Pierre Kalulu è oggi giunto a Torino per sostenere le visite mediche con la Juventus. Il difensore francese va via in prestito con diritto di riscatto.
Come vi avevamo raccontato in esclusiva qualche giorno fa, i colloqui tra Juventus e Milan sono iniziati molto rapidamente per poi arrivare ad una fase di stallo prima del weekend. Un rallentamento nelle trattative dovuto alle reticenze del francese a trasferirsi non a titolo definitivo.
Stando a quanto riportato da Di Marzio, Pierre Kalulu avrebbe deciso ieri di accettare il trasferimento alla Juve portando di fatto la trattativa ad una fumata bianca.
La formula è la seguente: prestito stagionale con un corrispettivo di 3,5 milioni di euro, un’opzione di acquisto di 14 milioni di euro più 3 milioni di potenziali bonus. Il Milan è riuscito a strappare anche una clausola sulla futura rivendita che ammonta al 10%.
Le titubanze di Kalulu
Inizialmente il francese sperava di unirsi alla Juventus a titolo definitivo o con obbligo di riscatto, ma il rifiuto dei bianconeri di modificare l’offerta ha spinto Kalulu ad accettare la corte di Giuntoli. Il difensore francese è volato oggi a Torino per sottoporsi alle visite mediche e firmare il contratto con i bianconeri.
La scelta del Milan
Il Milan ha preso una decisione non facile decidendo di trattenere Thiaw, titolare e autore di una prestazione penosa con il Torino, sacrificando invece Kalulu.
Eppure Thiaw in estate è stato oggetto di interesse del Newcastle. Secondo fonti confermate da più parti i magpies sarebbero addirittura arrivati ad offrire 30 milioni di euro per il centrale tedesco. Una trattativa mai realmente decollata che ha spinto la dirigenza del Diavolo a trattare con la Juventus la cessione di Kalulu.
Trattativa fulmine tra i bianconeri e il Milan che è arrivato ad accettare la prima e definitiva offerta bianconera di prestito con diritto di riscatto. Un’operazione che sembra frutto di una scelta tecnica di Paolo Fonseca che spinto il Diavolo a preferire Thiaw piuttosto che Kalulu all’interno della propria rosa.