Gullit giudica il Milan da Scudetto e mette pressione a Zirkzee

In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Ruud Gullit ha parlato di diversi argomenti, come il fallito arrivo in rossonero di Joshua Zirkzee e la possibilità che il Milan vinca lo scudetto dopo un inizio non facile.

Gullit, come viene percepita la Serie A dall’estero?

“È un campionato interessante che sta riacquistando il suo fascino. Negli ultimi anni ha attraversato un periodo difficile e i campioni, che ai miei tempi volevano tutti venire in Italia, hanno iniziato a preferire Inghilterra e Spagna. Ora questa tendenza sta cambiando: il vostro torneo affascina di nuovo i giocatori più forti.”

Su Morata

“Morata è un grande acquisto, un attaccante che sa fare gol, ma che i compagni devono mettere in condizione di fare male. Dà sempre il suo contributo perché varia lungo tutto il fronte offensivo e apre spazi. Uno così è sempre utile e può risolvere molti problemi.”

Zirzkee ha commesso un errore a non scegliere il Milan

“Zirkzee avrebbe fatto meglio a dire sì al Milan invece di trasferirsi al Manchester United in Inghilterra. Conosceva la Serie A e un altro paio di stagioni in questo campionato sarebbero state molto utili per la sua maturazione ma in un top club come il Milan. Ora invece è in un club che ha tanti problemi e che non facilita la sua crescita.

“Spero che riesca a invertire la tendenza dopo un inevitabile periodo di acclimatamento. È bravo, non c’è dubbio, ma allo United è dura fare bene in un momento storico come questo”.

Sul connazionale Reijnders

“L’avevo visto qualche anno fa nella seconda squadra dell’Az Alkmaar e, nonostante si vedesse la sua qualità, non ero sicuro che sarebbe diventato il giocatore che è ora”.

La scorsa stagione in rossonero ha avuto una crescita incredibile, come personalità e come rendimento, e poi ha fatto un grande Europeo con l’Olanda. È un elemento chiave per il Milan e per la Nazionale. A proposito di Milan, hai anche tifato per la vittoria del derby?

“Certo. I colori rossoneri mi sono rimasti nel cuore. Il successo contro l’Inter è stato meritato perché nella ripresa la squadra di Fonseca è uscita con carattere e ha imposto il suo gioco”.

Su Fonseca

“Il suo calcio è… ambizioso: con il gioco si ottengono più facilmente certi risultati e lui si sta concentrando su quello. Ci vuole un po’ di tempo per trasmettere le sue idee alla squadra, ma la strada mi sembra quella giusta, come testimoniano i tre successi consecutivi in ​​campionato.”

Il Milan può vincere lo scudetto?

“Parlo da tifoso e dico di sì. Detto questo, credo che non sia giusto mettere pressione a questo gruppo che nelle ultime due estati ha cambiato quasi due terzi della rosa, oltre all’allenatore che ha un modo di giocare diverso rispetto al suo predecessore”.

La stagione fin qui del Milan

“Due pareggi e una sconfitta nelle prime tre giornate non hanno certo rappresentato il valore del Milan. Gli ultimi tre successi in Serie A hanno rimesso le cose in carreggiata, anche se la squadra è ancora in crescita: deve lavorare giorno dopo giorno perché i margini di miglioramento sono notevoli, soprattutto in fase difensiva”.

“Faccio una premessa: è un bene che si sia interrotta l’egemonia che la Juventus aveva fino a qualche anno fa. I tifosi bianconeri hanno certamente preferito quanto accaduto fino al 2019-20 (nove scudetti di fila, ndr), ma da spettatore esterno e appassionato di calcio non ho dubbi nel dire che ora la Serie A è più equilibrata e interessante”.

Non è un caso che nelle ultime quattro stagioni il tricolore sia andato a tre squadre diverse [due volte all’Inter, una volta al Milan e una al Napoli]…

“I nerazzurri hanno perso il derby, ma sono campioni d’Italia e hanno vinto l’ultimo scudetto con un margine importante sulla concorrenza. Mi sembra che Inzaghi abbia una rosa ulteriormente rafforzata dalla campagna acquisti estiva e che continui a far giocare un buon calcio alla sua squadra.

“Occhio però a Napoli e Juventus. Con Conte gli azzurri hanno ritrovato la mentalità vincente che ha permesso loro di vincere il campionato con Spalletti, e in più non spenderanno energie fisiche e nervose nelle coppe europee: alla lunga questo può essere un bel vantaggio. Motta ha portato una ventata di entusiasmo a Torino e la società gli ha dato una mano con un’importante campagna acquisti estiva”.

Il Milan va in Champions

“La nuova Champions League ha una formula diversa rispetto al passato e, con otto partite nella prima fase, dà la possibilità di una rimonta. Il calendario del Milan era oggettivamente complicato perché affrontare Liverpool e Borussia Dortmund, per una squadra che non sta insieme nemmeno da tre mesi, non è il massimo”.

“Spero che tutte le vostre squadre passino o almeno arrivino ai playoff. Negli ultimi due anni Inter, Atalanta, Roma e Fiorentina hanno raggiunto le finali delle tre competizioni europee. Questo è un segnale importante, sicuramente da non sottovalutare: le vostre squadre stanno lavorando bene e anche questa stagione, forse, si toglieranno qualche soddisfazione”.

Su Ibra

“Moltissimo. Lo conosco da molti anni, da quando era giovane e giocava in Olanda. Ibra era un calciatore diverso dagli altri e ora è una persona… diversa dagli altri. È anticonformista nel modo in cui comunica, ma certamente i suoi atteggiamenti aiutano ad allentare la pressione sulla squadra. Non fa mai niente di casuale e le sue conferenze stampa non sono noiose.”

Ibra fa bene a restare nel calcio in altra veste?

“Senza dubbio. Il mondo del calcio ha bisogno di lui così com’è. Anzi, abbiamo bisogno di più Ibrahimovic… Soprattutto perché è competente e il talento è riconoscibile a prima vista: pochi nella storia del calcio ne hanno avuto quanto lui. Sono convinto che farà bene al Milan: da giocatore ha sempre voluto vincere e ora non credo che abbia cambiato mentalità. Anzi…”