Perquisizione Casa Milan: cosa hanno trovato e cosa cercano le autorità

By Mario Labate -

Il Corriere della Sera ha fatto ulteriore chiarezza riguardo all’indagine portata avanti dalla Procura di Milano e che ha spinto la Guardia di Finanza a perquisire Casa Milan. 

A differenza di quanto riportato ieri da più parti, non è corretto pensare che al centro delle indagini ci sia il prezzo di vendita, ovvero gli 1,2 miliardi di euro pagati da RedBird Capital nell’operazione di acquisto con Elliott.

Piuttosto tutto sembra ruotare attorno alla “possibile ingresso di soci minoritari” all’interno del Milan. Da quegli atti sarebbe emerso, secondo gli inquirenti, un’anomala ingerenza di Elliott che ufficialmente non deterrebbe più la proprietà del club.

Red Bird era in procinto di vendere

Nello specifico, il CorSera sottolinea come dalla perquisizione di via Aldo Rossi sarebbero emersi documenti secondo i quali RedBird sarebbe stata in procinto di vendere parte del Milan a investitori provenienti dal mondo arabo.

Nello specifico il documento ‘AC Milan Investor Presentation’, in cui la società presentava il progetto di investimento a possibili nuovi soci, faceva riferimento al seller Loan di 560 milioni di euro stipulato con Elliott. Un prestito che agi occhi degli inquirenti confermerebbe il controllo che i Singer detengano ancora nel Milan.

La smentita di Red Bird

C’è da dire che RedBird nella giornata di ieri ha pubblicato un comunicato, che ha fatto seguito a quello di Elliott di poche ore prima.

“RedBird Fund IV ed i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% del Milan; il restante 0,07 è destinato a singoli azionisti italiani, sostenitori storici del Club. L’idea che RedBird non possieda e controlli l’AC Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti.

“Quando abbiamo preso il controllo del Club dopo il closing, Elliott ha concesso a RedBird un prestito con scadenza triennale e senza diritto di voto. Il nostro obiettivo è riportare il Milan tra le prime capoliste della Serie A e del calcio europeo, tutto il resto toglie tempo al raggiungimento di questo obiettivo.

“Non ci sono trattative in corso con alcun investitore che possa esercitare il controllo sul Club. RedBird è il proprietario di controllo del Milan e rimarrà tale”.

Investcorp tra i termini ricercati dai Pm

Secondo La Repubblica, tra i termini ricercati dai pm nelle caselle mail messe al setaccio dalla GdF ci sarebbe anche il nome di “Investcorp“.  Come ricorderete si tratta del fondo arabo che era stato accostato al Milan prima dell’acquisizione da parte di Red Bird.

Non sono ancora emersi sviluppi riguardo ai motivi che avrebbero spinto i pm a voler approfondire il ruolo avuto dal fondo arabo, resta tuttavia un tema che verrà approfondito in futuro.

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