Final Four Youth League: oggi Abate si gioca anche la panchina di Pioli

Oggi il Milan Primavera disputerà le Final Four di Youth League: sarà l’occasione per Abate di candidarsi seriamente a prendere le redini della prima squadra. 

Per un Milan che esce dall’Europa, c’è ancora un Milan che può giocarsela. Si tratta della squadra Primavera guidata da Ignazio Abate che oggi alle 18 sfiderà il Porto per puntare ad ottenere la finale di Youth League.

“Essere di nuovo qui è un risultato non scontato” ha detto Abate alla vigilia. Parole giuste che sottolineano il percorso virtuoso attivato la passata stagione con l’ammissione a pieno titolo del Milan U19 tra le prime quattro d’Europa.

Oggi la storia si ripete, speriamo non totalmente, con il Diavolo che questa volta proverà a superare il penultimo ostacolo posto tra la soddisfazione e la gloria. L’anno scorso fu Hajduk Spalato (3-1) a sancire la fine del sogno, oggi l’ostico avversario Porto appare un osso duro ma non indistruttibile.

Il percorso

Il percorso del Milan Primavera nella Youth League sotto la guida di Ignazio Abate è stato un viaggio entusiasmante, segnato da sfide e trionfi che hanno riscritto la storia del club a livello giovanile. La squadra, composta principalmente da talenti nati nel 2005 e 2006, ha intrapreso la Youth League sulla falsariga della precedente.

Abate ha saputo infondere nel gruppo una mentalità vincente, unendo i giocatori con un forte spirito di squadra. La chiave di quest’anno è stata proprio l’umiltà, l’ambizione e la coesione del gruppo, che ha lavorato giorno dopo giorno per migliorarsi.

Il tecnico rossonero ha affrontato la Youth League come un’opportunità formativa per sé e per i suoi ragazzi. Studiare le squadre straniere e capire il loro modo di interpretare il gioco l’ha arricchito come gestore e tecnico.

La vittoria contro il Newcastle, con un netto 4-0, e le due vittorie contro il Dortmund, hanno testimoniato le capacità adattive dei giovani rossoneri. Inoltre i successi nella fase eliminatorie contro Braga e Real hanno sottolineato l’ottima preparazione fornita da Abate nel gestire le sfide internazionali.

Ibra è il suo sponsor

Il percorso del Milan in Youth League è stato anche un banco di prova per le capacità di leadership di Abate, molto apprezzato da Zlatan Ibrahimovic. L’ex difensore ha dimostrato di poter essere un punto di riferimento non solo per la Primavera, ma anche per un futuro alla guida della prima squadra.

Ibra, dall’estate primo curatore dell’area sportiva del Milan, avrà il compito di nominare il prossimo tecnico e non è improbabile che in lizza ci sia proprio Abate. L’amicizia che lega lo svedese all’ex terzino è solo un pretesto, la verità è che Zlatan è conscio delle doti di Abate e rintraccia in lui la stessa fame di vittorie che spera di vedere in prima squadra.

Promuovere Abate a tecnico del Milan A non sarebbe una scelta frutto del caso. D’altronde un esempio di come affidarsi ad un tecnico inesperto ma che conosce l’ambiente possa essere una scelta azzeccata l’ha dato proprio la Roma di De Rossi.

“Capitan Futuro” ereditando la panchina di Mourinho è riuscito a ribaltare l’umore e la tenuta dello spogliatoio solo con il suo “romanismo”. Una qualità che, in chiave rossonera, è facilmente rintracciabile anche in Abate che è ancora in ballo per vincere il primo prestigioso trofeo della sua carriera.

De Rossi, Ibra e la vittoria della Youth League potrebbero essere tre chiavi di volta fondamentali per permettere ad Abate di prendere le redini della prima squadra del Milan nella prossima stagione.

Come giocherebbe il Milan con Abate

Concentrandoci su un punto di vista prettamente tattico, proviamo a disegnare la prima squadra del Milan con alla guida Ignazio Abate. Per prima cosa il modulo, il 4-3-3 o talvolta il 4-2-3-1, sarebbe lo stesso di Pioli, cambiano però i modi di interpretarlo.

In fase di non possesso il Milan di Abate tende a schierarsi con un 4-4-2 stretto dando così maggiore copertura nelle zone centrali permettendo al contempo di colpire rapidamente in contropiede con due punte pronte ad attaccare la profondità.

Un modo di pressare che ha addirittura ispirato Stefano Pioli contro la Fiorentina in campionato. Il tecnico ha fatto interpretare così la gara ai suoi ottenendo un successo importante.

Sul fronte della costruzione Abate tende a schierare un centrocampo a tre con un regista basso alla Adli o Reijnders supportato da due mezzali “muscolari” come Loftus-Cheek e Musah. La dinamica offensiva vede gli esterni tendere ad attaccare la profondità accentrandosi quando sono invece i terzini a salire. Sia e Scotti sono in questo senso due esempi di come non si debba sempre pretendere il pallone tra i piedi per creare pericoli agli avversari.

La prima punta Camarda, vero fiore all’occhiello, è ciò che fa la differenza in avanti. Una punta rapida e tecnica in grado di segnare in ogni maniera. Inutile dire che vedere Abate in prima squadra possa dare anche dare una spinta decisiva per il rinnovo del giovane attaccante.

Conclusioni

Arrivando al dunque, questa settimana si potrebbe rivelare doppiamente decisiva per il Milan. L’eliminazione dall’Europa League ha posto la parola fine all’avventura di Pioli, le Final Four di oggi potrebbero invece essere lo slancio per farne iniziare un’altra.

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