Caso Elliott-RedBird: le sette risposte che chiariscono la situazione

By Marco Rizzo -

La cessione del Milan da Elliott a RedBird ha provocato un caos mediatico relativo ad alcuni aspetti ancora da chiarire nella compravendita. Ecco i sette nodi della questione

L’indagine in corso

Ci sono sette domande principali a cui è necessario rispondere nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano sul Milan, secondo un rapporto. C’è stata una nuvola che incombe sul Milan da quando martedì si è diffusa la notizia dell’irruzione negli uffici del club e La Gazzetta dello Sport ha fornito un riepilogo dettagliato su quanto avvenuto. Felice Raimondo ha poi analizzato le sette chiavi della questione.

1. Come è nata l’indagine?

Il 14 settembre 2022, un paio di settimane dopo il trasferimento del Milan da Elliott a RedBird, Blue Skye ha presentato una denuncia alla magistratura italiana riguardante la vendita delle azioni del club.

Blue Skye, insieme al fondo Elliott, aveva concesso nel 2017 un finanziamento di 202 milioni di euro all’allora proprietario del Milan, Yonghong Li, attraverso una società creata appositamente, Project Redblack. Una volta che Li si è rivelato insolvente (2018), Project Redblack ha acquisito le azioni del Milan come pegno.

Poi nel 2022 Project Redblack ha ceduto i rossoneri al fondo RedBird, senza però il consenso dell’azionista di minoranza (4,3%) Blue Skye e un voto unanime del consiglio di amministrazione. Da qui la denuncia che mette in moto gli inquirenti.

2. Quali sono i sospetti del pubblico ministero in merito al passaggio di proprietà?

Secondo la Procura di Milano, ci sono indicazioni che fanno pensare che il Milan oggi non sia realmente in mano a RedBird, ma sia di fatto ancora controllato da Elliott.

L’operazione di compravendita del club nel 2022 si compone di due tranche: una di circa 600 milioni di euro, raccolta dall’acquirente; un altro per 580 milioni di euro attraverso un vendor loan, ovvero un prestito dalla società cedente (Elliott) all’acquirente (RedBird).

Tuttavia, i magistrati nutrono dubbi sulla provenienza di quei 600 milioni di euro, di cui 400 milioni erogati da Rb Fund IV, società che – stando a quanto dichiarato nel Modulo Adv – non compare nei fondi gestiti da RedBird.

Stando a quanto dichiarato al board del club stesso, ai vertici del Milan si trova la società Rb Fc Holding Genpar Llc, con sede in Delaware allo stesso indirizzo di King George Investments e Genio Investment, azionisti di maggioranza di Project Redblack.

Solo una coincidenza? Non ci vuole molta ricerca per scoprire che migliaia di aziende sono registrate a quell’indirizzo, a causa di quanto siano vantaggiose le leggi del Delaware. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

3. Di cosa sono accusati Furlani e Gazidis?

Giorgio Furlani e Ivan Gazidis sono due dei quattro indagati nell’indagine, insieme a Daniela Itala e Jean Marc McLean, per il reato previsto e punito dall’articolo 2638 del codice civile.

Che cos’è quell’articolo? Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Questa autorità, nell’interpretazione dell’accusa, è la FIGC.

In pratica, nelle comunicazioni ufficiali del Milan, firmate dagli amministratori delegati, ci sarebbero informazioni incomplete o false sull’assetto societario del club dopo il cambio di proprietà nel 2022.

4. Il Milan è coinvolto a livello penale?

Come subito evidenziato dal comunicato stampa del club, il Milan è terzo e non correlato ai fatti contestati. Come entità giuridica, i rossoneri come club non sono sotto indagine.

5. Di cosa è a rischio il Milan a livello sportivo?

Se l’accusa fosse confermata, ci troveremmo di fronte a una violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice della Giustizia Sportiva, che può portare a sanzioni (dalle multe alle decurtazioni di punti).

31 comma 1 sulle violazioni in materia gestionale ed economica, e anche in questo caso le sanzioni vanno dalle multe ai punti.

Infine, l’art. 4 sull’osservanza dei principi di lealtà, correttezza e probità e quindi l’art. 6 per la responsabilità diretta della società. LEGGI QUI: I precedenti tra Milan e Roma

6. La UEFA potrebbe avviare un procedimento?

Le carte del procuratore sollevano la possibilità di trovarsi di fronte a una violazione dell’articolo 5 del regolamento UEFA che regola “l’integrità delle competizioni e la multiproprietà”.

Elliott è coinvolto anche nel Lille, come creditore da 170 milioni di euro di Callisto Sporting, una società che controlla le azioni del club attraverso L Holding.

C’è da dire che nelle ultime due stagioni Milan e Lille non hanno mai partecipato alla stessa competizione europea.

Piuttosto, se i rossoneri dovessero subire sanzioni in Italia, la UEFA potrebbe accusare il club di aver violato l’articolo 4 su “Procedure e criteri di ammissione”. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

7. Cosa dicono i giornali sugli investitori arabi?
I magistrati milanesi sono in possesso di un documento denominato ‘AC Milan Investor Presentation’. Si tratta di un rapporto che conferma la volontà di vendere parte delle azioni agli investitori del mondo arabo.

In particolare, a pagina 52, «si evidenzia l’opportunità per il fondo Pif di rifinanziare l’80% dell’importo del vendor loan per 487,5 milioni ed entrare nel Milan con il 41,7% delle quote».

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