Strahinja Pavlovic si è presentato ai tifosi del Milan dichiarando di essere “pronto a combattere” per la maglia rossonera. Il centrale è stato acquistato la scorsa settimana dal Red Bull Salisburgo.
Il Milan ha ufficialmente completato il suo secondo acquisto dell’estate portando in rossonero il centrale Pavlovic. Contratto quadriennale per l’ex Salisburgo con opzione per il quinto anno. Arriva per rafforzare la linea difensiva dove affiancherà Tomori nella formazione titolare.
Trasferimento da 18 milioni di euro più 2 milioni di bonus e uno stipendio da 1,5 milioni di euro netti a stagione fino al 2028. Un dettaglio interessante è che il serbo ha preso il numero 31, lo stesso che indossava Jaap Stam ai tempi in cui giocava in rossonero.
La conferenza stampa ufficiale di Pavlovic si terrà a Casa Milan giovedì pomeriggio, ma il giocatore ha rilasciato un’intervista al canale mediatico del club nell’ambito del nuovo format ‘Face-Off’.
Il suo approccio con il Milan
“Grandi difensori della storia del Milan? Maldini, Jaap Stam e Alessandro Nesta sono passati per Milano. Sono stati fantastici ma purtroppo ero troppo giovane per seguirli. Ma questi tre sono stati incredibili.
“Il numero 31 era lo stesso di Stam. Una leggenda e sono felice di poter indossare il suo numero. Era anche il mio numero a Salisburgo: mi piace molto.
“Quali difensori serbi mi hanno ispirato? Per me Vidic. Era un grande difensore e il modo in cui giocava. Lo guardavo quando ero giovane, lo seguivo molto e mi ha ispirato molto.”
L’incontro con Djokovic
“No, purtroppo non ho ancora incontrato Novak Djokovic ma spero di vederlo a San Siro, so che è un grande tifoso del Milan. Ha fatto grandi cose, ha una grande personalità e mi piace molto.”
L’ex compagno Okafor
“In spogliatoio e non solo è molto importante avere un carattere vincente, io ci tengo molto a questo aspetto. Ovviamente sono molto contento di ritrovare Noah Okafor, di giocare di nuovo con lui. Abbiamo giocato insieme per due stagioni e abbiamo un bel rapporto.”
Pavlovic si presenta
“Fuori dal campo sono un ragazzo normale, come tutti: mi piace giocare a calcio e cerco di farlo con gioia, passione ed emozione. La famiglia è molto importante per me: mio padre, mia madre e mio fratello minore sono sempre stati con me in questi anni.
“Sono molto grato a loro per tutto quello che hanno fatto per me. Quando avevo 3, 4 anni mio padre giocava a calcio e volevo sempre andare a vederlo. Ho iniziato a giocare quando avevo 6 anni, è stato amore a prima vista. È stato un lungo viaggio, ora sono qui e sono molto felice e orgoglioso.”
“Giocare a San Siro? Non dimenticherò mai il momento in cui sono entrato in campo durante il riscaldamento di Milano-Salisburgo. Che atmosfera! I tifosi cantavano “Sarà perchè Ti Amo”. Anche se in quel momento ero un avversario mi piaceva molto”.
L’incontro con Fonseca
“Sono pronto a inserirmi nel sistema di gioco del signor Fonseca e vedere cosa mi chiederà. Sono pronto a combattere, farò tutto ciò che mi verrà chiesto.”