La doppia sfida di Milan-Roma: Cardinale contro Friedkin e Pioli-De Rossi

Non è necessario andare troppo lontano per trovare delle sotto-trame alla sfida di domani sera tra Milan e Roma. Vediamole insieme. 

Un derby italiano, con proprietà americane su palcoscenico europeo. In questo modo La Gazzetta dello Sport ha presentato la 20esima sfida europea tra squadre della Serie A: Milan-Roma.

Una sfida nella sfida tra due proprietà a stelle e strisce: da una parte c’è Gerry Cardinale, patron del Milan, dall’altra Dan Friedkin a capo della Roma.

I due club e il loro modo di gestirli non sono paragonabili, Cardinale ha lo stile dell’uomo da alta finanza mentre Friedkin un forse più spiccato spirito imprenditoriale.

Quello che è certo è che entrambi hanno in mente di convogliare i settori di comunicazione e mediatici verso una maggiore integrazione con quello sportivo.

Il fatturato di RedBird è di 10 miliardi di euro, mentre quello del Gruppo Friedkin è di 11 miliardi, due aziende profondamente diverse con quella del Patron giallorosso nata decenni prima di Cardinale. Il proprietario rossonero sarà presente domani sera a San Siro, ancora una volta a sottolineare come per lui le notti europee abbiano sempre un’importanza diversa.

La sfida tecnica: Pioli contro De Rossi

Da quando De Rossi è il nuovo allenatore della Roma rossoneri e giallorossi sono andati avanti a braccetto in campionato con un record di otto vittorie, due pareggi e una sconfitta.

Con una media di 2,36 punti a partita, le due squadre sono da un paio di mesi le migliori della Serie A dopo l’Inter capolista (insieme al Bologna, che ha fatto un percorso identico). Ecco perché l’incontro europeo di domani sera è così affascinante.

Esperienza ed entusiasmo

In Europa entrerà in gioco la tattica, ma non solo. Milan-Roma sarà anche un duello tra due allenatori con background diversi, che si contenderanno un posto in semifinale con due idee di gioco diverse.

La prima riflessione è sulla storia dei due allenatori, diversa per ovvi motivi. Pioli è nato nel 1965, De Rossi è nato nel 1983, una forbice che gli fa appartenere a generazioni ben diverse.

Dopo anni di gavetta ed esperienze in altri club, Pioli è arrivato al Milan nel 2019 e in poche stagioni ha riportato i rossoneri in Champions League e vinto lo Scudetto.

De Rossi è tornato alla Roma a metà gennaio dopo una prima vita da calciatore e capitano. Convocato dai Friedkin in seguito all’esonero di Joe Mourinho, De Rossi in poche settimane ha ritrovato il suo ruolo di leader e ha ridato entusiasmo ai giallorossi nonostante il breve periodo vissuto in panchina.

Nel suo curriculum tuttavia De Rossi può vantare un paio d’anni come collaboratore di Roberto Mancini in Nazionale e 17 partite da allenatore della SPAL, tra il 2022 e il 2023.

I numeri delle due squadre in stagione

Il Milan è attualmente secondo in classifica e nei prossimi turni dovrà difendere la posizione dagli attacchi della Juve, mentre la Roma è attualmente al quinto posto ma i risultati delle ultime partite la vedono inseguire il Bologna, ora quarto.

Le due squadre si assomigliano oggi nel gioco offensivo, ma anche a fronte di una difesa che ogni tanto concede qualcosa agli avversari in termini di occasioni in transizione.

Il Milan vanta il secondo miglior attacco della Serie A (60 gol, dietro solo all’Inter), la Roma terza (56 gol segnati). In difesa la situazione cambia: i giallorossi hanno subito finora 35 gol, i rossoneri 34.

Restringendo il paragone agli ultimi 11 turni di Serie A (dall’arrivo di De Rossi), 24 gol sono stati segnati dai giallorossi e 22 dai rossoneri, mentre 11 sono stati subiti dalla Lupa e 13 dal Diavolo.

Due modi simili e diversi di allenare

Da quanto mostrato finora nei rispettivi incarichi, entrambi sono allenatori offensivi e soprattutto flessibili, con una buona esperienza anche nell’effettuare cambi in corsa.

Prendendo in considerazione ancora le ultime 11 partite di campionato, entrambe le squadre si sono imposte nel possesso palla anche se in maniere diverse.

Il Milan tocca più spesso la palla nella metà campo avversaria, la Roma si destreggia soprattutto a centrocampo ed è più lenta nella costruzione. Uno dei riflessi di questo atteggiamento è il numero medio di tiri a partita: 15 per i rossoneri, 10,7 per i giallorossi.

Per entrambi gli allenatori il punto di riferimento oggi è un tridente offensivo che mixa al meglio fantasia e concretezza. Leao, Giroud e Pulisic (più Chukwueze) sono gli uomini a cui Pioli ha consegnato le chiavi del reparto. De Rossi invece si affida all’estero e il cinismo di Dybala, Lukaku ed El Shaarawy.

Un altro elemento fondamentale è ricoperto dal trequartista: Loftus-Cheek, già a 10 gol stagionali, si sta rivelando una chiave fondamentale per il Milan. Sul fronte Roma invece svetta capitan Pellegrini.

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