Milan da film horror: i gol subiti sono tutti identici. Altro che Theo e Leao

By Mario Labate -

Come se i problemi con Rafael Leao e Theo Hernandez non bastassero, Paulo Fonseca deve fare i conti anche con un altro problema: la disastrosa fase difensiva del Milan. 

Il Milan ha subito sei reti nelle prime tre gare della stagione (due a partita) una media imbarazzante soprattutto per una squadra che intende concorrere per lo Scudetto. Scendendo nel dettaglio, il problema principale della difesa rossonera è che si lascia penetrare sempre nello stesso modo.

Percussione dalla dalla sinistra, cross, gol.

Le partite di Torino, Parma e Lazio sono state tutte caratterizzate da un film che si è ripetuto in modo inquietante. Nella prima partita un cross di Zapata dalla sinistra ha incontrato un colpo di testa di Bellanova sul secondo palo. Stessa cosa nel gol di Zapata, ma anche in quelli di Man, Cancellieri. Ieri sera è toccato a Castellanos e Dia. Cross dalla sinistra, tiro e gol.

Naturalmente sotto osservazione c’è la fascia destra: contro il Toro c’erano Davide Calabria e Ismael Bennacer, a Parma c’erano Calabria e Yunus Musah, a Roma Emerson Royal e Fofana.

La responsabilità è tuttavia spesso da imputare ad ambo le fasce, visto che quasi sempre chi riceve il cross dalla sinistra e il dirimpettaio opposto. Il giocatore cioè che sarebbe dovuto essere marcato da Theo Hernandez e dal difensore centrale sinistro (Malick Thiaw o Strahinja Pavlovic).

“È impossibile vincere quando si difende così”, ha detto Fonseca dopo il Parma. Aggiungiamo noi che è ancora più complicato se il gol lo prendi sempre nella stessa maniera.

Tutto quello che non va

L’edizione di questa mattina del Corriere dello Sport, racconta della situazione attuale del Milan di Fonseca, che ha guadagnato solo due punti su nove disponibili in questo inizio di stagione.

Il Milan non ha iniziato così male in campionato dalla stagione 2011-12, quando Massimiliano Allegri era l’allenatore. Durante quella stagione, il Milan ha anche ottenuto due punti in tre partite, che si sono rivelati decisivi alla fine, quando la Juventus di Antonio Conte ha vinto il titolo.

Quel Milan partì male ma poi si riprese, invece per questo di Fonseca la luce in fondo al tunnel sembra essere molto lontana. Le due prestazioni horror contro Torino e Parma lo dimostrano, così come i secondi 45 minuti dell’Olimpico.

Sei gol subiti in tre partite sono già un numero critico, soprattutto se si tratta di sei gol sostanzialmente identici: un’incursione incontrastata sulla sinistra, un pallone al centro e un uomo smarcato pronto a riceverlo.

È fin troppo facile segnare contro il Milan, e dall’altra parte non si può dire che l’attacco brilli. I rossoneri hanno segnato in ogni partita, ma sviluppando poco il gioco di squadra e creando pochi veri pericoli. La squadra è ancora troppo condizionata dalle giocate individuali che risultano ancora più complicate se a mancare solo Leao e Theo.

Il caso Leao e Theo

La saga del “cooling break” ha dominato i titoli dei media e i feed dei social media dei tifosi del Milan negli ultimi giorni.

Poco dopo il gol del 2-2, l’immagine mostrava Theo e Leao da soli in un lato del campo, mentre tutti gli altri si riunivano vicino allo staff tecnico per ricevere nuove istruzioni. Intervenuto alla trasmissione Sky Calcio Club, Paolo Di Canio si è espresso duramente nei confronti dei due calciatori: “Sento dire che sono solo dei ragazzini e che è così che vanno le cose, (ma) valgono 8 milioni, per il Milan”, ha esordito.

“Se succede una cosa del genere dopo il lavoro, anche con i miei amici che scherzano e giocano, se qualcuno si siede lì di lato con la pancia di fuori, gli dico: ‘Ehi, cosa stai facendo? Vieni ad aiutarci’. E devi pagare 10 € per giocare in campo. È una vergogna.

“Il capitano inizia a gridare, come per dire ‘oh, guarda questo’. Delegittima la situazione. L’allenatore, i compagni di squadra che sono stati umiliati da quell’atteggiamento. Ai miei tempi sarebbero stati inchiodati al muro. È una vergogna.”

Il duro commento di “Don Fabio”

A fare il paio alle critiche di Di Canio è stato, nella stessa trasmissione, anche l’ex tecnico del Milan Fabio Capello. Don Fabio si è però concentrato di più sulla gestione del caso fin qui fatta da Fonseca: “Soprattutto, è una mancanza di rispetto per gli altri, perché significa che consideri gli altri indegni di giocare e quindi sei irrispettoso”, ha detto.

“Parliamo sempre del gruppo e della squadra, ma se fai così, significa ‘Io devo sempre giocare e tu devi sempre essere una riserva’. Non va bene. Non vogliono essere sostituiti, questo è il punto. Possono essere giocatori importanti, ma devono dimostrarlo”.

All’ex allenatore del Milan è stato chiesto se avrebbe escluso anche Leao e Theo se avesse ritenuto che fossero responsabili di alcuni dei problemi della partita precedente.

“No, non l’ho mai fatto. Ho risolto i problemi prima. In questo modo li hai incolpati dei risultati negativi. Io chiedo di più ma non li biasimo”.

 

Tags AC Milan

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