Morata: “Sono già stato a San Siro e nessuno mi ha visto. Ho altri 5 anni”

Alvaro Morata si racconta ai microfoni di Sky Sport. Lo spagnolo ha svelato di essere stato già presente a dei derby disputati a San Siro mescolandosi tra la folla con cappellino e occhiali da sole. 

Intervistato da Sky Sport, Alvaro Morata ha parlato del suo arrivo al Milan e delle grandi ambizioni che indossare la maglia rossonera porta in seno: “Non vedo l’ora di giocare il derby. Adesso posso dirlo per la prima volta: sono venuto a San Siro per vedere un paio di derby da tifoso, con il mio cappellino e gli occhiali neri, nessuno si è reso conto di me”.

“Volevo respirare quella atmosfera, anche da fuori ti rendi conto di quanto valga questa partita. Non vedo l’ora di provare l’esperienza di segnare in un derby e vincerlo, per fare sentire i milanisti orgogliosi. L’Inter è molto competitiva, ha una grande squadra, bisogna giocare con il cuore. Puoi anche sbagliare un passaggio o un’occasione, ma devi dare tutto in campo, devi avere fame in un derby, questo non si può sbagliare”.

Ho ancora 4-5 anni

Alvaro Morata a 32 anni ha ancora tanta benzina in serbatoio: “I capelli bianchi dimostrano quando un giocatore ha un po’ di esperienza. Ho imparato da tanti allenatori, ho imparato da tanti compagni di squadra. Penso di avere ancora i 4-5 anni più importanti della mia carriera, mi sento pronto per dare tutto con un grado di esperienza molto alto, questo è un bene per me”.

Morata ha esordito in maglia rossonera segnando alla prima a San Siro contro il Torino nonostante l’infortunio. Dopo la gara lo spagnolo è rimasto fermo per diversi giorni a causa di una lesione muscolare.

Il piano di recupero di Morata procede bene e potrebbe anche partire dalla panchina per la sfida contro il Venezia che si disputerà al rientro dalla sosta. A fare compagnia allo spagnolo nel reparto avanzato ci sarà Tammy Abraham, candidato ad una maglia da titolare contro i lagunari.

Morata è arrivato in estate dall’Atletico Madrid in cambio di 13 milioni di euro. Una cifra molto bassa per un giocatore che in carriera ha vinto tanto e quasi sempre da protagonista.