Le cinque cose che abbiamo imparato da Monza-Milan 0-1

Al termine di Monza-Milan, Paulo Fonseca ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti in merito alla propria decisione di mettere nuovamente in panchina Rafael Leao.

Il portoghese si è soffermato sulle scelte fatte anche in altre zone del campo, sottolineando come l’assenza di Rafa dalla formazione titolare sia una normale scelta tecnica.

Una scelta, quella di Fonseca, sicuramente condizionata anche dalla gara che si terrà a metà settimana contro il temibile Real Madrid di Carlo Ancelotti in Champions League. Contro i merengures Rafael Leao, entrato in campo a 30 minuti dalla fine contro il Monza, dovrebbe infatti partire titolare.

In merito alle tre panchine consecutive dell’esterno portoghese, Paulo Fonseca ha così risposto in conferenza stampa: “Non c’è nessun caso Leao. È un’opzione: Musah in panchina, Loftus-Cheek in panchina, Leao uguale. Questo deve essere normale, deve essere normale. Per me Leao è come Loftus-Cheek e Musah. Lo status non entra in campo.”

La formulazione forse non è stata felicissima, ma il concetto che Fonseca ha voluto lasciare passare è chiaro. Agli occhi del tecnico portoghese tutti i giocatori sono uguali nel dover lavorare sodo per ottenere il posto da titolare. Solo perché Leao è il giocatore più famoso e più pagato non significa che sia automaticamente titolare.

5 cose che abbiamo imparato da Monza-Milan 0-1

Non una gara brillante per i rossoneri che hanno sofferto, soprattutto nel primo tempo, l’avvio del Monza capace di impensierire in diverse occasioni Mike Maignan. Tuttavia è proprio nel miglior momento dei brianzoli che i rossoneri hanno trovato il gol partita con il colpo di testa di Reijnders, al termine di un contropiede sviluppatosi sulla destra.

Nel secondo tempo il Milan ha sembra aver preso le misure riuscendo a contenere con più facilità il meno propositivo Monza. Nonostante la buona copertura al Milan è mancato il solito cinismo sotto porta che avrebbe permesso agli uomini di Fonseca di chiudere la gara in anticipo.

1. Terracciano risorsa sempre più utile

Questa volta Filippo Terracciano è partito sulla destra dopo essere stato schierato come terzino sinistro in assenza di Theo Hernandez giocando un buona partita.

Il giovane difensore sotto la guida di Fonseca sembra aver trovato discreta continuità colpendo il tecnico portoghese per la sua duttilità tattica.

Anche se finora le sue prestazioni non hanno strappato applausi, Terracciano è da considerarsi una riserva jolly capace di fare il proprio compito nel caso in cui un titolare dovesse saltare.

Lo stesso difensore italiano al termine della gara ha ribadito la propria volontà di giocarsi sempre un posto da titolare al Milan. Un atteggiamento che non potrà che giovargli nel tempo considerando che ha solo 21 anni.

2. Eccellenza francese in Monza-Milan

Maignan è il motivo per cui il Milan è riuscito a vincere al Brianteo. Soprattutto nel primo tempo l’estremo difensore francese ha evitato al Milan di subire gol a suon di parate, ad eccezione del gol poi annullato a Dany Mota.

Ripresa decisamente più tranquilla per l’ex Lille che tuttavia aveva già fatto il possibile per mantenere la propria porta inviolata e permettere al Milan di guadagnare tre punti fondamentali.

Oltre a Maignan anche l’altro francese in campo, Theo Hernandez ha disputato una buona gara mostrandosi sempre pericoloso in avanti e anche attento in difesa. Solita prestazione positiva anche per il terzo transalpino Youssouf Fofana, ormai una piacevole costanza per Fonseca e il Milan.

3. Power Reijnders

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il match-winner di Monza-Milan Reijnders è colui che ha meritato i voti più alti in pagella vista l’ottima partita disputata al Brianteo.

I suoi passaggi e i suoi movimenti intelligenti gli hanno permesso di destreggiarsi molto bene tra centrocampo e attacco con i propri compagni di squadra. Ancora una volta è tra i giocatori del Milan ad aver coperto più campo con i propri movimenti, il ché ha reso la vita facile sia in fase di costruzione che in quella di non possesso.

Dopo la doppietta contro il Club Brugge in Champions League, Reijnders ha segnato per la prima volta in due partite consecutive in tutte le competizioni con la maglia del Milan.

4. L’attacco non segna

Il Milan ha iniziato la stagione in maniera negativa in termini di risultati, ma è riuscito sempre a segnare gol a grappoli soprattutto con i propri attaccanti. Contro il Monza tuttavia Chukwueze e Okafor hanno creato a malapena qualcosa non riuscendo a sfruttare l’occasione concessa da Fonseca.

Nel frattempo Alvaro Morata ha disputato la solita partita di sacrificio scendendo spesso sulla line dei centrocampisti per rendere più fluida la manovra. Il risultato però è stato nuovamente negativo per quanto riguarda la pericolosità in area del Milan che spesso e volentieri si trova incapace di riempire adeguatamente l’area avversaria.

Questo non deve sottovalutare il valore del lavoro sporco fatto da Morata, sempre importantissimo, ma due gol in 10 presenze iniziano ad essere un ruolino di marcia troppo misero per un numero 9 come del suo valore.

Inoltre è da sottolineare come la squadra sembri essere incapace di sfruttare a dovere il suo ripiegare per aprire spazi. In Monza-Milan è infatti stato raro vedere mezzali o esterni attaccare la profondità quando Alvaro indietreggia portandosi dietro un marcatore.

Una dinamica che Okafor sembra non aver saputo sfruttare ma che invece Rafael Leao, pur se non con la dovuta costanza, ha dimostrato di saper cogliere. Tra i tre trequartisti rossonero contro il Monza, l’unico capace di leggere adeguatamente i movimenti di Morata è stato Pulisic, sempre tra i più positivi.

5. La strategia non funziona

A proposito di Leao, Fonseca ha scelto di tenerlo in panchina in  Monza-Milan per scelta tecnica. Tuttavia i risultati della sua gestione non sembrano aver portato a conclusioni totalmente positive.

Il Milan ha vinto contro l’Udinese schierando titolari Chukwueze e Okafor, che ha sostituito Leao; lo stesso è accaduto contro il Bruges con lo svizzero che ha cambiato la gara subentrando proprio al posto del portoghese.

Tuttavia quando l’asticella si alzata, come contro il Napoli, il Milan ha chiuso il match con zero gol fatti e anche sabato contro il Monza la squadra ha creato poco o nulla soprattutto sugli esterni.

Escludendo qualche buon momento, non sembra che Okafor e Chukwueze siano in grado di rendere con continuità e, inoltre, il lavoro motivazionale di Fonseca con Leao non sembra aver fatto breccia nella testa dell’esterno portoghese.

Contro il Real Madrid Rafa, secondo quanto lasciato intendere da Fonseca, avrà l’occasione di dimostrare la propria crescita partendo da titolare. Tuttavia se il portoghese dovesse fallire allora la colpa dovrà essere divisa a metà con Fonseca, perché vorrà dire che la sua gestione del ragazzo si è rivelata fallimentare.