Nelle scorse ore il Milan avrebbe avuto dei colloqui con l’agente di Luka Jovic per discutere di un’eventuale cessione che finanzi l’affare Abraham. Intanto in Premier c’è interesse per Adli.
Il Milan potrebbe non aver completato il proprio reparto offensivo dopo l’acquisto di Alvaro Morata. Secondo quanto affermato da Gianluca Di Marzio infatti Paulo Fonseca starebbe spingendo per l’acquisto dell’inglese Tammy Abraham della Roma.
I rossoneri infatti vorrebbero una seconda punta affidabile da far ruotare allo spagnolo e avrebbero individuato in Abraham, ora che Fulkrug è sfumato, l’opzione migliore.
Secondo quanto riportato da Tuttosport, il Milan non avrebbe rinunciato all’idea di acquistare l’inglese ma per farlo devono prima liberare un posto nel reparto avanzato, quello occupato da Jovic.
Secondo il quotidiano torinese nei giorni scorsi ci sarebbero stati dei contatticon l’agente del serbo, Fali Ramadani. Colloqui per discutere di una possibile cessione del suo assistito che possa, appunto, finanziare l’operazione Abraham.
Fonseca, che ha visto segnare Jovic contro il Barcellona pochi giorni fa, non lo considera una riserva affidabile di Morata. Nell’idea del tecnico portoghese Jovic sarebbe la “terza punta”, ruolo che il serbo preferirebbe non rivestire nella prossima stagione.
Offerta del Brentford per Adli
Secondo quanto appreso da Sky Sport, la dirigenza del Milan starebbe lavorando nel ridurre la rosa attraverso la cessione di giocatori considerati fuori dal progetto di Fonseca.
Adli, uno dei giocatori meno coinvolti dal tecnico in America, è considerato un esubero che dovrà trovare nuova collocazione altrove. La notizia che lascia pensare ad una sua possibile cessione arriva dall’Inghilterra da dove il Brentford, club di Premier, ha avanzato un’offerta da 12 milioni di euro.
Adli tuttavia è considerato un elemento prezioso dal resto del gruppo, soprattutto per le sue qualità umane. La Gazzetta dello Sport ha rivelato come il francese nel suo girono libero durente il tour negli USA sia andato a New York, a un’ora di distanza dall’hotel dove risiedeva il Milan, per comprare una maglia NBA per ogni compagno di squadra.