5 cose che abbiamo imparato da Milan-Salernitana: il finale imperfetto

By Mario Labate -

Il Milan ha affrontato la Salernitana nell’ultima partita della stagione. Una gara emozionante ma priva di obiettivi che Pioli sperava di vincere per la sua ultima a San Siro.

Invece, a causa di una pessima prestazione difensiva (ancora una volta), il risultato finale è stato un pirotecnico 3–3. Le vere emozioni sono partite al triplice fischio con gli addii di Pioli, Kjaer e Giroud.

Entrambe le squadre avevano già concluso la propria stagione, Milan secondo e Salernitana già retrocessa aritmeticamente. Inizio positivo per il Diavolo in vantaggio di due gol già ad inizio gara, nella seconda parte di gara è però la Salernitana a reagire con veemenza e riuscire a trovare ben tre reti a San Siro. Un finale che sintetizza bene pregi e difetti dell’ultimo Milan di Pioli.

Di seguito sono elencate cinque cose che abbiamo imparato dalla gara di ieri.

1. Giroud mostra la sua classe un’ultima volta

Giroud saluta i rossoneri in grande stile, segnando con un bel gol nel tempo e raddoppiando il vantaggio del Milan. È stata davvero la conclusione perfetta della sua avventura al Milan, un’ultima giocata da fuoriclasse.

Arrivato nel club nel 2021, Giroud è stato inizialmente selezionato come riserva di Zlatan Ibrahimovic. Tuttavia, con lo svedese alle prese con gli infortuni, Giroud alla fine è diventato l’attaccante titolare scrivendo pagine importanti nella storia recente del Diavolo.

Giroud è riuscito a cancellare la “Maledizione della 9” che aleggiava sul Milan da Inzaghi in poi realizzando 39 gol e 17 assist in 97 partite. Dopo la partita Giroud ha espresso il suo amore per i colori rossoneri, un sentimento ricambiato dai tifosi che non gli hanno fatto mancare l’affetto nel giorno del suo addio.

2. Il Capitano risponde tra le voci

Davide Calabria ha fatto una buona partita difensivamente, non ha grandi colpe sui gol e ha fatto bene in avanti, segnando anche una rete, la sua prima stagionale.

Il capitano ha avuto una stagione molto altalenante, con qualche infortunio di troppo, e si vocifera che in estate potrebbe arrivare un nuovo terzino destro. Sicuramente, rispetto al lato opposto dove gioca Theo Hernandez, c’è ampio margine di miglioramento.

3. Dinamica lungo il fianco sinistro

La partita di Theo e Rafael Leao contro la Salernitana è stata dichiaratamente orientata ad incidere in attacco, lasciando spesso però sguarnita la retroguardia.

Hernandez è stato sfortunato a vedersi annullare dal VAR il gol, per un fuorigioco di centimetri, giocando tuttavia una gara di alto livello in attacco. Anche il suo compagno di venture, Leao, ha fatto una buona partita trovando subito la rete anche se con l’evidente complicità del portiere avversario.

Sarà interessante vedere la coppia sotto un nuovo allenatore e alcune tattiche rinnovate poiché quelle attuali, per quanto buone ai loro tempi, sono oggi troppo prevedibili per gli avversari.

4. Una prima stagione impressionante per Pulisic

Pulisic è stato molto vivace sulla fascia destra e la sua prestazione ha riassunto abbastanza bene la positiva prima stagione in rossonero. Autore di un assist nella ripresa, l’americano ha concluso la sua prima annata al Milan con l’invidiabile bottino di 15 gol e 11 assist.

L’ex Chelsea è arrivato in estate per soli 20 milioni di euro più bonus, dopo una stagione pessima con i Blues. Sarà molto importante vedere come il prossimo allenatore proverà a valorizzare Pulisic creando una stimolante concorrenza con Chukwueze, sempre tra i migliori negli ultimi mesi.

5. Grazie Pioli

Proprio così, un ciclo importante è giunto al termine. Pioli è arrivato al Milan in un momento molto delicato, con una squadra piena di giovani e pochi dirigenti, ma non si è mai lamentato e ha sempre lavorato ottenendo risultati strabilianti.

Il semplice fatto che sia stato assunto come traghettatore, ma alla fine sia rimasto per quasi cinque stagioni intere, è la testimonianza del grande lavoro svolto. Pioli ha riportato il Milan in Champions League per la prima volta in sette anni e si è assicurato il primo scudetto dopo 11 stagioni di digiuno.

Inoltre, la scorsa stagione ha raggiunto le semifinali di Champions League. La stagione attuale è stata tutt’altro che felice, ma anche perché fortemente condizionata dall’ingente numero di infortuni.

Pioli in questi cinque anni è sempre riuscito a stabilizzare spogliatoio e club dopo anni di caos e per questo lo ringraziamo. Grazie per tutto il tuo lavoro, Stefano, non sarà dimenticato.

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