Si è ipotizzato che le prossime tre partite del Milan contro Venezia, Liverpool e Inter siano quelle in cui Fonseca non può permettersi di sbagliare se vuole mantenere la panchina e che la sua posizione verrà valutata dopo quelle partite.
Venezia, Champions e derby
Tuttavia, come riporta La Gazzetta dello Sport, pur essendo necessaria un’inversione di tendenza, la partita di stasera contro il Venezia, l’esordio in Champions League e il primo derby stagionale contro l’Inter non sono considerati decisivi dalla dirigenza. La convinzione è che contro il Liverpool, ormai da tempo dominante in Premier League, chiunque potrebbe tremare, mentre i nerazzurri al momento restano una squadra più esperta del nuovo Milan, ancora in fase di collaudo. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Il club ritiene che sia troppo presto per dare giudizi. In estate Fonseca è stato scelto perché ritenuto capace di lavorare con i giovani giocatori e di valorizzarne il talento, assegnando un’identità tecnica alla squadra e uno spirito al gruppo.
Fonseca è il capro espiatorio
Alle porte dell’autunno sarebbe affrettato emettere verdetti. Naturalmente, l’ultima parola spetterebbe a Gerry Cardinale che questa sera osserverà molto da vicino dagli spalti. Sembra chiaro che Fonseca sia la vittima sacrificale per tutti gli errori commessi dalla proprietà e della dirigenza. I riflettori in queste settimane sono tutti puntati sui risultati e sulle scelte del tecnico portoghese, mentre passa in secondo piano un mercato improvvisato e a basso costo che ormai si ripete da anni. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Proprio per questo motivo Cardinale e Furlani faranno di tutto per trattenere Fonseca, sperando che i risultati altalenanti possano accontentare la piazza e permettere di tirare avanti senza troppe spese fino a fine stagione. Cosa già vista la scorsa stagione quando Pioli ha dovuto sopportare il peso delle critiche con una rosa non all’altezza.
Le dichiarazioni di circostanza
Fonseca è consapevole della fiducia del club ma è anche realista, come ha affermato ieri nella sua conferenza stampa: “Gli allenatori dipendono dai risultati. Sono sempre sotto esame, ma resto concentrato solo sul mio lavoro, non può essere altrimenti. Se mi concentro su ciò che dicono e scrivono gli altri diventa difficile lavorare. Dobbiamo tutti migliorare”.
La prima vittoria del Milan è più che mai fondamentale perché negli ultimi 65 anni solo una volta, nella stagione 1997-98, i rossoneri sono rimasti senza vittorie nelle prime quattro partite. L’ultimo successo del tecnico in Serie A risale al 15 maggio 2021, 1218 giorni fa.
Più impazienti i tifosi che la dirigenza, con il pensiero della Curva Sud riassunto in un post social pubblicato ieri: “Invitiamo tutto il popolo rossonero a ritrovarci alle 18.45 davanti alla rampa di ingresso dei bus, per far capire a società, allenatore e giocatori che settembre rappresenta un bivio già decisivo per la nostra stagione”.
Tra le oltre 70.000 persone presenti a San Siro ci sarà anche il presidente Paolo Scaroni, costretto ieri a saltare la riunione con la giunta per motivi personali. Non ci sarà invece Zlatan Ibrahimovic, impegnato in un corso professionistico di due settimane. Ritornerà domani.