano essere incisivo in avanti è diventata una costante ripetuta anche a Madrid con l’assist a Thiaw e l’apertura che ha dato il là al gol di Reijnders.

Morata ha anche dato il massimo contro i Blancos, i suoi avversari preferiti, e ha aggiunto un settimo gol contro di loro. Lo spagnolo ha lavorato duramente in entrambe le fasi del gioco scendendo spesso incontro ai centrocampisti.

Ha dato una mano in tutto il campo e ha segnato il gol che ha riportato in vantaggio il Milan poco prima dell’intervallo. Nella serata più importante Alvaro ha risposto da Campione, quello che serviva al Milan.

3. Masterclass difensiva

È stata davvero una magnifica prestazione complessiva del Milan, non solo in attacco ma anche in difesa, con Thiaw e Theo Hernandez assoluti protagonisti. Il francese, il tedesco e Tomori hanno offerto una prestazione brillante in difesa.

L’unico flop della serata è stato Emerson Royal, che ha concesso un rigore ingenuo che avrebbe potuto complicare la serata del Milan. Tuttavia anche il brasiliano, con l’aiuto di Musah, ha dato una grossa mano nel contenere Vinicius per gran parte del match.

Mike Maignan è stato fantastico facendo alcune parate cruciali completando così la masterclass della retroguardia rossonera.

4. Vincere la battaglia a centrocampo

Youssouf Fofana e Reijnders hanno giocato un ruolo fondamentale nel successo di Madrid. Il francese ha fatto gran parte del lavoro sporco rendendosi però anche disponibile in avanti con sovrapposizioni esterne ed interne.

Reijnders è stato il motore e il metronomo del centrocampo. La sua intelligenza gli ha permesso di trovare frequenti corridoi nella retroguardia del Real Madrid ammattendo Modric e compagni a suon di giocate.

Tutto questo, unito alle sue abilità nei passaggi e al gol che ha chiuso la partita su assist di Rafael Leao. Un’altra prestazione eccezionale dell’olandese che continua a dimostrare di essere insieme a Fofana l’acquisto più azzeccato degli ultimi anni.

5. Fonseca ispirato

Infine dobbiamo elogiare Fonseca per il coraggio dimostrato contro il Real Madrid. Il tecnico ha cambiato volto al Milan trovando la totale immedesimazione dei propri giocatori.

La preparazione della sfida è stata quasi perfetta, poiché ogni calciatore sceso in campo è apparso all’altezza della sfida. Il portoghese deve tradurre questo in una serie di vittorie trovando una continuità che è mancata dopo l’altro convincente successo stagionale contro l’Inter.

Ma analizziamo nel dettaglio quali sono stati i cambiamenti fatti da Fonseca nel Milan uscito vittorioso dal Bernabeu e proviamo a capire se questi siano replicabili anche in futuro.

Fonseca, le mosse tattiche che hanno “ingabbiato” il Real Madrid

Come riporta La Gazzetta dello Sport nell’articolo intitolato “Scacco matto in cinque mosse”, si sono analizzate le scelte di Fonseca che hanno portato alla vittoria contro il Real Madrid.

La difesa a 5

La prima “mossa” è stata quella di utilizzare Yunus Musah come quinto difensore sulla destra per raddoppiare su Vinicius Junior. Una scelta che ha così imposto al Milan di schierarsi con con ben cinque uomini in difesa operando un cambio di modulo.

Tuttavia, come spiegato da Fonseca,  non è il numero a contare ma l’atteggiamento. Il Milan ha infatti comunque spesso spesso la linea alta, difendendo compatti per evitare il passaggio di avversari tra le linee. Un Milan spesso schiacciato in 20 metri, con le tre linee (difensori, centrocampisti, attaccanti) molto vicine tra loro. Una mossa che ha fatto la differenza anche nel rendere meno destabilizzanti i cambi di gioco avversari potendo contare su un marcatore in più in fase difensiva.

La nuova versione di Rafael Leao

La seconda cosa degna di nota è il ruolo giocato da Rafael Leao. A volte al portoghese è stato chiesto di difendere quasi come settimo uomo in linea leggendo sempre bene le situazioni soprattutto quando era era Theo Hernandez ad alzarsi.

Per il resto il portoghese è stata una perenne spina nel fianco nelle retroguardia dei blancos attaccando pedissequamente la profondità servito dai passaggi filtranti di Pulisic, Reijnders e compagni.

Possesso palla cinico

Anche in fase di possesso il Milan ha mostrato lo stile di Fonseca. Il Real Madrid ha tenuto palla di più (57%) ma il Milan l’ha gestita molto meglio giocando un calcio posizionale scandendo bene il ritmo della partita.

Quando i rossoneri erano in possesso di palla, Theo Hernandez si spingeva sulla sinistra, Christian Pulisic si spingeva verso il centro, Alvaro Morata arretrava per aiutare. Ad equilibrare il tutto è stata la magistrale prova tattica di Yunus Musah, che in fase di possesso si sganciava per dare al Milan superiorità numerica in avanti.

Il risultato è stato un assetto ordinato, grazie soprattutto a Youssouf Fofana e Tijjani Reijnders davanti alla difesa, e alla giusta libertà di improvvisare. Il Milan a volte ha perso palla e offrendosi così ai contropiedi del Real Madrid, ma ha quasi sempre controllato molto bene la partita.

Morata fondamentale

Il quarto punto è Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo è stato molto intelligente diventando quasi un regista aggiunto a volte. Uno spirito di sacrificio che non ha limitato Morata, autore della rete che ha permesso al Milan di passare in vantaggio verso la fine del primo tempo.

Calci piazzati migliorati

L’ultima mossa è stata su calci piazzati. Il Milan sta segnando molto in questa stagione su calcio d’angolo e punizioni, vista anche la compresenza di diversi ottimi colpitori di testa (Thiaw ieri, prima Pavlovic e Gabbia).

È sorprendente come in questo senso Fonseca scelga spesso la stessa soluzione: un calcio d’angolo battuto verso l’area di rigore, Morata che attacca il primo palo e i difensori centrali che saltano dietro di lui. È proprio così che è arrivato il gol di Thiaw, e se funziona allora vale la pena ripeterlo.

Cambio applicabile in futuro?

La conclusione di questa analisi porta alla domanda più importante: le modifiche apportate al Milan da Fonseca contro il Real Madrid sarà replicato in futuro?

La risposta è dipende. Dipende dagli avversari e dai giocatori a disposizione, sicuramente la difesa a 5 e l’inserimento di un altro terzino tutta fascia è una tattica adottabile e vincente contro squadre sulla carta più forti come appunto Real e Inter, ma potrebbe essere nocivo contro organizzazioni più chiuse come ad esempio il Cagliari nel weekend.

Tuttavia per il Milan il 5-4-1 deve essere visto come una risorsa in più anche se forse non facilmente replicabile vista la presenza di giocatori con caratteristiche diverse in panchina. Vediamo ad esempio Chukwueze, l’esterno destro non ha grandi doti difensive e rischierebbe insieme ad Emerson Royal di affaticare la catena di destra in fase di non possesso.

A centrocampo inoltre Loftus-Cheek non ha le medesime caratteristiche di Fofana e Reijnders e inoltre Musah, in questo scacchiere esterno destro, non sarebbe arruolabile più a centrocampo. L’unico reparto che sembrerebbe non riesentire dell’eventuale cambio di modulo sarebbe la difesa con Pavlovic, Thiaw, Tomori, Gabbia ed Emerson Royal tutti capaci di ruotare nel terzetto di centrali.

Il 5-4-1 inoltre permetterebbe al Milan di poter puntare nuovamente su Calabria, forse ancora più adatto di Emerson Royal nel fungere da braccetto di destra. Il nuovo modulo è quindi una coperta troppo corta ma pur sempre funzionale a seconda delle temperature che il Milan dovrà sfidare nel prossimo futuro.

Poi con il mercato di gennaio le cose potrebbero cambiare, ma è indubbiamente ancora presto per dirlo.

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