Juventus-Milan 0-0, le 5 cose che abbiamo imparato: difesa ok e attacco inesistente

By Mario Labate -

Dopo le deludenti prestazioni contro Roma e Inter, il Milan riesce solo parzialmente a riscattarsi nel big match con la Juventus. Pur senza giocare un buon calcio i rossoneri sono riusciti a mantenere la porta inviolata. 

In effetti, è stata tutt’altro che una partita divertente e di certo non sembrava essere una sfida tra la seconda e la terza forza del campionato. Poca qualità, soprattutto tra i rossoneri, e tanti errori da ambo le parti che però hanno permesso al Milan di mantenere il vantaggio di più 5 in classifica.

Grazie anche agli altri risultati della giornata, i rossoneri sono quanto meno riusciti ad ipotecare l’aritmetica qualificazione alla prossima Champions e probabilmente anche il secondo posto. Analizziamo le 5 cosa che ci ha lasciato la sfida di sabato tra Juventus e Milan.

1. Thiaw finalmente risponde

Il difensore centrale tedesco ha faticato durante tutta la stagione anche a causa di diversi infortuni, tuttavia Thiaw ha faticato a ritrovare la forma anche dopo il suo rientro.

Detto questo, contro la Juventus Malick Thiaw è stato senza dubbio il migliore in campo tra i rossoneri riuscendo a contenere un cliente scomodo come Dusan Vlahovic. Ciò ha permesso al Diavolo di mantenere la porta inviolata e le distanze con i bianconeri invariate.

Thiaw ha mostrato un ottimo posizionamento e ha avuto la giusta dose di aggressività per intercettare la palla in più occasioni. E’ sicuramente una prestazione che lascia ben sperare in vista della prossima stagione, dove potrebbe avere un ruolo chiave senza infortuni.

2. Sportiello risponde sempre alla chiamata

Marco Sportiello è dovuto intervenire per sostituire Maignan, infortunatosi durante il riscaldamento. Per il portiere italiano è stata un’occasione per testare la propria affidabilità tra i pali. Compito riuscito perfettamente grazie alle parate su Vlahovic e alla doppia respinta nella ripresa.

Sportiello si attesta dunque come un vice-Maignan più che degno, l’unico in grado di mantenere la porta inviolata dei rossoneri dopo ben 4 partite.

3. Disastro del centrocampo

Pessima prestazioni per i due metronomi Yacine Adli e Tijjani Reijnders, inguardabili contro la Juventus. Entrambi hanno sbagliato anche passaggi elementari senza mai essere riusciti ad aprire corridoi interessanti per le punte.

A loro parziale discolpa la fase difensiva è stata positiva, ma è stata la loro incapacità a dettare il ritmo e a creare occasioni a pesare particolarmente.

Adli ha avuto molti alti e bassi ultimamente, motivo per cui la deludente prestazione non sorprende, discorso diverso invece per Reijnders decisamente più costante. Anche Ruben Loftus-Cheek ha avuto difficoltà a prendere decisioni sulla trequarti, fattore che ci spinge al prossimo punto.

4. Senza mordente sulla trequarti

Non è stato solo il centrocampo ad avere una serata da dimenticare. Anche Christian Pulisic, Olivier Giroud e Rafael Leao sono stati inefficaci nel corso della partita.

Pulisic si è fatto vedere spesso cercando di ricevere spesso il pallone, perdendolo però puntualmente. Rafael Leao ha fatto probabilmente peggio perché è sembrato molto più avulso dal gioco rispetto all’americano.

Infine Giroud non è riuscito a posizionarsi bene su cross e passaggi, perdendo ogni duello con la difesa bianconera. Inutile per lui scendere più spesso a centrocampo per tentare di dialogare con i compagni, evanescente anche in quel caso.

5. La tattica di Pioli  delude ancora

Il fatto che il Milan abbia effettuato zero tiri in porta dimostra che tipo di mentalità ha avuto nell’entrare in partita. Certo, era comprensibile mantenere le distanze dalla Juventus, ma Pioli non è riuscito assolutamente a sfruttare al meglio le proprie qualità offensive.

Le difficoltà in attacco, però, non sono una novità per il Milan di Pioli che in questa stagione ha sofferto spesso di “apatia” offensiva. Una tendenza che il prossimo allenatore avrà il compito di invertire il più velocemente possibile.

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