Paulo Fonseca continua a ricevere elogi dopo il coraggio dimostrato nel derby vinto contro l’Inter a San Siro. Un successo che sembra aver svoltato forse definitivamente la stagione del Milan.
Come scrive l’edizione di questa mattina della Gazzetta dello Sport, a Fonseca sono servite sei partite per trovare la struttura tattica giusta per il suo Milan. La squadra scesa in campo contro l’Inter è apparsa equilibrata e pericolosa, capace di giocare alla pari contro chi sulla carta appare più forte.
La vera svolta contro l’Inter è arrivata dalla difesa che ha sempre pressato alto per non dare alla squadra di Simone Inzaghi il tempo di ragionare.
Poi ci sono state prestazioni individuali di Matteo Gabbia, che ha giocato una partita praticamente perfetta, e di Fikayo Tomori che hanno praticamente annullato sia Lautaro che Thuram.
La coppia perfetta
La differenza però si è vista soprattutto nel secondo tempo grazie all’ottima prova di Youssouf Fofana, bravo in interdizione fuorché nell’occasione del gol di Dimarco. Ma chi ha brillato più di tutti è stato sicuramente Reijnders, il cervello pulsante del 4-2-4 di Paulo Fonseca.
L’olandese era colui che aveva mandato di inventare nella mediana rossonera potendo muoversi liberamente su entrambe le trequarti. L’olandese ha registrato un assist e mezzo considerando l’errore sotto porta di Abraham nella ripresa.
L’attacco gira
La vera svolta tattica, però, è stata la scelta di usare due attaccanti: Tammy Abraham e Alvaro Morata. I due sono partiti fianco a fianco ma, terminata la prima linea di pressione, si è subito visto come Fonseca avesse un’idea ben diversa in testa.
L’inglese è rimasto di fatto unica punta di movimento con Morata chiamato spesso a ripiegare per dare manforte a Reijnders in cabina di regia. Una prestazione superba dal punto di vista tattico per lo spagnolo che ha lavorato con la squadra ritagliandosi un posto prezioso nello scacchiere di Fonseca.
La mobilità dell’inglese e dello spagnolo ha anche permesso a Christian Pulisic e Rafael Leao di spingersi negli spazi creati. Il passo successivo è diventare più spietati, ma la base appare oggi più che buona.
Le 2 punte ,io continuo a dire che il modulo contro l’Inter è stato un 4-4-2 suigeneris ed ha sorpreso Inzaghi. Ma l’aspetto più importante è che il Milan ha giocato da squadra. Difesa da migliorare.