Questa mattina La Repubblica ha scritto di un presunto dissidio che sarebbe in atto nella “sala dei bottoni” del Milan tra Ibrahimovic e niente meno che il proprietario Gerry Cardinale.
Una notizia che ha obbligato il resto della stampa a drizzare le orecchie visto che fu proprio il capo di Red Bird a nominare Ibra super-consulente appena pochi mesi fa. Alla base della “diatriba” ci sarebbe stata, scrive Currò, un atteggiamento vendicativo che Ibrahimovic avrebbe avuto nei confronti di Ignazio Abate, ex allenatore della Primavera e oggi alla Ternana, e del padre Beniamino, ex allenatore dei portieri ora licenziato.
Il motivo, alquanto surreale, che avrebbe portato alla rottura tra i due ex amici (Zlatan e Ignazio) sarebbe stato il mancato utilizzo di Maximilian Ibrahimovic, figlio di Zlatan, tra le fila della Primavera lo scorso anno.
Un atteggiamento che – per La Repubblica – avrebbe fatto storcere il naso a Gerry Cardinale “infastidito dall’atteggiamento del suo uomo di fiducia”. Per aumentare il carico Currò aggiunge che oltre al “Abate-gate” ad incrinare il rapporto tra Ibra e Cardinale ci sarebbe stata anche la gag omofoba (francamente passata alquanto inosservata) che ha coinvolto la leggenda svedese durante la visita a Milanello del noto influencer IShowSpeed.
🚨Speed tells Zlatan Ibrahimovic "Whoever moves first is gay" and they sit in silence for 5 minutes in Milan, Italy…. pic.twitter.com/oaTfhvdpNM
— bobo (@ohitsbobo) July 9, 2024
Ma non solo, La Repubblica aggiunge come Ibrahimovic avesse orchestrato anche per lo slittamento del rinnovo di Francesco Camarda al Milan per – scrive Currò – facilitare la firma del figlio Maximilian. Una notizia che la redazione di SempreMilan.it si sente di smentire in prima persona visto che siamo stati proprio noi a dare l’esclusiva del rinnovo slittato da marzo a luglio. Il motivo non è l’ingerenza di Ibra, bensì che la firma in estate avrebbe permesso al Diavolo di blindare Camarda per una stagione in più.
Rapporto saldo tra Ibrahimovic e Cardinale
Secondo fonti interne alla società il rapporto tra Ibrahimovic, che lo ricordiamo non ricopre alcuna carica ufficiale al Milan, e Cardinale (Red Bird) è solido e senza frizioni. Lo svedese è e resterà il volto del Milan che l’ha utilizzato come portavoce della proprietà in quasi tutte le occasioni pubbliche quest’estate.
Dal canto suo la proprietà del Milan ha deciso di non prendere neanche in considerazione l’articolo pubblicato oggi da La Repubblica etichettandolo come “spam”. Non dovrebbe dunque arrivare, almeno di colpi di scena, una replica ufficiale sulla questione da parte di Red Bird che continuerà ad operare al fianco di Ibra come sempre fatto negli ultimi mesi.
La lite con Abate
Nonostante non sia arrivate conferme ufficiali sembra però verosimile che tra Abate e Ibrahimovic ad oggi non scorra buon sangue. Stesso discorso vale per il padre Ignazio, Beniamino, che per motivi ancora non apparentemente chiari è stato licenziato senza preavviso.
Tale dissidio tuttavia non ha scalfito in alcun modo il rapporto tra Ibra e la proprietà del Milan che continua a considerare lo svedese il suo “Totem”. Dopo un inizio di stagione in prima fila, ora Ibra sembra aver momentaneamente tirato il fiato da Milanello. Una scelta non necessaria ma concessa visto che lo svedese non è contrattualizzato con il Milan, tuttavia il suo ritorno al fianco della squadra è previsto già per la partita contro il Liverpool.