La trattativa che ha portato Morata al Milan: storia di una “non prima scelta”

Nel giorno che sancirà il passaggio di Morata al Milan proviamo a ricostruire tutta la trattativa che porterà oggi lo spagnolo a firmare per il club rossonero direttamente a Madrid. 

La caccia all’attaccante del Milan è partita praticamente già al termine della passata stagione quando si ebbe la certezza che Giroud avrebbe cambiato squadra. Una ricerca che inizialmente la dirigenza rossonera associò a quella dell’allenatore mettendo nel mirino due protagonisti del “miracolo Bologna”:  Thiago Motta e Joshua Zirkzee.

La trattativa per Thiago Motta e Zirkzee

L’estate del Diavolo è dunque partita con una doppia trattativa che aveva nella testa di Ibra e Moncada il tecnico oriundo al timone del nuovo Milan e l’olandese in attacco. Due operazioni su cui il Milan ha lavorato sin dal primo giorno e, almeno inizialmente, strettamente collegate.

Per Thiago Motta però il discorso sfumò abbastanza presto con l’inserimento nella corsa della Juventus che, facilitata dal licenziamento per giusta causa di Allegri, si trovò nella situazione ideale per affondare il colpo.

La questione commissioni

Persa la possibilità di arrivare all’ex tecnico del Bologna, il Milan si concentrò unicamente su Zirkzee. Dapprima cercando di sbrogliare il mistero legato alla clausola rescissoria. Tra le mosse di Moncada, come vi abbiamo riportato qui, c’è stato un incontro con il Bayern Monaco (ex squadra dell’olandese) in cui il Diavolo ha avuto la conferma dell’esistenza che con 40 milioni l’olandese sarebbe stato suo.

Appurato questo il Milan si mobilitò immediatamente con il Bologna comunicando l’intenzione di pagare l’intera clausola. Più difficile però entrare in contatto con Zirkzee, convocato a sorpresa da Ct dell’Olanda per Euro 2024.

Le trattative dunque non avvennero direttamente con il giocatore bensì con il suo agente Kia Joorabhchian, oggi nome noto non propriamente in positivo tra i tifosi del Milan. La storia con l’agente di Zirzkee è celebre. I rossoneri non trovarono la quadra per quanto riguarda le elevate commissioni (15 milioni) e abbandonarono la trattativa dopo l’inserimento del Manchester United.

L’obiettivo Morata

L’obiettivo Morata non nasce però all’indomani del fallimento della trattativa Zirkzee ma diversi mesi prima. Il centravanti spagnolo era già stato un obiettivo del Milan la scorsa estate. Moncada andò in prima persona a parlare con l’ex Juve che però poi desistette dal lasciare l’Atletico convinto da Simeone.

Una chiusura che il Milan non prese bene ma che anzi inaridì i rapporti tra la dirigenza rossonera e Morata, fino all’arrivo di Ibrahimovic. Poco prima della nomina di Fonseca è stato infatti il dirigente svedese a prendere le redini contattando in prima persona lo spagnolo che nel frattempo aveva manifestato qualche mugugno nei confronti del progetto Atletico Madrid.

Parallelamente dunque alle trattative portate avanti da Furlani e Moncada per Zirkzee, Ibra si stava muovendo per il piano B: Alvaro Morata.

Il sì vero e proprio per la definizione dell’acquisto di Morata arrivò pochi giorni prima della presentazione ufficiale di Fonseca al Milan. In un meeting tenutosi a Milano con l’allenatore tra i vari obiettivi per l’attacco messi sul tavolo è stato proprio lo spagnolo il profilo selezionato.

La clausola da 13 milioni

La vera svolta arrivò dal ritiro della Spagna dove Morata aveva espressamente dichiarato la propria intenzione di lasciare la Liga. Al Milan era già nota l’esistenza di una clausola rescissoria piuttosto bassa (13 milioni) presente sul contratto di Morata con l’Atletico. Tuttavia questa sarebbe stata una mera indicazione formale se, come avvenuto l’anno prima, il centravanti non avesse aperto ufficialmente ad un addio.

In questo contesto si inserisce il mediatore dell’operazione Morata al Milan Giuseppe Bozzo, con cui si definì tutta la parte economica riguardante l’ingaggio. Una trattativa rapida ma non semplicissima vista l’iniziale reticenza del Milan ad offrire al ragazzo un contratto quadriennale da 5 milioni di euro.

La convinzione di Ibra ma anche, occorre dirlo, la mancanza di alternative “abbordabili” hanno poi portato la dirigenza rossonera a cedere accettando quasi in toto la proposta del giocatore.

Si arriva dunque ad oggi. Morata è appena diventato Campione d’Europa indossando la fascia da capitano della propria nazionale e nelle prossime ore si sottoporrà alle visite mediche con il proprio nuovo club.

Il Milan chiude una telenovela che aveva forse inizialmente altri protagonisti, ma che tutto sommato ha un finale che soddisfa tutti.