La situazione di Rafael Leao al Milan è tutt’altro che ideale e, stando alle indiscrezioni provenienti dalla Spagna, diversi club stanno tenendo d’occhio la situazione.
Ci sono diversi segnali preoccupanti emersi dalla sconfitta del Milan per 2-0 contro il Napoli ieri sera, e uno di questi è ancora una volta Leao. Il portoghese è stato messo in panchina per scelta tecnica da Paulo Fonseca e, mentre il club continua a sottolineare che non c’è alcuna frizione tra i due, diversi giornali parlano di “rottura vicina”.
Secondo quanto affermato da Fichajes , le attuali difficoltà di Leao al Milan stanno attirando l’interesse di Arsenal, Manchester United e Paris Saint-Germain. I tre club potrebbero avere la forza economica di soddisfare le richieste del Milan presentando un’offerta tra i 100 e i 120 milioni di euro.
I Gunners sono alla ricerca di un potenziale upgrade di Martinello sulla corsia di sinistra; lo United potrebbe sostituirebbe Rashford con Leao se decidesse di venderlo, mentre il PSG è un estimatore di lunga data del portoghese.
A proposito di vecchi estimatori, secondo Sport anche il Barcellona continuerebbe ad essere sulle tracce di Rafael Leao dopo averlo già tentato in estate. A differenza di Psg, United e Arsenal però il Barça non ha ad oggi la liquidità giusta per avanzare l’offerta adeguata per Leao.
Il difficile rapporto con Fonseca
Come ricorda l’edizione di questa mattina de La Gazzetta dello Sport (vedi sotto), uno dei ricordi più belli della storia recente del Milan è l’azione dirompente di Leao nei quarti di Champions contro il Napoli nell’aprile 2023, che ha permesso a Giroud di segnare il gol della qualificazione.
Eppure, 560 giorni dopo, Leao è ora a tutti gli effetti una riserva come dimostrato dalle ultime uscite in cui Fonseca gli ha sempre preferito Okafor. Per giustificare l’ingresso in campo dopo un’ora di Leao, Fonseca si è limitato a dire: “Partire con Leao in panchina e Okafor in campo è un’opzione a disposizione dell’allenatore”.
Tesi parzialmente vera: senza Theo Hernandez, Tijjani Reijnders e Christian Pulisic, il tecnico ha puntato su una squadra più solida, improntata più sul collettivo e meno sul talento individuale.
Poi ha aggiunto: «Poi tocca ai giocatori dimostrare la giusta dose di abnegazione: io non devo pregare nessuno», se non è una stoccata questa?
Detto questo Rafael Leao dovrebbe tornare titolare nella prossima sfida che vedrà il Milan fronteggiare il Monza in campionato, una sfida che anticiperà la complessa gara di Champions League contro il Real Madrid martedì prossimo.
Bolla protettiva
Due sere fa Leao è entrato allo stadio sorridente insieme al padre Antonio, arrivato a Milano apposta per consolare il figlio. Insieme ad altri parenti. Leao senior ha assistito alla partita contro il Napoli, nella speranza che per il figlio potesse arrivare la giusta occasione.
La famiglia si è stretta attorno a Rafa, che non sta attraversando un momento personale facile. Fonseca continua anche a incoraggiarlo e l’idea di usare le panchine come strumento motivazionale sembra ormai il passato. Anche il club non ha mai fatto mancare il suo sostegno, smorzando ogni tentativo di polemica attorno a lui.
Il Milan è infatti convinto che a lungo termine un Milan di alto livello non possa esistere senza Leao, e per questo lavora al fianco di Fonseca affinché l’ex stella del Lille possa tornare a giocare il ruolo di protagonista.
È stato un ‘abbraccio collettivo’ quello che pare aver ricevuto Leao che sui social si è mostrato sereno. Nelle ultime ore ha pubblicato una serie di Instagram stories. La prima con l’avversario di due sere fa, Lukaku, l’altra con Frank Rijkaard ospite ieri a Milanello e l’ultima, con tanto di cuore, insieme a Theo Hernandez.
Il calore che però Leao vuole riaccendere più di tutti è quello dei propri tifosi. In questo senso la freddezza della curva delle ultime settimane lo ha rattristato. Rafael Leao per rendere al meglio ha bisogno dell’entusiasmo proprio, ma anche di chi gli sta attorno.
Chiesa al Milan: non solo voci
Come riporta Calciomercato.com , Chiesa è arrivato al Liverpool con un entusiasmo contagioso e una grande voglia di competere all’apice del calcio europeo: la Premier League. Tuttavia l’ex Juve ai Reds ha giocato solo 78 minuti finora, 58 dei quali “solo” in Coppa di Lega.
Chiesa è molto indietro rispetto ai propri compagni di squadra in termini di condizione, l’allenatore Arne Slot non ha usato mezzi termini nel descrivere il rendimento del ragazzo.
“È difficile dirlo, a volte è un po’ su e giù. Si allena per qualche giorno e poi esce di nuovo. Non voglio metterci giorni o settimane”.
“Vogliamo solo che sia nella migliore forma possibile. Nessuna pressione su di lui. Un prestito a gennaio? Non mi è mai passato per la testa”.
“La priorità è metterlo in forma. Ha saltato la pre-stagione e nella pre-stagione era in sessioni a bassa intensità perché si allenava solo con tre o quattro giocatori. Andare in una lega ad alta intensità è difficile per ogni giocatore.
“Non è ancora perfetto, quindi stiamo cercando di trovare il modo giusto per farlo crescere e sono pienamente convinto che ciò accadrà”.
Tuttavia, il rischio molto concreto è che Chiesa possa continuare a trovare pochi minuti vista anche la grande concorrenza in attacco con Mo Salah, Luis Díaz, Diogo Jota, Darwin Nunez e Cody Gapko a contendersi pochi posti. Tuttavia l’italiano resta convinto di potersi imporre al Liverpool.
Ciò che è più probabile è che cercherà un incontro con Slot per chiarire il proprio ruolo all’interno della squadra. Un’uscita a gennaio resta un’idea complicata anche alla luce dei 7,5 milioni di euro netti che l’ex Juve percepirà fino al 2028.
Un prestito con una parte dello stipendio coperta dal Liverpool resta però un’idea. Il Como ci sta pensando, mentre ‘potrebbe diventare un’opzione per il Milan’, come suggerito da Calciomercato.com.