Il successo contro il Real Madrid ha portato alle stelle l’entusiasmo dei supporter del Milan, estasiati dalla prestazione dei propri calciatori in casa dei Campioni d’Europa.
Seppur rinfrancati dalla vittoria i calciatori rossoneri non hanno voluto festeggiare più del dovuto, perché per il Milan vincere a Madrid deve diventare una normalità.
Le dichiarazioni di Theo Hernandez
Ad aprire il giro di dichiarazioni nel post-partita del Bernabeu è Theo Hernandez che ai microfoni di Sky ha così parlato: “Penso che non sia affatto facile vincere qui al Bernabeu e abbiamo giocato una grande partita, sia in difesa che in attacco. Come ha detto l’allenatore non ero al 100% fisicamente e mentalmente, ora sto migliorando e abbiamo giocato una grande partita”.
Cosa significa vincere in questo stadio indossando la fascia da capitano?
“La cosa più importante non è essere capitano in questa partita ma in tutte quelle che gioco: sono molto contento. Dobbiamo continuare a lavorare e dobbiamo farlo tanto. Dobbiamo pensare alla partita di sabato che è ancora più importante.”
Come hai interpretato il difficile momento recente di Leao?
“Come tutti sappiamo, Leao non era nel momento migliore, ma come squadra e io come compagno di squadra lo abbiamo aiutato ogni giorno. Oggi abbiamo visto il vero Leao, che è ciò che vogliamo vedere da qui in poi”.
Hai perso una grande occasione nel secondo tempo…
“L’ho presa un po’ male (ride), ma può succedere.”
L’allenatore potrebbe continuare con una difesa a tre/cinque uomini?
“Non lo so. Penso che il mister abbia preparato molto bene questa partita, sapevamo che Vinicius era molto forte nell’uno contro uno: Musah ed Emerson hanno fatto un gran lavoro per fermarlo. Non so se ci sarà un futuro, dobbiamo aspettare o chiedere al mister (ride)”.
Le parole di Musah
Il centrocampista americano si è soffermato per prima cosa sulla tragedia che ha colpito Valencia, sua precedente casa prima di passare al Milan.
“Non dobbiamo dimenticare che siamo molto fortunati ad aver giocato, ad essere sani e ad aver giocato una bella partita. Molte persone hanno perso la vita. Sono tutti uniti e si amano così tanto, sono sicuro che supereranno questa situazione.”
Sull’inizio di stasera e sulla sua posizione in campo…
“Sono rimasto sorpreso quando l’allenatore mi ha detto che avrei giocato, non me l’aspettavo. È stata una partita molto dura. Merito di Vinicius che è un giocatore eccezionale e abbiamo dovuto raddoppiare su di lui con una difesa a cinque, siamo stati anche molto attenti alla profondità”.
Sulla sua posizione preferita…
“Abbiamo giocato molto bene contro il Napoli, non eravamo preoccupati per il futuro e sapevamo di essere pericolosi. La mia posizione ideale è box-to-box, numero 8. Ma posso giocare anche come terzino in una retroguardia a cinque.”
Real-Milan, le parole di Fonseca a Sky
Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Paulo Fonseca ha chiarito quali siano stati le sue mosse tattiche per questo big match.
“Penso che abbiamo vinto perché i giocatori hanno avuto il coraggio di venire qui e di non aver paura di niente, cercando di giocare la nostra partita. Abbiamo preparato la partita per avere la palla, nel primo tempo abbiamo fatto cose davvero importanti.
“Nel secondo tempo abbiamo sofferto di più ma uniti e abbiamo meritato totalmente questa vittoria, non solo per i 3 gol ma perché abbiamo giocato con grande grande qualità”.
Vuoi cambiare il modo in cui le persone pensano al calcio italiano?
“Non sono d’accordo quando si parla così del calcio italiano, ma anche noi possiamo essere una squadra in Europa con più iniziativa e controllo del gioco. Oggi abbiamo dimostrato qui che una squadra italiana non si limita a difendere: sappiamo giocare con la palla, abbiamo fatto grandi cose posizionalmente.
“La squadra sa come muovere bene la palla con pazienza. Dobbiamo avere la pazienza di crescere, dobbiamo crescere ancora molto.”
Sembrava che le sostituzioni avessero fatto abbassare il livello della squadra…
“Abraham è un giocatore con altre caratteristiche: Morata collega nel secondo momento di gioco, Abraham non ha questa caratteristica. Abbiamo perso il possesso palla. Sono giocatori con caratteristiche diverse.
“Abraham non è un gregario e gioca più avanti, ma Alvaro era molto stanco: un giocatore che lavora bene in difesa e aiuta la squadra. Eravamo anche in un momento di maggiore pressione da parte del Real, non possiamo dimenticare che il Madrid ha cambiato molti risultati nei minuti finali, come il Dortmund.
“Forse nella testa dei giocatori c’è anche questa immagine del Real e abbiamo perso la capacità di controllare il gioco con la palla, la qualità con le nostre uscite. Ma è andata bene”.
È un Milan rinato dopo la brutta prestazione di Monza, visto che per 90 minuti si è dimostrato inaspettatamente compatto e creativo?
“Questa partita per una squadra che vuole controllare con la palla, è una partita in cui abbiamo più spazio: non sono partite come in Italia. Non si capisce fuori dall’Italia quanto sia complicato in Italia: il Monza gioca uomo a uomo, il Cagliari uomo a uomo.
“Le squadre europee sono in difficoltà: è uno scenario che non esiste in altri campionati. È più difficile che giocare in Italia: le partite con Monza e Cagliari sono più difficili. È difficile fare buone partite contro squadre che giocano uomo a uomo.”
Rea-Milan, Morata era certo di Rafael Leao
A fine gara anche Morata, sempre ai microfoni di Sky, ha parlato delle sensazioni provate dopo il successo ottenuto sul campo del Real Madrid: “È quello che ho detto ai ragazzi prima: una partita importante soprattutto per noi e poi per i tifosi, oltre che per la società. Abbiamo dovuto lottare come leoni e fatto una grande partita, una prestazione seria. Abbiamo avuto momenti di lucidità e di sofferenza.”
Su come cambia la consapevolezza…
“Restiamo sulla stessa lunghezza d’onda, non dobbiamo far scoppiare fuochi d’artificio visto che si tratta ancora di fase a punti. È importante essere consapevoli dell’importanza di vincere qui. A 400 km da qui la gente sta passando l’inferno. Sono orgoglioso della mia squadra e mi dispiace di non poter essere nel mio paese per aiutare.”
Su Leao…
“Non abbiamo mai avuto dubbi. Anche lui deve sapere che può fare la storia del calcio: è chiaramente più forte di tutti noi.”