Nel corso della presentazione del progetto Milan Futuro hanno parlato in conferenza stampa Daniele Bonera, allenatore, e Zlatan Ibrahimovic, volto comunicativo del Milan nella nuova era Red Bird.
Intervenuto in conferenza stampa nel giorno della presentazione del Milan Futuro, Daniele Bonera, primo allenatore dell’Under 23 ha risposto alle domande dei giornalisti presenti: “C’è grande soddisfazione e grande orgoglio. Similitudini al mio percorso da calciatore o da collaboratore ce ne sono tantissime. Forse ho qualche capello bianco… Adesso si inizia a lavorare davvero e ho un grande senso di responsabilità che mi porterò a lavorare con dei ragazzi, per la loro crescita e ha portare il più possibile in prima squadra”.
Che tipo di squadra verrà allestita?
“Abbiamo individuato dei profili. Stiamo facendo delle valutazioni, soprattutto dal punto di vista dello spessore umano: abbiamo bisogno di giocatori che ci danno una mano tecnicamente ma anche far capire cosa significa il campionato di Serie C ai più giovani. Ci saranno difficoltà ma sono ben accompagnato in questo percorso”.
Hai parlato con Fonseca, utilizzerete lo stesso modulo?
“Attraverso Zlatan abbiamo preferito parlare a quattro occhi lunedì: poi abbiamo due settimane di tempo prima della tournée in America. Avremo parecchio tempo per stare insieme. Quando mi è stato prospettato questo progetto ho avuto il piacere di condividere con Zlatan la crescita dei profili: ci sono giocatori di talento che vanno costruiti. Devono crescere mentalmente e come uomini. Sarà una sinergia totale anche dal punto di vista tattico con Fonseca, ci sarà uno scambio quotidiano di giocatori con la prima squadra”
Hai parlato con Cardinale?
“Ho un filo diretto con Zlatan, con Jovan e con tutte le persone che lavorano a Milan Futuro. I miei riferimenti in questo momento sono loro”
Che sinergie ci saranno tra Prima squadra e Milan Futuro?
“Preferisco parlarne lunedì. Ci sarà una sinergia anche dal punto di vista della preparazione ma poi è normale che dovrò metterci del mio. Qualcosa ho imparato e cercherà di metterlo in pratica: però linea tattica e di preparazione sarà condivisa”
Camarda è considerato uno dei talenti più interessanti del calcio italiano. Che responsabilità sente nell’allenare un potenziale patrimonio del nostro movimento in anni così formativi?
“Questa responsabilità nei confronti di Francesco è condivisa con tutti quanti, dalla proprietà in giù. Evidente che il suo nome fa rumore ma devo far crescere lui così come tanti ragazzi che hanno già toccato la prima squadra. Sono tranquillo, perché l’input societario è quello di far crescere i ragazzi. Non avremo problemi a supportare in tutto e per tutti Camarda per la sua crescita da calciatore: di strada ne deve fare e lo supporteremo. Jovan ha un percorso straordinario e lui come i compagni avrà tutte le attenzioni del club”
Che ne pensi del Girone B e delle avversarie del Milan?
“Ho visto il sorteggio del girone. Nell’ultimo mese e mezzo sono andato a vedere personalmente partite della serie C: ho visto tante squadre. Sono rimasto stupito dall’intensità, dall’impatto fisico: cercavo di immaginare i ragazzi confrontarsi. Nel girone ci sono piazze con un passato storico, non sarà facile e dovremo essere bravi ad accorciare i tempi di apprendistato e capire dove siamo”
Affronterai Abate, oggi alla Ternana. Vi siete sentiti?
“Nell’ultimissimo periodo non l’ho sentito ma ci siamo sempre visti qua a Milanello. C’è sempre stata sinergia. Il destino ha voluto che ci incontrassimo subito e sarà con piacere che ci sentiremo presto e poi ci vedremo”
Opportunità per immettere più giocatori italiani nella prima squadra?
“Sì questo è un discorso su cui vanno fatti tanti ragionamenti. Credo sia un’opportunità di allenare italini che possano poi essere aggregati. Ma sempre individuano talento e profilo di giocatore che sposa le richieste della prima squadra, al di là della nazionalità”
Che effetto le fa affrontare allenatori esperti come Baldini (Lecco), Stellone, Carrera…?
“Con Baldini ho fatto il corso Uefa Pro e lo rivedrò con piacere. Per me è una grande opportunità ed è un percorso che mi vede da protagonista dopo un apprendistato di cinque anni. Mi sonon segnato le mie idee e i miei progetti. Grossa responsabilità. Vedendo le partite dal vivo ti rendi conto che la differenza tra Serie C e Primavera è molto impattante dal punto di vista fisico. Avremo bisogno di qualche ragazzo con più esperienza che ci dia una mano”.
La conferenza di Ibrahimovic
Intervenuto al fianco di Daniele Bonera, Zlatan Ibrahimovic ha presentato il progetto iniziando così la conferenza stampa: “Buongiorno a tutti, benvenuti. Abbiamo ufficialmente fatto l’annuncio per il Milan Futuro. Vogliamo che i talenti abbiano una possibilità per entrare in Prima Squadra. Col sistema di prima, Primavera e Prima Squadra, c’era troppa distanza. Un giovane entra in Primavera a 16-17 anni, non sei pronto fisicamente per la Prima Squadra. Con il Milan Futuro avranno più tempo per crescere”.
La Serie C campionato più difficile di quello Primavera
“La Serie C è un altro livello, li prepariamo a giocare contro gli adulti. Quando ti alleni con la Prima Squadra c’è tanta differenza rispetto alla Primavera. Il Milan Futuro giocherà contro gli adulti, sarà molto difficile. Bisogna trovare equilibrio, anche per noi è una cosa nuova. Siamo preparati ed organizzati, è tutto sotto controllo”.
Sinergia con la prima squadra
“Vogliamo dimostrare che crediamo nei nostri talenti, vogliamo dare un’opportunità per farli entrare in Prima Squadra. Per il Milan il giovane è importante. Futuro e Prima Squadra per noi è una sola squadra. Tutto quello che mister Fonseca farà in Prima Squadra farà anche il Milan Futuro. Come se fosse copia e incolla. Milan Futuro sarà concentrato anche su allenamenti individuali, vogliamo migliorare e far diventare uomini i giovani. Quando rappresenti il Milan hai una grande responsabilità. C’è bisogno anche di disciplina. Tra Primavera e Prima Squadra c’è distanza: spostiamo la Primavera al Vismara per allenarsi”.
Milan Futuro step di mezzo
“Quando sei in Primavera non devi essere vicino alla Prima Squadra, devi avere voglia e motivazione per arrivare a quel sogno. In mezzo c’è lo step Milan Futuro, dove ci saranno i nostri più grandi talenti. Mettiamo profili che saranno profili da Milan, non conta solo il talento. Fonseca non ha paura di dare possibilità ai talenti e ai giovani. Non mettiamo tutta la responsabilità su questi ragazzi ovviamente, ci sarà qualcuno anche con più esperienza: bisogna trovare equilibrio. Sarà importante prendere non troppe botte, bisogna anche vincere le partite. Portiamo giocatori con esperienza da Serie C per avere equilibrio. Dobbiamo trovare la strada giusta”.
Il ruoli di responsabilità nel Milan futuro
“La responsabilità del Milan Futuro sarà di Kirovski. Ha giocato in diverse squadre da professionista, arriva dagli USA. Ha lavorato con i LA Galaxy, per noi è un profilo di alto livello”.
L’allenatore sarà Daniele Bonera. Ha grande esperienza come calciatore, ha giocato al Milan per tanti anni. Ha preso il patentino da allenatore, è stato nello staff di Pioli e ha avuto un grande rapporto con i giovani. Ha preso esperienza in Prima Squadra, per noi è la scelta giusta perché è importante avere un rapporto di comunicazione con la Prima Squadra. Non ha ego, deve essere aperto: quando a Fonseca serve qualcosa lui deve essere disponibile e aperto ad una situazione dinamica. Prima Squadra e Futuro saranno una squadra unica per noi. Siamo contenti e fiduciosi. La scelta di un allenatore in questa situazione non è facile: gli allenatori nell’Academy pensano troppo ai risultati. Magari scelgono giocatori più pronti rispetto a giocatori che hanno più potenzialità: per loro è importante fare carriera. Per noi invece è importante avere allenatori che pensano alla crescita dei giocatori: il merito di un allenatore è quando i giovani arrivano in Prima Squadra. Benvenuto Daniele Bonera”.
Perché si chiama Milan Futuro?
“C’erano altre scelte ma abbiamo scelto Milan Futuro perché è importante mandare un messaggio globale. Chi entra nel Milan Futuro sarà il futuro del Milan. C’è credibilità, è il nome giusto. Mi piace, funziona anche all’inglese ‘future’-futuro”.
Vi focalizzerete sulla crescita di calciatori italiani?
“Tutto questo è solo positivo per il calcio italiano. Serve migliorare il talento italiano con un mix internazionale. Se non migliori il talento quando arrivano in prima squadra. La nazionale italiana non è stata “wow” in questa Europeo. Individualmente c’è stata differenza con le altre nazionali, poi col gruppo puoi fare miracoli. Questo progetto serve a migliorare il talento, è molto importante per il calcio italiano. Si inizia dalle basi, tutti i club in Italia hanno grande responsabilità per migliorare il talento: come lavori, che strategia hai e dove vuoi arrivare. Gli allenatori nelle academy pensano a vincere, il Club pensa ai talenti: il club deve dettare la linea”.
Servirà tempo anche a Camarda in Serie C?
“Tutti pensano che sarà facile ma non sarà facile. All’inizio farà fatica. Siamo qua per proteggerlo, la responsabilità è nostra. Dobbiamo dargli il tempo di crescere passo dopo passo. Dobbiamo prepararlo ad arrivare in Prima Squadra. Ci crediamo tanto, è uno di quei talenti con grande potenzialità. Non sarà facile, lo seguiremo passo passo. L’idea con tutti è di avere sempre minuti in campo, i giocatori devono avere sempre minuti in partita. Se non giocheranno in Futuro giocheranno in Primavera, se non giocano in Primavera giocano in U18. Cresci di più giocando in partita, non solo in allenamento. Se non giochi mai non cresci, è importanti per noi che tutti abbiano minuti. Milan Futuro avrà 22-23 giocatori, come la Prima Squadra. Tutti devono avere spazio per giocare, non perdere tempo”.
Hai spinto tu per puntare sui giovani?
“Quando sono entrato in questo ruolo al Milan ho spinto tanto per il talento. Non è possibile che il Milan non abbia un’academy a livello top. Sono cose che non puoi comprare, devi fare investimenti e aspettare che arrivino le cose. Questo non vuol dire che la Prima Squadra sarà piena di giovani talenti, ma se possiamo portarne qualcuno è solo che positivo. È una cosa che facciamo non solo per noi, ma per tutto il calcio italiano. Non dico che ogni anno arriveranno 5 talenti in prima squadra. Se succederà sarò felice, avremo fatto un grande lavoro. È importante avere giocatori pronti quando serve. Siamo molto carichi e ci credo tanto. Ma sempre con equilibrio, non voglio che il messaggio esterno sia che puntiamo solo ai giovani talenti. Oggi siamo qui per il Milan Futuro, lunedì parleremo di Prima Squadra. Poi dipende anche dai giocatori. Noi diamo piattaforma e disciplina, noi abbiamo la responsabilità di farli diventare uomini fuori dal campo. Quando metti la maglia del Milan non puoi fare quello che vuoi, è una nostra responsabilità. Conta anche la persona, non solo il calciatore. Chi aveva dubbi sull’ambizione del club ora vede che dentro il club succedono cose, stiamo lavorando. Quando abbiamo qualcosa da dire allora saremo qua per parlare, non per chiacchierare o fare propaganda come i giornali di gossip”.
C’è un input particolare che ti ha dato Cardinale su questo progetto?
“Con Cardinale parlo tutti i giorni. il Milan lo prende come una cosa molto personale. Ascolta tanto. È molto aperto alle idee che portiamo. Lui vuole i risultati, è ovvio. Vuole che il club cresca e che portiamo risultati. Il Milan Futuro è una di queste idee per portare una cosa nuova nel club. Non sarà facile, ma è tutto sotto controllo. Siamo tutti con Bonera, tutti insieme per mandare avanti la barca avanti. Non dipende mai da una sola persona, dipende da tutta la società. Cardinale è positivo, molto positivo per come lavoriamo. Ma alla fine contano solo i risultati: qui i risultati devono essere di portare più talenti possibili in Prima Squadra”.
Quale sarà l’ossatura del Milan Futuro?
“Simic, Zeroli, Jimenez sono parte del Milan Futuro. Quando tocchi la Prima Squadra è importante restarci, non tornare. Per questo il Milan Futuro sarà importante, qui farai la crescita per andare in Prima Squadra. Perché quando ci arrivi poi non devi tornare indietro, devi stare lì. Jimenez è più verso la Prima Squadra, gli altri più verso il Milan Futuro. Devono fare questo processo per crescere ancora, possono avere più tempo per crescere e stare nel Milan. Dopo la Primavera prima se non c’era spazio allora vanno da altre parti e sembra che noi sbagliamo. Però quando vai in Prima Squadra devi dare risultati, perché se non lo fai tu lo fa un altro. Per questo è importante per noi il Milan Futuro. In Primavera ora hanno alzato il tetto a 20 anni. Al Milan Futuro avranno ancora più tempo, ma per talenti in cui crediamo. È importante anche il profilo. Quando parlo di profilo basta guardare la storia del Milan, chi ha fatto la storia. Noi cerchiamo questi profili. Poi se saranno dello stesso livello saremo solo felici. “Ora lunedì inizia il raduno ma mancheranno tanti giocatori per l’Europeo o per chi andrà alle Olimpiadi, ci sarà un po’ una macedonia. Dopo l’America avremo ranghi più definiti. Ma è tutto sotto controllo ed organizzato”.
Che obiettivi sportivi vi ponete?
“Dare tempo al talento di crescere, prepararlo per la Prima Squadra in questa competizione di adulti. In Serie C c’è un gioco molto diverso, il ragazzo ha ancora il fisico da ragazzo. Quando vai a duello con un adulto non ce la fai. Se fai un duello tra Camarda e Brahim Diaz, quando c’era Diaz, lo vince Brahim perché è un adulto. Per tutte le altre squadre contro di noi sarà una finale, per noi è un percorso per crescere. Posso immaginare i primi sei mesi con tanta tanta fatica, mentre nei sei mesi successivi vedo il talento crescere. Con tutto il rispetto, i nostri sono giocatori che cresceranno, chi invece è in Serie C segue una linea”.
L’attaccante della Prima Squadra verrà preso anche in ottica Milan Futuro?
“Camarda ha già fatto allenamenti con noi. Il Milan Futuro sarà molto vicino alla Prima Squadra, toccheranno sempre la Prima Squadra. Per questo dicono che saranno un’unica squadra, ma comunque divisi. Saranno però sempre vicini. Se Camarda poi è pronto per la Prima Squadra secondo Fonseca allora giocherà lì. Adesso mancherà un numero 9 in Prima Squadra, poi quando arriverà il numero 9 allora Camarda sarà in concorrenza con questo. Si tratta sempre di concorrenza, chi è nel Milan Futuro devono avere la mentalità per essere in concorrenza con chi gioca in Prima Squadra. Poi c’è la realtà, ma la mentalità deve essere questa”.
Sei stato tu a scegliere Kirovski? Quale sarà il suo ruolo?
“Sarà responsabile della crescita dell’academy. Farà mercato e avrà responsabilità da Futuro in giù. Serviva uno che ha la nostra stessa ambizione e visione, che parla la nostra stessa lingua, e che ha le nostre stesse idee. Non dico che prima non ci fosse. Noi lavoriamo in alto e Kirovski lavora sotto di noi. È importante la visione e quello che vogliamo dai giocatori. Lo conosco personalmente, ho visto in America come lavora. Se non ci avessi creduto oggi non sarebbe stato qua. Vogliamo avere profili di alto livello in ogni area del club, sportiva e non. Vogliamo essere i migliori in tutti. Vogliamo fare il massimo possibile”.
Come vi ponete nei confronti della Youth League?
“Chi non gioca in Futuro giocherà in Primavera. La Youth League è una grande cosa, ma se mi chiedi se è meglio il trofeo della Youth League o portare cinque giocatori in Prima Squadra scelgo la seconda. La Youth League poi è come una piccola Champions, è una grande esperienza. La affronteremo per la maggior parte con i giovani della Primavera”.
Il numero 9 del Milan chiuderà molto Camarda?
“Se Camarda fosse stato pronto sarebbe stato il nostro numero 9 oggi. Ci crediamo tanto, ma dobbiamo proteggerlo. Ma deve fare tutto per entrare in Prima Squadra. Deve fare tutto per crescere e concentrarsi. Abbiamo una grande responsabilità. Per il numero 9 della Prima Squadra parleremo da lunedì. L’idea è di preparare la strada a Camarda da oggi per farlo entrare in Prima Squadra, per farlo crescere nel gioco e nella lettura della situazione. Sa muoversi bene in campo, è intelligente. Poi ovviamente dopo c’è il fisico, altro ritmo. I difensori in Serie C sono più cattivi di quelli della Primavera. Non avranno rispetto per lui, faranno di tutto per far capire che non c’entra niente con la Serie C. Poi se lo toccano entro io in campo per difenderlo (ride, ndr). Scherzi a parte, è importante fare le cose con la giusta velocità, passo dopo passo. Non un passo avanti e tre indietro. Non bisogna dargli tutta la responsabilità, ma ci crediamo tanto. Dal primo luglio è diventato un professionista a tempo pieno. Ha firmato il contratto, deve continuare la scuola online. Ora sta andando tutto veloce, è importante tenere tutti e due i piedi per terra e farlo diventare uomo, è ancora un bambino”.
Jimenez può essere pronto per fare il vice Theo Hernandez?
“Il vice di Theo sarà Jimenez. Se non giocherà in prima squadra giocherà nel Milan Futuro, è questo il vantaggio. Un anno non fa non avrebbe avuto minuti in campo, ora può giocare e avere minuti e questo è molto importante. Prendere il posto di Theo non mi sembra facile, ma allo stesso tempo ti dobbiamo dare modo di crescita. Senza Milan Futuro in allenamento non cresci. Per giocare devi essere più forte di Theo, è molto difficile. Col Milan Futuro puoi dargli minuti. Poi non è Serie A, ma crescerà. Quindi sì, sarà il vice di Theo”.
Si prenderanno anche giocatori di esperienza per la Serie C?
“Se parliamo di Futuro e di Serie C non sarà facile per i ragazzini, bisogna portare qualche giocatore di esperienza che faccia da base. Se in ogni partita i nostri ragazzi prendono botte e perdono tutte le partite mentalmente non va bene, devi anche vincere. Quindi bisogna trovare equilibrio. I giocatori più esperti dovranno trovare equilibrio, capire che a 25-27 anni se non sei già in Prima Squadra è difficile entrare. Messias è stato un miracolo. Può anche succedere, ma dovranno fare da leader e da esempio per i talenti, senza ego. È importante avere questo equilibrio”.
Si dice che Yamal non avrebbe mai giocato in Italia. Cosa ne pensi?
“Avrebbe giocato se avesse avuto un club che gli dava spazio. Mi ricordo quando Sinisa aveva messo Donnarumma. L’importante è anche l’indicazione del club, o ci credi o non ci credi. In Italia si vogliono giocatori pronti, se non porti risultati l’allenatore cambia. Al Barcellona hanno un’altra tradizione, ma giocano anche in un sistema, dall’academy alla prima squadra, dove si gioca sempre allo stesso modo. Mi ricordo che non si vedevano differenze, solo il nome dietro la maglia. In Italia quando porti un allenatore porti il suo modo di lavorare e la sua filosofia. Ora mettiamo base e metodologia, come vogliamo come lavorino, che tipologia di crescita devono avere fino in Prima Squadra: poi lì ci sarà l’allenatore con la sua metodologia. Se mi dici che devo buttare dentro subito Camarda allora poi è difficile pretendere di vincere subito: intorno a Camarda devono esserci 10 fenomeni che lo proteggono, ma se la squadra non è così forte avrà più responsabilità e non sarebbe protetto come in Spagna. Così è più facile spingere il talento. Ma io spero che arrivino talenti che avranno possibilità di giocare. Talento è sempre futuro, per questo abbiamo scelto il nome Milan Futuro”.